Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Perché non si può che essere contrari alla reintroduzione in Italia del nucleare come fonte di energia elettrica ? Anzitutto il Governo ha forzato la mano e ha fatto approvare nel 2008 la sua proposta di legge con il voto di fiducia tentando così di capovolgere il risultato del referendum popolare del 1987, che a grande maggioranza ha deciso di chiudere con il nucleare in Italia. Non si può che condannare questo sostanziale disprezzo della volontà popolare, infatti il Governo cerca di ribaltare, compiendo una grave forzatura, il risultato del referendum popolare. ... Continua a leggere...
- Pubblicato da L'Unità il 1/02/10
L’ERRORE NUCLEARE. Il Ministro Scaiola sul nucleare fa affermazioni gravi e sbagliate. Scaiola confessa che dal 2012 l’Italia pagherà l’infrazione agli impegni con l’Europa (il 20- 20- 20) pur sapendo che il nucleare entrerebbe in funzione solo nel 2020 e dà per scontato che i cittadini italiani pagheranno dal 2012 nelle bollette 3 milioni al giorno... Continua a leggere...
- Pubblicato da Il Manifesto il 14/02/10
Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti: questo Governo vuole ad ogni costo tornare al nucleare e sottovalutarne l’iniziativa sarebbe un grave errore. In altri campi quando il Governo ha capito che rischiava di restare isolato ha cambiato strada, questa volta no. Eppure la maggioranza delle Regioni (13) ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge 99/2009 che reintroduce il nucleare in Italia. Perfino Zaia afferma che il nucleare si può fare ma non nella Regione in cui si candida Presidente, fingendo di dimenticare di avere contribuito a questa folle scelta come Ministro di questo Governo. E’ uno dei segnali che il gradimento del nucleare nell’opinione pubblica è molto basso e che solo la pressione della lobby affaristica, guidata in Italia dall’Enel e da un corposo settore di Confindustria, per ora mantiene l’argomento all’ordine del giorno. ... Continua a leggere...
Pubblicato sul quotidiano Liberazione il 06/03/10
L’Italia ha perso il treno del nucleare o ha avuto la fortuna di non prenderlo ? C‘è chi pensa che con il referendum del 1987 l’Italia abbia perso un treno, anche se deve riconoscere che è stata la conseguenza del voto della grande maggioranza delle italiane e degli italiani. E’ giusto ironizzare sulla strategia nuclearista del Governo che vorrebbe riprendere il treno (per usare la metafora) del nucleare senza correre tanto forte da recuperare quello che viene ritenuto un ritardo, mettendo quindi in campo una strategia politica complessa, dall’industria all’Università, alla dipendenza per tecnologie e uranio dall’estero. Infatti il Governo ha deciso procedure accentrate per decidere i siti e la loro militarizzazione, come dire con le buone o con le cattive le centrali si faranno. ... Continua a leggere...
- Pubblicato sul quotidiano L'Unità il 18/03/10
Una beffa. L’8 marzo - festa delle donne - la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto legislativo con cui il Governo vorrebbe spingere l'Italia nell'avventura nucleare. Il d.l. attua la legge 99/2009 e tuttavia va oltre in un modo che colpisce. Questo Governo ha fatto tante chiacchiere sul federalismo ma in realtà ha approvato questo testo senza sottoporlo alle Regioni. In testa al decreto sta scritto: "Preso atto che la seduta del 27 gennaio 2010 della Conferenza Stato-Regioni non si è tenuta" e prosegue con gli altri passaggi di rito: visto, acquisito, ecc. ... Continua a leggere...
Il presidente del comitato “SI alle energie rinnovabili No al nucleare”, Alfiero Grandi, ha inviato su mandato dell'Assemblea nazionale del "Comitato SI alle energie rinnovabili NO al nucleare" una lettera ai Presidenti delle 11 Regioni firmatarie del ricorso presso la Corte costituzionale contro la legge 99/2009 (che conferisce delega al Governo per la localizzazione dei siti che ospiteranno le nuove centrali nucleari), invitandoli a promuovere un referendum popolare che abroghi la legge 99/2009 e il collegato decreto legislativo di attuazione emanato l’8 marzo scorso. Nella lettera, Grandi a nome del Comitato apprezza la decisione delle regioni di ricorrere presso la Corte Costituzionale i... Continua a leggere...
