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Su una parete della nostra scuola c'è scritto in grande I CARE. E' il contrario esatto del motto fascista Me ne frego.

Don Lorenzo Milani
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews.it del 20/06/21)

Vale la pena di insistere sulla valutazione delle scelte internazionali dell’Italia e dell’Europa dopo il vertice inglese dei 7 grandi (definizione discutibile) e del vertice Nato. Come ho scritto nell’articolo della settimana scorsa qualcosa non funziona nei ragionamenti che vengono semplificati nella fedeltà all’atlantismo. Dopo il vertice Nato con Biden risulta ancora più chiaro che le soluzioni proposte non sono convincenti.

Biden è stato apprezzabile quando è andato oltre i limiti di Obama, Presidente durante la crisi finanziaria internazionale iniziata nel 2008, perché ha avuto – a differenza del suo mentore – una visione mondiale dell’esigenza di tassare le multinazionali per mettere un punto fermo di regolazione. Infatti Obama si era fermato negli intenti regolativi dei mercati finanziari alle soglie dei confini degli Usa, finendo con il non realizzare pienamente neppure gli obiettivi interni e lasciando sfumare il momento magico in cui il mondo finanziario era sotto scopa. Infatti dopo qualche tempo la finanza ha rialzato la testa e ripreso il comando dell’economia mondiale. Un comando lontano, fisicamente poco definito, difficile da controllare, tanto che i bitcoin e le altre monete virtuali non sono state regolate, anzi nemmeno controllate e oggi sono una delle più pericolose fonti di speculazione (Savona) e non solo visto che i sempre più frequenti ricatti degli hacker vengono richiesti in queste valute sfuggenti e immateriali, secondo il vecchio adagio che pecunia non olet...

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(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews.it del 13/06/21)

Sulla pandemia. Negli USA e in Europa la diffusione dei vaccini, pur con contraccolpi sulla salute che non possono in alcun modo essere sottovalutati, sta consentendo di limitare sempre più le conseguenze della pandemia, riducendo le conseguenze del virus a livelli controllabili. Perché allo stato è chiaro che con il Covid 19 dovremo convivere in futuro e quindi l’immunità è necessaria al massimo livello. Tuttavia dobbiamo ammettere che la corsa di Biden a vaccinare il maggior numero possibile di abitanti degli USA, in una plastica alternativa alla presidenza Trump, portato alla scelta di riservare anzitutto all’uso interno i vaccini disponibili. Non è America first di Trump ma certamente è vaccinare prima gli americani. La differenza di fondo è vaccinare sì o no. Apprezzare la scelta di Biden pro vaccini non vuol dire non vedere le conseguenze sui rapporti con il resto del mondo, Europa compresa. L’Inghilterra non ha esportato i suoi vaccini, scegliendo di non condividerli. Questi esempi confermano che sulle scelte delle aziende produttrici di vaccini hanno pesato le scelte dei governi di riferimento, che peraltro hanno investito cifre importanti, oltre che avere strumenti di “convinzione” rilevanti...

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.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  13/06/2021  10:05:02, in Politica, letto 1363 volte
(articolo di Alfiero Grandi su www.ilmanifesto.it del 12/06/21)

La vittoria dei referendum del 2011 per l'acqua bene comune e contro il nucleare è importante sia perchè le sfide vanno affrontate, sia perchè ci fu una mobilitazione eccezionale, che capovolse le previsioni nefaste basate sui referendum falliti nei 2 decenni precedenti, dopo la vittoria del 1987 contro il nucleare.

L'acqua bene comune aveva un radicamento e un lavoro di anni di preparazione. Il No al nucleare ha dovuto decidere con grande rapidità, perchè fu il governo Berlusconi, insediato nel 2008 con un margine di maggioranza di quasi 100 deputati e 50 senatori, a tentare il colpaccio del ritorno al nucleare, malgrado il No all'80 % nel referendum del 1987 ne avesse decretato la fine...

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.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  06/06/2021  12:01:47, in Politica, letto 1126 volte
(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews.it del 06/06/21)

Il direttore del quotidiano Domani, Stefano Feltri, si è chiesto che senso abbia continuare ad investire denaro e salute per tenere aperta l’Ilva di Taranto. Domanda drastica che obbliga a risposte altrettanto nette. Tenere aperta l’Ilva di Taranto è in larga misura la cartina di tornasole della capacità (o dell’incapacità) della ripresa economica dell’Italia di arrivare a coniugare salute, compresa quella di chi lavora negli stabilimenti, livelli di occupazione e sviluppo economico di qualità. La prima risposta a Feltri è che rinunciare alla produzione di acciaio sarebbe l’indice di un grave fallimento delle politiche pubbliche italiane, con conseguenze pesantissime, i concorrenti internazionali non aspettano di meglio che ottenere le quote di mercato gratis. Sarebbe del resto improponibile mantenere aperto uno stabilimento nemico della salute delle persone e del territorio, continuando a tenere aperta una ferita drammatica che la sentenza del tribunale di Taranto costringe ad affrontare.

