Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
(www.strisciarossa.it 28/09/22)
Con questo risultato elettorale è indispensabile che tutte le sinistre politiche, grandi e piccole, decidano un autoesame e individuino i capisaldi della loro posizione politica. Continuare a sottovalutare le destre, la loro vittoria, sarebbe diabolico.
Tutti possono contribuire ad una rinascita della sinistra. Continuare a sperare di risolvere problemi politici con la costrizione a votare il meno peggio dell’offerta politica non funziona più, se mai ha funzionato... Continua a leggere...
(www.strisciarossa.it 28/09/22)
Con questo risultato elettorale è indispensabile che tutte le sinistre politiche, grandi e piccole, decidano un autoesame e individuino i capisaldi della loro posizione politica. Continuare a sottovalutare le destre, la loro vittoria, sarebbe diabolico.
Tutti possono contribuire ad una rinascita della sinistra. Continuare a sperare di risolvere problemi politici con la costrizione a votare il meno peggio dell’offerta politica non funziona più, se mai ha funzionato... Continua a leggere...
(www.strisciarossa.it 14/09/22)
Più si avvicina il 25 settembre più è evidente il paradosso che i partiti continuano ad ignorare la pessima legge elettorale in vigore, quasi si votasse con un sistema proporzionale, nel quale ciascuno si presenta, per raccogliere consensi, con le sue posizioni e proposte.
Non è così. La legge elettorale in vigore (Rosatellum) prevede che un terzo dei deputati e dei senatori vengano eletti in collegi uninominali maggioritari e insieme privilegia le coalizioni di partiti, le quali – per esistere ai fini elettorali – hanno bisogno solo di dichiararsi tali (come hanno fatto le destre, sancendo un patto di potere evidente a tutti), infine lega indissolubilmente maggioritario e proporzionale con il voto unico... Continua a leggere...
( ilmanifesto.it.it 23/8/22) Non si è riusciti a convincere i partiti non di destra a un accordo fondato sulla Costituzione per candidature comuni nei collegi uninominali. Le destre unite da un patto di potere ora sono favorite. La legge elettorale favorisce chi si coalizza nell’uninominale. Due volte la legislatura aveva rischiato le elezioni anticipate, alla terza sono arrivate e si voterà con una legge elettorale pessima, quasi certamente incostituzionale. La legge elettorale decide la composizione del parlamento, può garantire o negare rappresentanza proporzionale delle opinioni politiche e dei territori. In questo caso potrebbe consentire di cambiare la Costituzione sfruttando norme pensate quando la legge elettorale era proporzionale... Continua a leggere...
La Costituzione, la sua difesa e la sua attuazione debbono essere i punti per realizzare la convergenza nei collegi maggioritari uninominali. Con le decisioni attuali degli altri partiti nei collegi maggioritari uninominali, il centro destra può fare cappotto. Non è stata cambiata la legge elettorale. Un grave errore. Due crisi di governo avevano segnalato che […] [scarica file in pdf]
(www.editorialedomani.it del 26/07/22)
- I partiti dovrebbero affrontare una discussione sui rimedi alla crisi della nostra democrazia, segnalata da un segnale inequivoco come l’allontanamento dei cittadini dal voto, che non è affatto normale come si vorrebbe far credere.
- La legge elettorale forma il parlamento, il cui ruolo è decisivo nel bene e nel male. Sia quando funziona, sia quando come nell’ultima legislatura ha segnato il punto più basso di credibilità.
- Il vero problema è se c’è o meno consapevolezza della gravità del momento e se c’è bisognerebbe trarne la conseguenza che il problema di fondo è bloccare la destra in nome della Costituzione...
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(www.strisciarossa.it 25/7/22)
La questione in gioco è la democrazia in Italia. La sua qualità. Ascoltando esponenti politici e commentatori sembra si sia svolta una lite incomprensibile tra Conte e Draghi, che ha portato alla fine del Governo. In realtà il Governo non è stato sfiduciato in parlamento, semmai è il Presidente del Consiglio ad avere drammatizzato, sottovalutando l’agguato di Forza Italia e Lega, minacciando di andarsene senza un riedizione esplicita del patto di sudditanza del parlamento verso il Governo, che non c’è stata.
