Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
(articolo di Alfiero Grandi su www.ilmanifesto.it del 26/05/21)
Transizione ecologica . Già il Pnrr inviato a Bruxelles contiene ambiguità e la possibilità di soluzioni opposte. Non sarà facile avere ragione delle resistenze conservatrici dei potentati economici e il governo finora non ha dato prove certe di volere guidare la svolta ecologica. […] [scarica file in pdf]
(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews.it del 23/05/21)
Le dichiarazioni di Draghi, quando ha chiesto la fiducia in parlamento, sulla transizione ecologica sono state impegnative, ha citato il papa e si è rivolto ai giovani. Presto arriveranno i nodi da sciogliere e l’apertura di credito potrebbe rovesciarsi nella delusione. Un nodo da sciogliere particolarmente impegnativo riguarda la scelta di produrre energia con fonti rinnovabili, fotovoltaico, eolico, accumuli di varia natura e di fare scelte sulla rete ferroviaria, sui veicoli a trazione elettrica, sulla produzione e la distribuzione di idrogeno, da cui discendono il ruolo indispensabile dello Stato e richiedono la ridefinizione del perimetro dei suoi interventi e una visione strategica. Già il testo del PNRR, nella versione inviata a Bruxelles, lascia trasparire ambiguità e perfino la possibilità di soluzioni opposte, lasciando l’impressione che avere ragione delle resistenze conservatrici dei potentati economici del nostro paese non sarà semplice e il governo finora non ha dato prove certe di volerlo fare... Continua a leggere...
(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews.it del 16/05/21)
La legge elettorale Rosatellum modificata su ispirazione di Calderoli per conto della Lega durante il governo Conte 1, nel maggio 2019, ha creato un grumo legislativo pericoloso che, se dovesse trovare applicazione nelle prossime elezioni politiche, potrebbe portare a risultati elettorali che farebbero rimpiangere amaramente di avere assistito a tante giravolte, tante ambiguità ed incertezze, tanta mancanza di capacità di valutazione al di là del contingente. La Lega aveva chiaro il suo obiettivo. Meno il M5Stelle che all’epoca ha approvato il provvedimento che ha peggiorato il Rosatellum in cambio del piatto di lenticchie della riduzione dei parlamentari che avrebbe dovuto rilanciarlo nei consensi. Sappiamo che non è andata così.
Il risultato è che ora questa legge è immediatamente applicabile perché il governo Conte 2, che pure aveva un’altra maggioranza, ha fatto sapere che era per il proporzionale solo alla vigilia delle sue dimissioni. Un po’ tardi per fare qualcosa di concreto. Non solo: il Conte 2 non ha trovato di meglio che rendere applicabile, con un suo decreto, la nuova normativa derivante dall’intreccio del taglio dei parlamentari con le nuove norme elettorali, mentre avrebbe dovuto impegnarsi a fare approvare una nuova legge elettorale. La maggioranza del Conte 2 (M5S, Pd, Leu e qualche altro) è rimasta a lungo incerta tra maggioritario e proporzionale, senza mai arrivare ad una discussione produttiva di risultati, incartandosi in un complicato progetto di nuove modifiche della Costituzione, per togliere alcune incongruenze derivanti dal taglio del parlamento, e di una nuova legge elettorale che non può che essere approvata a Costituzione stabilizzata. Tanto è vero che l’Italia ha rischiato di andare al voto anticipato, dopo la crisi del Conte 2, con la legge elettorale attuale. Solo la formazione del governo Draghi ha momentaneamente allontano questo pericolo... Continua a leggere...
(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews.it del 09/05/21)
La pandemia da Covid 19 non è risolta. Malgrado l’importanza attribuita ai vaccini per contenerla, sono tanti gli interrogativi che restano aperti. Naturalmente, i vaccini, secondo la maggioranza degli esperti in materia, restano in questa fase lo strumento principale per raggiungere un grado di immunizzazione sufficiente nella popolazione o almeno di protezione dagli aspetti letali della malattia. Per favore si smetta di parlare di immunità di gregge, è un termine stupidamente offensivo, si può esprimere lo stesso concetto senza ricorrere a questa definizione, come del resto è stata usata l’espressione “siamo in guerra” con una faciloneria da evitare. Stiamo infatti parlando di un’infezione che ha un alto grado di letalità, soprattutto in alcune fasce della popolazione, cosa aggiunge affermare di essere in guerra?... Continua a leggere...
(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews.it del 03/05/21)
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che dovrebbe consentire all’Italia di uscire da una gravissima crisi con l’aiuto concreto dell’Unione Europea, è ormai approvato nelle sue linee generali e inviato al vaglio di Bruxelles. C’è stato pochissimo tempo per discuterne e la versione attuale è sostanzialmente il testo predisposto dal governo Draghi e approvato dal parlamento. La prima novità è che l’invio del piano a Bruxelles non chiude la discussione, né offre certezze che i risultati saranno quelli scritti. Ad esempio, Onufrio, direttore di Greenpeace, sul Manifesto ha sottolineato che le cifre di cui parla il piano e confermate nei conti, riassunte da Draghi in parlamento, non sono affatto risultati scontati.
Onufrio ha giustamente ricordato che puntare sulle energie rinnovabili (quelle vere non il tentativo francese di camuffare il nucleare, per ora stoppato) vuol dire installare tra fotovoltaico ed eolico almeno 6/7 gigawatt di potenza all’anno fino al 2030. Altrimenti non solo non verranno rispettati gli impegni con l’Unione europea ma anche l’avvio della sperimentazione dell’idrogeno prodotto da rinnovabili, che il PNRR indica con chiarezza, rischia di restare scritto sulla carta. Per farlo occorre anzitutto rendere più svelte le pratiche di approvazione dei progetti delle Fer, non più facili perché anche una rinnovabile installata male può rovinare l’ambiente. Inoltre ci vogliono risorse finanziarie e quelle previste nel PNRR in sostanza affidano ai privati la realizzazione. Il concorso dei privati è molto importante e per di più possibile utilizzando le molteplici possibilità di intervento ma non può essere l’unica risorsa finanziaria in campo, tanto più nell’eolico, soprattutto offshore, che richiede investimenti rilevanti e un sostegno concreto dell’intervento pubblico... Continua a leggere...
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