Certo il rilancio dell’Ilva, superando la crisi drammatica in cui è precipitata, è una sfida enorme, ma con questa bisogna misurarsi. Non si esce senza una svolta netta e lungimirante. La transizione ecologica...

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.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  26/05/2021  12:14:11, in Politica, letto 1044 volte
(articolo di Alfiero Grandi su www.ilmanifesto.it del 26/05/21)

Transizione ecologica . Già il Pnrr inviato a Bruxelles contiene ambiguità e la possibilità di soluzioni opposte. Non sarà facile avere ragione delle resistenze conservatrici dei potentati economici e il governo finora non ha dato prove certe di volere guidare la svolta ecologica.  […] [scarica file in pdf
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.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  23/05/2021  21:49:42, in Politica, letto 1082 volte
(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews.it del 23/05/21)

Le dichiarazioni di Draghi, quando ha chiesto la fiducia in parlamento, sulla transizione ecologica sono state impegnative, ha citato il papa e si è rivolto ai giovani. Presto arriveranno i nodi da sciogliere e l’apertura di credito potrebbe rovesciarsi nella delusione. Un nodo da sciogliere particolarmente impegnativo riguarda la scelta di produrre energia con fonti rinnovabili, fotovoltaico, eolico, accumuli di varia natura e di fare scelte sulla rete ferroviaria, sui veicoli a trazione elettrica, sulla produzione e la distribuzione di idrogeno, da cui discendono il ruolo indispensabile dello Stato e richiedono la ridefinizione del perimetro dei suoi interventi e una visione strategica. Già il testo del PNRR, nella versione inviata a Bruxelles, lascia trasparire ambiguità e perfino la possibilità di soluzioni opposte, lasciando l’impressione che avere ragione delle resistenze conservatrici dei potentati economici del nostro paese non sarà semplice e il governo finora non ha dato prove certe di volerlo fare...

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.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  16/05/2021  14:29:39, in Politica, letto 1176 volte

(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews.it del 16/05/21)

La legge elettorale Rosatellum modificata su ispirazione di Calderoli per conto della Lega durante il governo Conte 1, nel maggio 2019, ha creato un grumo legislativo pericoloso che, se dovesse trovare applicazione nelle prossime elezioni politiche, potrebbe portare a risultati elettorali che farebbero rimpiangere amaramente di avere assistito a tante giravolte, tante ambiguità ed incertezze, tanta mancanza di capacità di valutazione al di là del contingente. La Lega aveva chiaro il suo obiettivo. Meno il M5Stelle che all’epoca ha approvato il provvedimento che ha peggiorato il Rosatellum in cambio del piatto di lenticchie della riduzione dei parlamentari che avrebbe dovuto rilanciarlo nei consensi. Sappiamo che non è andata così.

Il risultato è che ora questa legge è immediatamente applicabile perché il governo Conte 2, che pure aveva un’altra maggioranza, ha fatto sapere che era per il proporzionale solo alla vigilia delle sue dimissioni. Un po’ tardi per fare qualcosa di concreto. Non solo: il Conte 2 non ha trovato di meglio che rendere applicabile, con un suo decreto, la nuova normativa derivante dall’intreccio del taglio dei parlamentari con le nuove norme elettorali, mentre avrebbe dovuto impegnarsi a fare approvare una nuova legge elettorale. La maggioranza del Conte 2 (M5S, Pd, Leu e qualche altro) è rimasta a lungo incerta tra maggioritario e proporzionale, senza mai arrivare ad una discussione produttiva di risultati, incartandosi in un complicato progetto di nuove modifiche della Costituzione, per togliere alcune incongruenze derivanti dal taglio del parlamento, e di una nuova legge elettorale che non può che essere approvata a Costituzione stabilizzata. Tanto è vero che l’Italia ha rischiato di andare al voto anticipato, dopo la crisi del Conte 2, con la legge elettorale attuale. Solo la formazione del governo Draghi ha momentaneamente allontano questo pericolo...

