Bollarlo come un colpo di spugna sarebbe azzardato. L’articolista de Il Sole evidentemente ha il dubbio che il provvedimento possa essere letto come tale e non ha torto.
Si tratta della legge 67/2014 che ha portato lo stesso quotidiano a titolare “Sospesi i reati conomici e fiscali”.
Si tratta in sostanza di questo. Nell’ambito di un provvedimento di depenalizzazione da domani 17 maggio 2014 ci sono reati che non comporteranno più il carcere e verranno sostituiti dalla “messa alla prova” (come Berlusconi per intenderci) se i reati sono sanzionati con un massimo di 4 anni. Ovviamente per i colpevoli viene buona la riduzione della pena massima per il falso in bilancio ed altri reati societari e fiscali che è stata fatta dalla destra negli anni scorsi e che purtroppo il centro sinistra non ha riportato (finora) almeno ai livelli precedenti.
Il gioco è semplice: prima si riduce la pena entro un limite, ad esempio non più di 4 anni, poi con la depenalizzazione entro i 4 anni di fatto quel reato è punito con una pena ridicola come la messa alla prova. Naturalmente se nel frattempo non è intervenuta la prescrizione, anch’essa ridotta come conseguenza dell’abbassamento della pena massima.
I reati che da domani 17 maggio verranno depenalizzati sono questi (elenco de Il Sole) Reati tributari: dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, omesso versamento di ritenute certificate (ad esempio sui salari dei lavoratori), omesso versamento di Iva, indebita compensazione, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte; Reati societari: false comunicazioni sociali anche in danno alla società, ai soci, ai creditori, impedito controllo, illecite operazioni sulle azioni o sulle quote societarie, operazioni in pregiudizio dei creditori, illecita influenza sull’assemblea, corruzione tra privati, infedeltà patrimoniale; Reati fallimentari: bancarotta semplice, ricorso abusivo al credito, denuncia di creditori inesistenti, mercato di voto.
La lista dei reati per i quali il carcere di fatto è escluso è impressionante. Peccato che questa notizia sia uscita nei giorni dello scandalo dell’Expo e quindi viene da chiedersi se la mano destra sa quello che sta facendo la sinistra.
Ad esempio il giudice Cantone nel prendere possesso dell’incarico di Presidente dell’Autorità contro la corruzione aveva chiesto il ripristino delle pene per il falso in bilancio almeno ai livelli precedenti l’intervento della destra, con il corollario dell’aumento della prescrizione.
Ora Cantone avrà un compito ancora più pesante dopo le responsabilità che gli sono state attribuite sull’Expo, come farà ad agire efficacemente se nel frattempo normative come queste gli tolgono il deterrente da sotto i piedi ?
Infatti Renzi ha fatto dichiarazioni impegnative sullo scandalo Expo e ha garantito che il governo adotterà comportamenti in grado di impedire altri scandali simili in futuro. Bene.
Tuttavia negli stessi giorni sta entrando in vigore una normativa che allegerendo sostanziosamente le pene per reati fondamentali per delinquere nelle imprese e nell’economia (da cui partono le tangenti) rende queste dichiarazioni molto meno forti.
Perché il Governo non ha sospeso con decreto l’entrata in vigore almeno di questa parte della legge 67/2014 ? Sarebbe una scelta del tutto coerente con le dichiarazioni sull’Expo e aiuterebbero il giudice Cantone nel suo lavoro.
Alfiero Grandi
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