- Pubblicato sul quotidiano L'Unità il 06/06/10
Una legge per puntare su risparmio energetico e rinnovabili.
Non basta la pur indispensabile iniziativa delle forze di opposizione in parlamento. Occorre offrire alle persone uno strumento di condivisione, di mobilitazione per affermare una via energetica alternativa a quella attuale e che il nucleare non solo è sbagliato ma non serve.
Il risparmio energetico è il primo asse della proposta di legge... Continua a leggere...
- Pubblicato da Sinistra Democratica News il 14/06/10
- Pubblicato su www.aprileonline.info il 14/06/10
- Pubblicato da Dazebao il 14/06/10
Dopo il referendum del 1987 molti di noi si erano messi il cuore in pace ritenendo - come si è visto purtroppo a torto - che il nucleare come fonte energetica fosse ormai esclusa dal nostro paese. E’ stato un errore. Il fronte nuclearista culturale, scientifico, economico e più recentemente politico ha lavorato e scavato e alla fine ha colpito facendo approvare nel 2009 una legge impensabile poco più di venti anni fa. Non è neppure vero che l’opinione pubblica - pur non sempre informata in modo adeguato - sia favorevole al ritorno al nucleare come dimostra il fatto che tutti i candidati della destra alle ultime elezioni regionali hanno detto si al nucleare purchè non nella loro regione e che lo stesso Berlusconi ha preannunciato da Parigi una campagna mediatica per convincere l’opinione pubblica... Continua a leggere...
- Pubblicato su www.aprileonline.info e Sinistra Democratica News il 10/07/10
Il timore (fondato) è che il Governo stia lavorando per creare le condizioni per fare di Terna una spa vendibile sul mercato, tutta o in parte. Infatti la tecnica di togliere obblighi pubblici ad una società pubblica in genere è la classica manovra che precede l'offerta al mercato della società, oggi di proprietà del Ministero dell'Economia. Un'Agenzia non si può vendere, una spa sì... Continua a leggere...
- Pubblicato da Rassegna Sindacale il 16/09/10
NUCLEARE/DOPO CERNOBBIO
Un’alternativa è possibile
L’Enel preme sul governo perché acceleri la costruzione delle centrali. La previsione di 10.000 nuovi posti di lavoro,nulla di paragonabile al risultato che darebbe investire sulle rinnovabili
Alfiero Grandi
Presidente del Comitatonazionale “Sì alle energierinnovabili, no al nucleare”
Un costoso studio presentato in pompa magna dall’Enel a Cernobbio (in occasione del workshop Ambrosetti, dal 3 al 5 settembre) preme sul governo per accelerare la costruzione in Italia delle centrali nucleari. A queste pressioni il governo si mostra sensibile attraverso le dichiarazioni del sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia. Lo studio purtroppo prosegue l’abitudine di fornire conti fasulli, con l’obiettivo di tenere i costi artificialmente bassi, per tentare di dimostrare la convenienza delle centrali e la conseguente diminuzione delle tariffe elettriche. Premesso che una ricerca Usa ritiene che i costi del solare siano ormai paragonabili a quelli del nucleare e che le notizie che compaiono sul web danno conto di continui aumenti dell’elettricità in Francia, malgrado sia il paese più nucleare del mondo, la realizzazione di una centrale Epr (European pressurized reactor), come quelle che l’esecutivo vorrebbe nel nostro paese, oggi è di almeno 8 miliardi di euro, anziché i 5 sbandierati. Questo maggior costo di costruzione basta da solo ad azzerare la promessa di ridurre le tariffe elettriche del 20 per cento. Se poi ai costi di costruzione si sommano i danni all’ambiente e alla salute (non solo nel caso di incidenti, ma anche per il normale funzionamento), i costi di assicurazione, lo smantellamento delle centrali e lo smaltimento delle scorie radioattive, i costi dell’energia elettrica prodotta con il nucleare diventerebbero addirittura più alti di quelli attuali. Non a caso l’Enel ha più volte chiesto garanzie sulle tariffe per l’energia prodotta per almeno 30 anni, a cui vanno aggiunti i costi per l’Agenzia per la sicurezza nucleare e altri più o meno occulti... Continua a leggere...
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