Avvenimenti importanti vengono dimenticati rapidamente come fossero di poco valore. L’incidente nucleare di Fukushima è tra quelli importanti. Per anni è stato messo in ombra, ora il Giappone lo riporta in primo piano, ma concentra l’attenzione sul devastante tsunami di 10 anni fa. L’incidente nucleare è ridotto a tragica conseguenza dello tsunami.
Del resto il Giappone non ha fatto veramente i conti con il nucleare e ha riavviato centrali malgrado l’incidente di Fukushima, tacendo che il nucleare è pericoloso in sé e gli avvenimenti naturali possono solo esaltarne potenziali effetti devastanti...
Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ha deciso di rilanciare l’iniziativa per arrivare ad una nuova legge elettorale che sostituisca il “rosatellum”, attualmente in vigore nella versione voluta dalla Lega e purtroppo votata anche dal Movimento 5 Stelle nel maggio 2019, durante il governo Conte 1. Non è la prima volta che lanciamo l’allarme. Purtroppo il parlamento, o almeno la parte che avrebbe dovuto ascoltare, finora non ha fatto nulla. Durante il governo Conte 2 fu presentato il disegno di legge Brescia ad impianto proporzionale ma con una soglia di sbarramento eccessiva, al 5%, e senza risolvere il decisivo problema di chi elegge realmente i parlamentari.
Oggi i parlamentari sono di fatto nominati dai capi partito, come dimostra Italia Viva partito che non è in parlamento per i voti presi ma perché Renzi gestì le liste a suo piacimento, decidendo chi doveva entrare in parlamento e di conseguenza quando ha deciso di uscire dal Pd è stato seguito dai fedelissimi che gli dovevano l’elezione. I parlamentari dovrebbero invece rappresentare chi li vota, cioè gli elettori, che però oggi non possono scegliere in una lista di chi fidarsi e quindi non hanno alcuna influenza sull’esito finale della scelta dei parlamentari. Il catenaccio, incostituzionale, di un voto unico obbligatorio previsto dal rosatellum per il collegio uninominale e per la circoscrizione impedisce ai cittadini di scegliere coloro di cui si fidano. Una legge elettorale come il rosatellum ha tra i suoi difetti quello grave di limitare la possibilità dei cittadini di scegliere i loro rappresentanti che quindi non sentono alcun bisogno di rendere conto del loro operato a loro e per certi versi anche volendo non saprebbero come fare visto che nella maggioranza delle situazioni non c’è un legame tra eletto ed elettore...
Le tentazioni di imitare Maramaldo sulla crisi del Pd sono e saranno forti, non solo dal campo avversario, immagino che Zingaretti sapesse che questo sarebbe accaduto dopo le sue dimissioni. Evidentemente questo strappo è stato ritenuto un male necessario per tentare di uscire da una crisi più drammatica di quanto non venisse percepito dall’esterno e per affrontarla non ci sono assolutamente i tempi che alcuni commentatori suggeriscono. Le dimissioni di Zingaretti, se hanno un senso, debbono provocare risultati entro le elezioni amministrative perché se dopo tanti successi elettorali delle destre nelle Regioni (oggi a quota 15) dovesse arrivare un risultato analogo nei comuni, quando si voterà, la destra ne ricaverebbe una spinta forte verso la vittoria elettorale alle prossime elezioni...
- La destra che Renzi ha rimesso in gioco è di fronte a serie difficoltà. Basta ricordare le parole nette di - - - - Draghi sull'Europa, sull'Euro (non reversibile), sulle alleanze internazionali.
- È Salvini che deve fare i conti con sé stesso. Qual è il vero Salvini? Sfoga la rabbia con questo e con quello, deve pur nascondere il suo voltafaccia. […] [scarica file in pdf]