DAL COMITATO APPELLO ALLE REGIONI FIRMATARIE DEL RICORSO CONTRO LEGGE 99/2009: PROMUOVETE VOI IL REFERENDUM CONTRO NUCLEARE
Il presidente del comitato “SI alle energie rinnovabili No al nucleare”, Alfiero Grandi, ha inviato su mandato dell'Assemblea nazionale del "Comitato SI alle energie rinnovabili NO al nucleare" una lettera ai Presidenti delle 11 Regioni firmatarie del ricorso presso la Corte costituzionale contro la legge 99/2009 (che conferisce delega al Governo per la localizzazione dei siti che ospiteranno le nuove centrali nucleari), invitandoli a promuovere un referendum popolare che abroghi la legge 99/2009 e il collegato decreto legislativo di attuazione emanato l’8 marzo scorso. Nella lettera, Grandi a nome del Comitato apprezza la decisione delle regioni di ricorrere presso la Corte Costituzionale i in difesa delle prerogative che il titolo V della Costituzione assegna loro, ma sottolinea come il decreto legislativo 08/3/2010 continui a ignorare il parere della conferenza Stato-Regioni in materia di localizzazione dei siti delle centrali nucleari. Dunque, secondo la lettera di Grandi, “anche nel caso migliore di accoglimento del ricorso presentato a tutela del ruolo delle regioni, resterebbero in vigore un testo di legge (99/2009) e un decreto legislativo, avente ormai forza di legge, pericolosi e che potrebbero comunque aprire la via della ricostruzione delle centrali nucleari in Italia.” Sarebbe perciò opportuno che le regioni valutassero la possibilità di promuovere un referendum abrogativo delle recenti disposizioni governative in materia di nucleare, visto che la legge prevede che cinque di esse possano, d’intesa tra loro, agire in tal senso. “Sarebbe estremamente importante avere un pronunciamento delle regioni che non riguardi soltanto la difesa delle prerogative costituzionali ma anche il merito della scelta, poiché – conclude la lettera inviata a nome del Comitato - la decisione di fare uscire l’Italia dal nucleare civile è conseguenza dei referendum del 1987 e una decisione diversa, che capovolgerebbe quell’orientamento referendario, dovrebbe essere in ogni caso presa dalle elettrici e dagli elettori.” Roma, 15/04/2010
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