Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
I firmatari di questo documento chiedono al Senato, alla Camera dei deputati e al Governo di modificare in modo sostanziale il disegno di legge costituzionale che altera il ruolo del Senato e delle Regioni e insieme di cambiare la legge elettorale maggioritaria approvata dalla Camera dei Deputati, che è ancor meno accettabile a fronte della proposta di ridurre drasticamente il ruolo del Senato.
I firmatari ritengono un errore affrontare la riforma di parti essenziali della Costituzione con la logica del prendere o lasciare e senza un aperto confronto. Le riforme sono necessarie, ma debbono garantire un adeguato equilibrio istituzionale e una reale rappresentanza politica... Continua a leggere...
Bollarlo come un colpo di spugna sarebbe azzardato. L’articolista de Il Sole evidentemente ha il dubbio che il provvedimento possa essere letto come tale e non ha torto... Continua a leggere...
Il Pd di Renzi ha vinto bene le europee, più 2 Regioni e comuni importanti al primo turno. Un indubbio successo. Al secondo turno il crollo dei votanti ha contribuito ad un risultato nei comuni meno favorevole. Grillo è stato bloccato... Continua a leggere...
Reazioni stizzite alla relazione di Susanna Camusso al congresso della Cgil sono la conferma che in quei passaggi ha visto giusto. Difficile accusare la relazione di toni aspri e preconcetti... Continua a leggere...
Sergio Garavini è stato un dirigente di primo piano della Cgil e del Pci. Dopo la fine del Pci fu il primo segretario di Rifondazione Comunista... Continua a leggere...
Bollarlo come un colpo di spugna sarebbe azzardato. L'articolista de Il Sole
evidentemente ha il dubbio che il provvedimento possa essere letto come tale
e non ha torto.
Si tratta della legge 67/2014 che ha portato lo stesso quotidiano a titolare
"Sospesi i reati conomici e fiscali"... Continua a leggere...
Intervento di apertura dei lavori di Alfiero Grandi (Presidente Ars nazionale) Cliccando qui potrete ascoltare la registrazione audio dell’interventodibattito sul tema Senato e legge elettorale “Senato e legge elettorale, proposte preferibili a quelle del Governo” promosso da ARS ,ass. Il Manifesto in Rete, Comitato Dossetti per la Costituzione, Associazione per la Democrazia Costituzionale e ’ass. Agire politicamente Giovedì 8 maggio 2014 alle ore 16.00 presso la Sala della Mercede (Camera dei Deputati) a Roma
Il governo Renzi sta via via chiarendo i suoi obiettivi in politica economica. Renzi era andato a Bruxelles e nelle più importanti capitali europee con baldanza, preannunciando urbi et orbi che l'Italia avrebbe utilizzato almeno la differenza tra il 3% di deficit consentito dalle regole europee e quello previsto nel 2014 del 2,6 % per dare impulso alla ripresa e all'occupazione. Di queste affermazioni non resta nulla. Il governo Renzi terrà fermo il deficit già previsto da Letta al 2,6 %, rinunciando ad usare 5 miliardi di euro (la differenza con il 3%) per aiutare la ripresa. Con una svolta repentina il governo Renzi ha deciso di restare dentro i parametri di Bruxelles ... Continua a leggere...
- Pubblicato da Dazebao
Il Presidente del Senato Pietro Grasso ha proposto un’altra versione della riforma del Senato e ha posto una questione di grande peso. Il problema non è racchiuso in un altro modello di Senato, cosa in sé già importante, quanto nell’equilibrio complessivo del sistema istituzionale che deriverebbe dal combinato delle modifiche costituzionali e della legge elettorale, se prevalesse l’impostazione di Renzi. Si tratta quindi della natura democratica dell’assetto istituzionale. Infatti l’assetto istituzionale previsto dalla Costituzione, fondato su 2 Camere con le stesse funzioni, ha una sua razionalità, naturalmente discutibile e probabilmente invecchiata. Tuttavia sottrarre all’edificio costituzionale del nostro paese un’architrave come quella del ruolo del Senato rischia di sfociare nell’instabilità dell’intero edificio, se non si provvede a colmare in modo adeguato il vuoto creato. Come la pensa Renzi è scritto a chiare lettere nel suo libro. Il modello elettorale ed istituzionale a cui pensa è il Sindaco d’Italia ... Continua a leggere...
- Pubblicato da Il Manifesto La spinta a dividere i sindacati in questi anni è stata fortissima, sotto la pressione di importanti settori imprenditoriali come la Fiat, con il sostegno attivo del governo Berlusconi. L'accordo sulle regole del 31 maggio 2013 ha grande importanza perché ha portato la speranza di superare le rotture sindacali e di ripristinare un rapporto democratico con i lavoratori. Invece il regolamento attuativo interconfederale dell'11 gennaio 2014, che fa corpo unico con l'accordo, anziché speranze, ha creato divisioni profonde nella Cgil, ora attraversata da uno scontro politico lacerante, che rischia di condizionare il prossimo congresso ... Continua a leggere...
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