Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
www.partitolavoro.it anno 5 n. 35 9 ottobre 2015
LA VIA REFERENDARIA È INEVITABILE, NON TENTARLA VORREBBE DIRE CONSEGNARE A RENZI LA VITTORIA SENZA COMBATTERE
ATTACCO ALLA COSTITUZIONE: costruiamo il fronte del ‘no’
Non si tratta di difendere la situazione attuale ad ogni costo, in particolare il ruolo attuale del Senato, bensì di sostituire ad un sistema di garanzie altre garanzie: altrimenti ci troveremmo di fronte ad una mera sottrazione
La maggioranza dei senatori sembra determinata ad approvare le modifiche della Costituzione incurante dei danni che questa manomissione degli equilibri istituzionali del nostro paese, insieme alla nuova legge elettorale, provocherà nel già malandato funzionamento della nostra democrazia... Continua a leggere...
Mario Draghi ha rilanciato un confronto di straordinaria attualita'. Finora un capo della Bce mai aveva posto l'esigenza di avere un Ministro dell'economia dell'area Euro. Questa proposta fa parte di un pacchetto in discussione per iniziativa dei cosiddetti 5 presidenti. Ora Draghi ha riproposto con forza il problema. Si può rifiutare questo terreno di confronto ma sarebbe un errore perché, nel bene o nel male, queste proposte riaprono la discussione sia sugli assetti istituzionali dell’Unione europea e inevitabilmente sui trattati che hanno via via costruito il viluppo che sorregge le politiche di austerità.
Queste proposte, consapevoli della gravità della crisi europea... Continua a leggere...
Discutiamone con tranquillità. Non va dimenticato che Renzi ha licenziato Letta dopo avergli raccomandato di stare sereno. La presunta assenza di alternative politiche è l’arma con cui Renzi ha fin qui piegato le opposizioni interne ed esterne, agitando spauracchi come Salvini. Ultimo esempio le modifiche della Costituzione che sta esaminando il Senato.
Su economia e occupazione Renzi è in continuita' con Monti e Letta, a partire dalla subalternita' al gruppo di comando europeo a trazione tedesca e con l’approvazione dei provvedimenti elencati... Continua a leggere...
documento conclusivo della riunione del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale del 14 settembre 2015Il coordinamento per la democrazia costituzionale riunito a Roma il 14 settembre conferma la validità e l'attualita' della petizione, con raccolta di firme, rivolta ai senatori per chiedere loro di non approvare la legge di modifica della Costituzione italiana, nata dalla Resistenza, senza radicali e sostanziali modifiche nel merito,anzitutto reintroducendo l'elettività dei senatori, che non è affatto in contraddizione con la posssibilità di distiguere i ruoli delle camere superando il cosiddetto bicameralismo perfetto. Tuttavia questo non è l'unico aspetto che deve essere cambiato perché al futuro Senato vanno attribuiti compiti reali, ad esempio di verifica e controllo, e la sua composizione deve trovare un equilibrio diverso e più congruo con la Camera dei deputati, ottenendo ugualmente il risultato di riduzione dei parlamentari, così occorre rivedere la centralizzazione, prevista dal nuovo titolo V, a danno delle Regioni e dei Comuni, con particolare riguardo a decisioni che hanno gravi conseguenze sulla salute, sull'ambiente, sulla realtà sociale, sull'assetto dei territori. Occorre quindi una modifica radicale della proposta Renzi-Boschi. Naturalmente la raccolta di firme è solo un aspetto dell'avvio di una campagna di iniziative che deve estendersi e rafforzarsi, soprattutto a livello territoriale, con volantinaggi, prese di posizione e ogni altra iniziativa atta a premere sui senatori perché rivendichino la loro piena autonomia e adottino comportamenti all'altezza della sfida. Le difficoltà del governo Renzi ad imporre il pericoloso pasticcio istituzionale rappresentato dalle modifiche della Costituzione proposte dalle legge Renzi-Boschi, che va sempre visto insieme alla nuova legge eletttorale ipermaggioritaria per la Camera approvata con strappi e voti di fiducia a raffica, consentono di proseguire ancora nei prossimi giorni la mobilitazione per premere sui senatori, in particolare a livello territoriale, per chiedere loro esplicitamente di votare contro questa legge. L'obiettivo e' fermare lo scasso della Costituzione e respingere il ricatto delle elezioni anticipate, che peraltro non è decisione nella disponibilità del governo. Il coordinamento ribadisce che se questa legge dovesse comunque essere approvata senza le modifiche di fondo indicate non resta che prepararsi alla battaglia ... Continua a leggere...
