Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
- Pubblicato da cambiailmondo.org, La Banca centrale europea ha reso noto che nel periodo 2011/2012 ha acquistato oltre 100 miliardi di buoni del Tesoro italiani, che si aggiungono ad altri 100 di Grecia, Portogallo e Spagna. Una cifra notevole. La Bce ha anche reso noto che da queste operazioni ha guadagnato e quindi ha redistribuito altri 500 milioni di euro alle Banche centrali che ne sono azioniste. In altre parole gli aiuti ai paesi più in difficoltà si sono rivelati fonte di guadagni redistribuiti a tutti i paesi europei e quindi anzitutto a quelli più ricchi che hanno maggiore peso nella Bce. In sostanza è uno dei tanti rivoli di denaro che dai paesi più in difficoltà finiscono nei paesi più ricchi e solidi. Basta pensare al credito che è più oneroso per i paesi maggiormente in difficoltà perché influenzato dal livello degli spread, generando di conseguenza una concorrenza sleale nel credito a parti invertite: i più ricchi beneficiano di tassi più bassi e quindi sono in grado di fare concorrenza più facilmente ai meno ricchi. Basta pensare alla concorrenza sul piano fiscale... Continua a leggere...
Quanto accaduto è grave, le conseguenze troppo pesanti per non procedere con decisione. Quanto è accaduto obbliga però a riflessioni strutturali. C’è chi ha scritto di carisma dei protagonisti, dietro questo paravento ha collocato il mancato funzionamento dei controlli interni ed esterni alla Banca. Balle, ci vogliono più regole e la certezza che vengano fatte rispettare. Il Ministro dell’Economia, controllore delle fondazioni, ha affermato che c’erano sospetti da un anno ma non si è accorto che la Fondazione ha la maggioranza di Mps e ha tentato di scaricare le responsabilità dei mancati controlli sulla sola Banca d’Italia, con un rimpallo riprovevole ... Continua a leggere...
- Pubblicato da Paneacqua, l'Altro quotidiano e Dazebao
E’ possibile fare il punto dopo circa 10 mesi di Governo Monti ? I “compiti a casa” dovevano servire ad ottenere dall’Europa - e dalla Germania - un impegno a sostenere il nostro paese ad affrontare la crisi finanziaria ed economica. Il risultato è diverso. La riunione europea di giugno che ha deciso il meccanismo “salva spread” ha legato l’intervento alla richiesta formale da parte del paese in difficoltà. Questo qualifica l’intervento non come interesse comune ma solo del paese in difficoltà. Non a caso il premier spagnolo Rajoi ha cercato di allontanare il più possibile la richiesta di intervento, visto che già l’aiuto alle banche spagnole ha comportato l’adozione di tagli pesantissimi sullo stato sociale e sul lavoro... Continua a leggere...
- Pubblicato da Paneacqua, l'Altro quotidiano e Dazebao
L’articolo 81 della Costituzione è stato modificato dal parlamento, introducendo il pareggio di bilancio, in tempi rapidissimi e in un silenzio assordante, obbedendo a uno degli imperativi della Bce e della Commissione Europea. Tuttavia lo spread tra i titoli di Stato italiani a 10 anni e il Bund tedesco non è sceso. Sono state fatte modifiche in profondità, e senza equità, delle pensioni e del mercato del lavoro, ma lo spread è rimasto alto, tra 450 e 500 punti... Continua a leggere...
- Pubblicato da Paneacqua, l'Altro quotidiano e Dazebao
La nettezza delle dichiarazioni di Draghi a difesa dell’Euro - con l’aggiunta che la Grecia deve restare nella moneta unica - se paragonate alla confusione di chi ha la responsabilità politiche in Europa portano ad un comprensibile apprezzamento. Preso da un eccesso Eugenio Scalfari ha attribuito a Draghi il ruolo di salvatore dell’Euro e dell’Europa. Peccato che la Bce non sia una struttura di democrazia rappresentativa, ma una tecnocrazia che non risponde del suo operato se non ai Governi, alle Banche centrali dei paesi aderenti, ai trattati istitutivi... Continua a leggere...
- Pubblicato da Critica Marxista
Trovare il filo rosso. Questa è una fase politica, economica, sociale, morale confusa, come non si vedeva da tempo. Non è semplice identificare un percorso in grado di comprendere e fronteggiare la crisi e insieme costruire una prospettiva politica e sociale rinnovata... Continua a leggere...
- Pubblicato da Paneacqua, l'Altro quotidiano e Dazebao
Realizzare quanto serve al nostro paese, e all’Europa, è importante. Il vertice di Bruxelles ha senza dubbio offerto risultati migliori di quelli prevedibili. “Le aspettative concordate sono andate oltre quelle dei mercati” ha detto Roubini. Si sono sprecati i paragoni calcistici, dopo la sconfitta della nazionale un po’ meno. Questo approccio rischia di portare fuori strada... Continua a leggere...
- Pubblicato da Paneacqua, l'Altro quotidiano e Dazebao
Ogni settimana c’è un appuntamento internazionale dipinto come decisivo, che però non decide. Il suono delle trombe e delle fanfare che precede incontri come la riunione del G 20 che si è svolta in Messico lascia inevitabilmente il posto alla delusione, all’impressione che chi esercita il potere politico... Continua a leggere...
- Pubblicato da l'Altro quotidiano, Paneacqua e Dazebao
Sono state fatte affermazioni incredibili da parte di autorevoli responsabili europei e non solo. A partire dalla notizia, fatta ovviamente trapelare ad arte, che il FMI - istituzione non europea - starebbe calcolando le conseguenze di un’uscita della Grecia dall’Euro... Continua a leggere...
- Pubblicato da l'Altro quotidiano e da Paneacqua
Premesso che è stato un grave errore non affrontare il problema della regolazione dei mercati finanziari subito dopo la crisi che si è manifestata nel 2008. Premesso che è stata sottovalutata irresponsabilmente la dimensione raggiunta dal giro di affari della finanza internazionale, che nelle sue varie componenti è almeno 9 volte (oltre 600.000 miliardi) il Prodotto interno lordo mondiale annuale (75.000 miliardi). Alcuni decenni fa non era così... Continua a leggere...
|