Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
(www.jobsnews.it del 31/01/22)
È stata evitata, per ora, una crisi della democrazia italiana. Lo scampato pericolo grazie alla rielezione di Sergio Mattarella offre le basi per affrontare seriamente i problemi che sono all’origine di questa crisi, prima che sia troppo tardi. I vertici dei partiti sapevano da tempo che Mattarella era in scadenza e che aveva chiesto di non essere rieletto perché aveva in mente di fare altro nella vita, come ha ricordato agli “ambasciatori” che gli stavano comunicando la richiesta di rendersi disponibile alla rielezione alla Presidenza della Repubblica. La conferma di Mattarella Presidente della Repubblica – che a differenza di Napolitano non ha indicato scadenze più brevi del settennato – e di conseguenza di Draghi, offre un quadro di continuità. Non userei di stabilità perché vorrebbe dire non cogliere i guasti che hanno portato a questa crisi della democrazia italiana e sottovalutare i problemi dell’azione di governo fino alla scadenza della legislatura che meritano un articolo a parte... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 17/01/22)
Desta sconcerto il solo fatto che se ne discuta. Se la destra italiana non sa proporre di meglio vuol dire che ha subìto un grave processo di involuzione politica che ricorda la deriva trumpiana dei repubblicani negli Usa, e tenta di trovare nella frattura politica del paese (noi e voi) il fondamento della sua unità, visto che al suo interno in realtà concorrenza e sgambetti sono all’ordine del giorno. La questione in campo è la democrazia. Lo è negli Usa come ha chiarito Biden a quanti sottovalutano tuttora l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Lo potrebbe diventare anche in Italia. In più, la credibilità dell’Italia nel mondo prenderebbe un grave colpo, sia dagli autocrati che ne sarebbero contenti, sia per lo sconcerto che susciterebbe in chi crede nelle istituzioni democratiche, perché la democrazia non è, o non dovrebbe essere, un gioco riservato ai super ricchi e potenti, anche se negli ultimi tempi si sono moltiplicati i casi. Per questo è bene non sottovalutare i rischi, non fare finta di nulla, non sminuire i problemi, non abbozzare.
Il Presidente Mattarella ha ormai concluso il suo congedo da tutti in Italia e nel mondo. La forzatura per farlo restare dovrebbe essere molto forte, quasi una costrizione, ed è perfino difficile capire se sarebbe sufficiente. Sappiamo anche che rieleggere il Presidente in carica non è usuale, pone problemi non di poco conto dal punto di vista della Costituzione, perché le sue disposizioni rischiano di essere interpretate come una pelle di zigrino. Non a caso in Senato è stata presentata una proposta di modifica costituzionale che prevede la non rieleggibilità del Presidente della Repubblica, ritenendo che fino alla sua entrata in vigore sia quindi possibile reiterare il mandato, una sorta di una tantum. Solo per dire quanto sia ancor più delicata da accettare la proposta di rielezione per un costituzionalista come Mattarella che in passato si è pronunciato in materia. Da tempo si parla di altre candidature di varia natura, esprimendo criteri come personalità autonoma, sincero democratico, in grado di unificare schieramenti oggi fortemente divisi. Anche un grande mago si starebbe chiedendo se sia possibile dare una risposta nominativa. La fantasia politica sembra finora non abbia dato risultati adeguati... Continua a leggere...
OSSERVATORIO PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA – PNRR promosso da Coordinamento per la Democrazia Costituzionale - Laudato Sì - NOstra!
Comunicato del 9-1-22
(https://chng.it/m4SvpBf9s9) contro la proposta della Commissione Europea di inserire nucleare e gas nell’elencoeuropeo delle energie verdi, che vuol dire in sostanza usare i soldi del Next Generation EU (in Italia PNRR) per queste fonti pericolose e inquinanti. Il nucleare è già stato bocciato da ben due referendum popolari in Italia (1987 e 2011). Ci sono pochi giorni per bloccare la proposta della C.E., usiamoli tutti.
L’Europa deve sviluppare fonti di energieveramente rinnovabili come eolico, fotovoltaico, geotermico, idraulico. Nucleare e gas fossile non lo sono.
Questa posizione inaccettabile della Commissione Europea è un cedimento alle pressioni della lobby nuclearista, che ha nella Francia il capofila che ha bisogno di una quantità spropositata di miliardi di euro (si parla di 400) per mettere in sicurezza le vecchie centrali e per costruirne di nuove, nonché per completare i costosissimi depositi per le scorie radioattive. Questi costi scaricati sui Kw di energia elettrica porterebbe l’energia da nucleare in Francia a livelli proibitivi. I costi proibitivi del nucleare civile vengono nascosti e scaricati sulle finanze pubbliche. Per questo la Francia insiste per scaricare i costi del suo nucleare su tutta l’Europa e altri paesi sperano di fare altrettanto... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 04/01/21)
Dal nuovo governo tedesco vengono alcuni messaggi forti e chiari, e coerenti. Anzitutto gli impegni vengono mantenuti. Il programma concordato tra i partiti che hanno formato il nuovo governo, guidato da Scholz, viene confermato dai fatti. Le prime 3 centrali nucleari vengono spente, come da programma, ed è confermato che la Germania uscirà dal nucleare civile entro la fine dell’anno. In Italia i sostenitori del nucleare, dimentichi che ben due referendum popolari hanno detto no al nucleare civile (1987 e 2011) con maggioranze schiaccianti, tentano in tutti i modi di rilanciare il loro obiettivo cercando di sovvertire il voto degli elettori, approfittando dell’aumento incredibile dei prezzi del petrolio e soprattutto del gas... Continua a leggere...