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.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  09/05/2021  11:15:45, in Politica, letto 1064 volte
(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews.it del 09/05/21)

La pandemia da Covid 19 non è risolta. Malgrado l’importanza attribuita ai vaccini per contenerla, sono tanti gli interrogativi che restano aperti. Naturalmente, i vaccini, secondo la maggioranza degli esperti in materia, restano in questa fase lo strumento principale per raggiungere un grado di immunizzazione sufficiente nella popolazione o almeno di protezione dagli aspetti letali della malattia. Per favore si smetta di parlare di immunità di gregge, è un termine stupidamente offensivo, si può esprimere lo stesso concetto senza ricorrere a questa definizione, come del resto è stata usata l’espressione “siamo in guerra” con una faciloneria da evitare. Stiamo infatti parlando di un’infezione che ha un alto grado di letalità, soprattutto in alcune fasce della popolazione, cosa aggiunge affermare di essere in guerra?...

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.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  03/05/2021  14:12:30, in Politica, letto 1043 volte
(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews.it del 03/05/21)

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che dovrebbe consentire all’Italia di uscire da una gravissima crisi con l’aiuto concreto dell’Unione Europea, è ormai approvato nelle sue linee generali e inviato al vaglio di Bruxelles. C’è stato pochissimo tempo per discuterne e la versione attuale è sostanzialmente il testo predisposto dal governo Draghi e approvato dal parlamento. La prima novità è che l’invio del piano a Bruxelles non chiude la discussione, né offre certezze che i risultati saranno quelli scritti. Ad esempio, Onufrio, direttore di Greenpeace, sul Manifesto ha sottolineato che le cifre di cui parla il piano e confermate nei conti, riassunte da Draghi in parlamento, non sono affatto risultati scontati.

Onufrio ha giustamente ricordato che puntare sulle energie rinnovabili (quelle vere non il tentativo francese di camuffare il nucleare, per ora stoppato) vuol dire installare tra fotovoltaico ed eolico almeno 6/7 gigawatt di potenza all’anno fino al 2030. Altrimenti non solo non verranno rispettati gli impegni con l’Unione europea ma anche l’avvio della sperimentazione dell’idrogeno prodotto da rinnovabili, che il PNRR indica con chiarezza, rischia di restare scritto sulla carta. Per farlo occorre anzitutto rendere più svelte le pratiche di approvazione dei progetti delle Fer, non più facili perché anche una rinnovabile installata male può rovinare l’ambiente. Inoltre ci vogliono risorse finanziarie e quelle previste nel PNRR in sostanza affidano ai privati la realizzazione. Il concorso dei privati è molto importante e per di più possibile utilizzando le molteplici possibilità di intervento ma non può essere l’unica risorsa finanziaria in campo, tanto più nell’eolico, soprattutto offshore, che richiede investimenti rilevanti e un sostegno concreto dell’intervento pubblico...

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.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  22/04/2021  18:23:03, in Politica, letto 1064 volte
Considerazioni sul PCI, la CGIL e le altre confederazioni sindacali

(intervento scritto di Alfiero Grandi)

Nel sindacato crebbe la voglia di lavorare insieme. Una nuova consapevolezza del valore dell’unità del mondo del lavoro si affermò, fino al sogno ad occhi ben aperti del superamento delle divisioni organizzative degli anni 50. Esperienze che non realizzarono l’obiettivo, ma lasciarono un segno profondo per molti anni.
I metalmeccanici erano arrivati ad iscrivere direttamente alla Flm, il sindacato unitario, in seguito questi iscritti furono costretti, tristemente, a scegliere la propria organizzazione per il fallimento dell’ipotesi unitaria.
Il sindacato cercò di interpretare le proprie istanze in rappresentanza del lavoro in senso generale, non come mera proiezione della condizione di lavoro, dalle modifiche dell’ordinamento scolastico alla riforma sanitaria, e si pose l’obiettivo di conquistare per legge nuovi diritti per i lavoratori, dallo Statuto alle misure per la parità tra i sessi, fino a un sistema previdenziale universale e ai diritti civili che sono stati una pietra miliare del cambiamento italiano, dal divorzio all’aborto. Il sindacato, malgrado diversità e problemi fu protagonista dell’avanzamento sociale e culturale del nostro paese. Per questo a differenza della Francia si stabilì un rapporto con gli studenti, non facile, a volte polemico, ma a volte convergente. Trentin ed altri furono interlocutori riconosciuti del movimento degli studenti...

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