Ai Deputati Camera dei Deputati Partito Democratico Arrestare l'Italicum Coordinamento per la Democrazia Costituzionale L'avvicinarsi del voto in Aula sull'Italicum dà luogo, per il merito e il metodo delle scelte fin qui praticate, a preoccupazioni e timori. È grave che si arrivi a una legge elettorale che non cancella le storture del Porcellum, e non tiene conto dei chiari principi posti dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 1 del 2014, sulla rappresentanza e sul voto libero ed uguale come pietre angolari del sistema democratico. Principi che vengono ulteriormente lesi dalla riforma costituzionale, contestualmente in discussione, che da un lato addirittura elimina il diritto dei cittadini di eleggere i propri rappresentanti in Senato - in chiara violazione dell’art. 1 della Costituzione - e, dall’altro, determina una abnorme concentrazione di poteri in favore dell’esecutivo e in particolare del Presidente del Consiglio. È grave che si giunga alla fase conclusiva dell'iter legislativo della revisione costituzionale e della legge elettorale attraverso ripetute forzature e violazioni di prassi, regolamenti, e persino della stessa Costituzione, che vanno dalle straordinarie accelerazioni nei lavori alle sostituzioni forzose di dissenzienti, con palese lesione delle garanzie riconosciute a ciascun parlamentare dalla Costituzione, garanzie certamente non derogabili dai regolamenti del Gruppo. Forzature e violazioni che potrebbero ora giungere addirittura alla negazione del voto segreto a richiesta sancito dal regolamento Camera per la legge elettorale. È grave che tutto questo accada per scelta della maggioranza del Partito Democratico, minoranza in Parlamento e nel Paese, la quale, mediante i meccanismi della disciplina interna di partito, e con la minaccia dello scioglimento delle Camere, pretende di imporre la propria volontà al fine di smantellare l'architettura democratica della nostra Costituzione, costruita sull'amplissimo consenso di tutte le forze antifasciste, attente ai diritti e alle libertà. Ed è ancor più grave che tutto ciò venga compiuto approfittando dei numerosi parlamentari dichiarati illegittimi dalla sentenza n. 1 del 2014 della Corte costituzionale, ma mantenuti arbitrariamente nelle loro funzioni al fine, non consentito ad un Parlamento delegittimato, di rivedere la forma di governo e la forma di Stato previste dalla Costituzione. Chiediamo perciò a tutti i parlamentari di ritrovare la propria dignità e la forza di rappresentare davvero la nazione senza vincolo di mandato, come la Costituzione loro garantisce ed impone. 24/4/2015 Adami Pietro, Antetomaso Cesare, Antonangeli Giorgio, Azzariti Gaetano, Baicchi Francesco, Benzoni Alberto, Besostri Felice, Bonsanti Sandra, Caputo Antonio, Carlassare Lorenza, Caserta Sergio, Cassano Giuseppe Maria, Ciofi Paolo, De Fiores Claudio, De Marzo Giuseppe, De Minico Giovanna, Di Salvatore Enzo, Falcone Anna, Falomi Antonello, Ferrajoli Luigi, Ferrara Gianni, Firrao Costanza, Fulfaro Tommaso, Gallo Domenico, Giancola Maurizio, Grandi Alfiero, La Forgia Francesca, La Valle Raniero, Leonardi Paolo, Manderino Silvia, Marcelli Maurizio, Minnozzi Monica, Nannucci Ubaldo, Pace Alessandro, Palombarini Giovanni, Paolini Alba, Pardi Francesco, Patuelli Paola, Pepino Livio, Rando Vincenza, Ricciardi Giannoni Maria, Russo Franco, Russo Spena Giovanni, Salvi Cesare, Sani Antonia, Santilli Linda, Solimeno Paolo, Spinelli Barbara, Turci Lanfranco, Urbinati Nadia, Villone Massimo, Vita Vincenzo, Zecca Emilio per firmare questa petizione: https://www.change.org/p/ai-deputati-arrestare-l-italicum#petition-letter