Il Governo Draghi ha segnato una svolta nelle regole istituzionali della nostra democrazia.
Avevamo già conosciuto modalità di approvazione dei provvedimenti di legge che hanno gradualmente ribaltato i ruoli tra Governo e parlamento, con quest’ultimo costretto ad approvare decreti e leggi senza una reale possibilità di decidere veramente sulle scelte politiche, come recita la Costituzione. Voti di fiducia a raffica e decreti legge in numero crescente, maxi-emendamenti del Governo sottoposti al voto di fiducia, uso spregiudicato dei regolamenti parlamentari sono i principali strumenti adottati negli anni scorsi per imporre le scelte dei governi che si sono succeduti. Riducendo il ruolo del parlamento ad un prendere o lasciare, rivolta o acquiescenza... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 24/07/22)
Il primo grave errore commesso in questa crisi è che i partiti, in particolare quelli che avrebbero avuto interesse a farlo, non hanno capito pienamente l’importanza dell’approvazione in tempo utile di una nuova legge elettorale. Ora è troppo tardi. Hanno rinviato, perso tempo. Eppure, più volte negli anni scorsi si è rischiato di chiudere la legislatura anticipatamente, ma questo preavviso non è stato sufficiente. Ne è prova che ancora pochi mesi fa si è dedicata tutta l’attenzione alla modifica delle circoscrizioni del Senato che, per quanto importanti, non potrebbero risolvere il nodo di fondo e cioè avviare la ricostruzione di un rapporto di fiducia tra cittadini-elettori ed eletti. Eppure, l’allarme astensione ha ormai raggiunto livelli di guardia, segnalando una frattura tra corpo elettorale e rappresentanza parlamentare, la cui offerta e credibilità politica è in evidente caduta. Questo è un problema centrale del funzionamento della democrazia. Per di più dalla soluzione di questo problema dipendono le politiche che verranno adottate... Continua a leggere...
articolo di Mario Agostinelli, Alfiero Grandi, Massimo Scalia (ilmanifesto.it.it 17/6/22)
Finalmente Cingolani in una intervista ha parlato chiaro e così scopriamo che tutti i suoi detti e non detti del passato sono riconducibili ad un Ministro che sta alle politiche per l’ambiente come la volpe nel pollaio.
Ora è chiaro perché da quando è in carica ha parlato molto, spesso a sproposito e in modo ondivago, ma ha combinato ben poco, basta pensare che le semplificazioni proposte dopo ben due decreti legge hanno lasciato la situazione praticamente immutata.
Qualche esempio.
Non risulta che il Governo, in mora da un anno, abbia finalmente inviato a Bruxelles quella sorta di piano regolatore del mare che dovrebbe consentire alle aziende che vogliono investire nell’eolico off-shore di farlo (a 20/30 chilometri dalla costa) tenendo conto che le autorizzazioni in questo caso dipendono tutte dal Governo, quindi, non si possono scaricare colpe su Comuni e Regioni... Continua a leggere...
(ilmanifesto.it.it del 8/6/22)
Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha denunciato con forza le ragioni di un grave malessere sociale del mondo del lavoro, destinato a crescere nei prossimi mesi. L’occupazione cresce poco ed è precaria. I salari italiani sono surgelati. L’Ocse fotografa un -2,9 % in 30 anni, ultimi in Europa e unici ad averli in diminuzione. L’inflazione è in crescita (6,9 %), riduce drammaticamente il potere d’acquisto dei redditi da lavoro e da pensione. Quasi 6 milioni di poveri. Lavorare non garantisce più di non essere poveri. UNA DENUNCIA FORTE. Una situazione insopportabile. I sindacati provano a reagire, come con lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil nel dicembre scorso. Cresce un disagio sociale profondo, potenzialmente esplosivo. Non tenerne conto può portare ad una crisi democratica, a una verticale caduta della capacità di risolvere i conflitti, ad una sfiducia dilagante. La continuazione e la ferocia della guerra in Ucraina, il forte riarmo che ha innescato nel mondo, il rischio dell’estensione del conflitto contribuiscono a creare angoscia sul futuro, in particolare del mondo del lavoro... Continua a leggere...
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