Oggi è morto MARIO BETTINI
Quando si condivide oltre mezzo secolo di scelte con una persona, di più con un compagno è molto difficile pensare che è morto. Con Mario Bettini è così. Mi ha sempre rimproverato scherzosamente di essere responsabile di averlo trascinato in un impegno prima politico nel Pci, poi nella Cgil, da cui non è più uscito.
Operaio specializzato della Sasib nel 1968 diventò protagonista delle lotte operaie nella sua fabbrica insieme ad un altro gruppo di giovani che riuscirono a dare una svolta ad una fabbrica duramente colpita dai licenziamenti e dai reparti confino. Questo gruppo, insieme ad altri, diventò interlocutore del Pci, il partito di riferimento e della Fiom, sindacato a cui erano legatissimi, diretto all'epoca da Claudio Sabattini.
Generosi, coraggiosi, disinteressati sapevano trasformare gli incontri con dirigenti che apprezzavano in confronti alla pari e questo in particolare era dovuto alla personalità di Mario che era il punto di riferimento del gruppo.
Lavorammo insieme, dalla Fgci aiutavo la preparazione del giornalino aziendale a cui Mario teneva molto, quando passai a dirigere la commissione operaia della federazione accettò il distacco - era stato eletto consigliere comunale - per fare il funzionario a tempo pieno del Pci. Entrò nel Comitato centrale del Pci. Abbiamo lavorato insieme come funzionari del Pci, poi della Cgil quando cambiò la fase politica a Bologna, lui diventò segretario prima degli edili poi della Camera del Lavoro, mentre lo ero della Cgil regionale.
Poi le strade diventarono in parte diverse ma la stima profonda e l'amicizia sono restate sempre le stesse.
Molti anni fa decise di trasferirsi con la sua compagna a Ceglie Messapica e gli capitò la stranezza che gli chiesero di fare il segretario dello Spi di Brindisi. Finì con il farlo per 8 anni confermando la grande passione per l'impegno politico e sindacale.
Lascia tutti noi più soli, mancherà a quanti l'hanno conosciuto e hanno lavorato con lui.
Alfiero Grandi
22/1/2021
Ci sono dei Compagni che non dovrebbero mai lasciarci, un fortissimo abbraccio resistente Angelo.
Sono stata la tua segretaria alla Camera del Lavoro negli anni 80. Ero giovane, ma con tanta voglia di imparare e capire. Mi hai insegnato tanto e allo stesso tempo mi hai sempre lasciato una enorme indipendenza, senza mai mancarmi di rispetto, cosa non sempre scontata purtroppo, anche in certi ambienti. Sono stati gli anni più belli lavorativamente parlando della mi vita. Ciao Mario, rimarrai sempre nei miei ricordi. Sonia
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