Appello
Domenica 5 luglio i cittadini greci saranno chiamati a votare se accettare o
respingere il testo che Fmi, Bce e Commissione europea vogliono imporre al
governo greco come condizione per erogare i prestiti già decisi e decidere
gli altri aiuti necessari per fare uscire la Grecia da una recessione senza
precedenti, che non ha uguali in Europa e che ha ridotto del 25 % il Pil,
fatto crescere al 25 % i disoccupati, portato un pesantissimo taglio ai
redditi da lavoro e da pensione, creato una povertà senza precedenti. La
recessione della Grecia, che è parte della crisi economica europea, è certo
dovuta a pesanti responsabilità dei precedenti governi greci ma è stata resa
più grave dalle assurde politiche di austerità dell'Europa che hanno imposto
a questo paese, già in gravi difficoltà, sacrifici che non hanno uguali nel
resto d'Europa.
Il popolo greco ha già pagato un prezzo pesantissimo e ora si vorrebbero
imporre ulteriori misure di austerità, con ulteriori tagli ai redditi e
aumenti delle tasse, puntando sul ricatto della fine degli aiuti dell'Europa
e del Fmi.
I cittadini greci hanno il diritto di decidere se accettano queste misure -
che il governo greco non condivide ma sottopone al loro giudizio
impegnandosi a rispettarlo - o vogliono la riapertura del confronto con l'Europa
sulle modalità e i tempi di erogazione degli aiuti finanziari necessari per
uscire dalla crisi economica e sociale e della loro restituzione.
L'Europa si assumerebbe una grave responsabilità se non accettasse il voto
dei greci,in caso di affermazione del "No". Per non condizionare il voto,
deve dichiararsi fin d'ora disponibile a riaprire le trattative per trovare
una soluzione accettabile.
In questi anni troppe volte è stato esercitato un pesante e cinico ricatto
sulla Grecia, senza riguardo per la regressione delle condizioni sociali e
di vita in nome di una cieca politica di austerità.
Non si può affermare che l'Euro è una scelta irreversibile, al punto che non
sono previste modalità di uscita né volontarie né imposte, e poi non trarne
le conseguenze indispensabili di solidarietà europea. Le risorse oggi
necessarie per aiutare la Grecia... Continua a leggere...
La discussione di oggi era pensata per affrontare 2 aspetti diversi ma connessi come la proposta di coalizione sociale, in quanto è uno dei tentativi di settori della società di riconquistare capacità di iniziativa, in rapporto all'esigenza di un'alternativa politica di fronte ad un'evoluzione sostanzialmente neocentrista del governo presieduto da Renzi.
La proposta di creare una coalizione sociale ha scatenato reazioni, talvolta rabbiose, tese a rappresentare questa proposta come l'inizio della formazione di un altro partito di sinistra, malgrado le numerose smentite ... Continua a leggere...
9 marzo, introduzione di Alfiero Grandi La Costituzione della nostra Repubblica, nata dalla Resistenza, dovrebbe essere non solo descritta come la più bella del mondo, cosa vera ma insufficiente, ma anche cambiata con la necessaria lungimiranza e non nel modo pasticciato con cui si sta procedendo oggi. Tanto più che tra cambiamenti della Costituzione e nuova legge elettorale c'è un intreccio evidente e il risultato complessivo di queste modifiche disegna un quadro di preoccupante accentramento dei poteri nelle mani del Governo ... Continua a leggere...
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