OSSERVATORIO PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA – PNRR promosso da Coordinamento per la Democrazia Costituzionale - Laudato Sì - NOstra!
IL GOVERNO DRAGHI DICA NO ALL’INSERIMENTO DI NUCLEARE E GAS NELL’ELENCO EUROPEO DELLE ENERGIE DA FONTI RINNOVABILI La decisione della Commissione Europea di forzare la mano inserendo nelle energie rinnovabili anche nucleare e gas fossile va fermata. E’ un grave errore che contraddice le scelte fin qui fatte per dare alla questione ambientale e climatica la centralità che deve avere nelle scelte della transizione ecologica […] [scarica file in pdf]
(www.editorialedomani.it del 23/12/21)
-Dopo la conferenza stampa del presidente del Consiglio Mario Draghi e’ evidente che e stato un errore non approvare una nuova legge elettorale prima dell’elezione del nuovo capo dello stato. -L’obiettivo di tanti e riuscire a modificare la Costituzione. Non c’e solo la raccolta di firme della leader di Fratelli d’ltalia, Giorgia Meloni, a cui si sono aggiunti quello della Lega Matteo Salvini e di Forza ltalia, Silvio Berlusconi. -Prima o poi questa crisi scoppierà. O il parlamento reagisce e rifiuta di approvare prowedimenii a scatola chiusa, come usava in passato, e pretende un rappono cosiituzionale tra govemo e parlamento, oppure verrà cambiato il simbolo della nostra identità democratica... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 20/12/21)
Quando il ministro Giorgetti ha proposto di eleggere Draghi alla Presidenza della Repubblica affidando la gestione del governo ad una persona di sua fiducia era ovvio chiedersi perché avesse fatto una proposta del genere. Rispondergli che la sua proposta era uno strappo costituzionale era fin troppo facile. Giorgetti è spregiudicato ed è tra quelli che vogliono conquistare alla Lega la credibilità di partito di governo, ma quella avanzata era comunque una proposta fuori dall’attuale Costituzione. Se Draghi venisse eletto al Quirinale vi sarebbe già una anomalia evidente. Non è mai accaduto che il presidente del Consiglio in carica fosse eletto Presidente della Repubblica che in Italia è la carica istituzionale di garanzia per eccellenza, mentre il presidente del Consiglio è il leader della maggioranza politica del momento e quindi per definizione espressione di una parte, sia pure maggioritaria.
Ora è più chiaro che in realtà Giorgetti ha lanciato in campo una palla che altri gradiscono e in qualche caso ne traggono le reali conseguenze, a partire dalla proposta di modificare la Costituzione. Non si tratta solo della raccolta di firme di Meloni ecc. ora firmata anche da Salvini e Berlusconi. Ma di un giornalista noto come Marcello Sorgi, giornalista embedded, che ha chiarito che occorre fare un passo verso la modifica di fatto dell’assetto istituzionale (e quindi costituzionale), finché ad un certo punto se ne potranno trarre le conseguenze e modificarne il testo... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 13/12/21)
Contro lo sciopero generale deciso da Cgil e Uil per il 16 dicembre è partita una campagna denigratoria con l’obiettivo di colpirne la credibilità. Ad esempio, Cassese si è lasciato andare ad esagerazioni perfino sulla sua legittimità. Evidentemente la decisione ha colpito nel segno, altrimenti non ci sarebbe stata questa reazione rabbiosa. In realtà, questa decisione ha il merito sindacale di dare uno sbocco al malessere del mondo del lavoro e di chi vorrebbe lavorare, delle aree sociali più colpite dalla crisi, e nello stesso tempo pone un problema politico a governo e partiti di maggioranza: pretende ascolto ed attenzione per la parte più colpita del Paese, a cui vengono chiesti oggi impegni e sacrifici per sostenere la ripresa e fare fronte alla pandemia senza ottenere risposte adeguate, tanto più in questa fase, mentre si stanno decidendo (o non decidendo) importanti provvedimenti economici e sociali... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 6/12/21)
Esiste una questione democratica nel nostro Paese? Alcuni segnali sono preoccupanti e sarebbe bene discuterne apertamente, prendendo anche le iniziative necessarie per correggere derive pericolose. Fuori dall’Italia, con evidenti influenze anche su di noi, cresce il numero dei Paesi che hanno derive autoritarie, settarie, atteggiamenti inumani come avviene verso i migranti al confine tra Polonia e Bielorussia, che si aggiungono ai lager che il papa ha visitato in Grecia, per richiamare un’opinione pubblica distratta, lontana, assuefatta.
Di contro non ci sono reazioni a sostegno della democrazia all’altezza delle emergenze attuali. Al contrario, il presidente del Consiglio europeo, il belga Michel (già noto per non avere battuto ciglio contro lo sgarbo di Erdogan verso La presidente della Commissione Von der Leyen), si è distinto per dichiarazioni a favore di un finanziamento dell’Unione Europea alla Polonia che vuole costruire un muro contro i migranti. Va ricordato che la Polonia è multata un milione al giorno dalla Corte di giustizia europea finchè non riconoscerà la prevalenza del diritto comunitario che imporrebbe l’abrogazione di norme che manomettono l’autonomia dei giudici polacchi... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 29/11/21)
Draghi martedì parteciperà, accompagnato da un folto gruppo di ministri, ad una iniziativa organizzata da chi svolge in questa fase sostanzialmente una funzione di freno verso la transizione ecologica, Confindustria energia ed Eni. La resistenza organizzata da questi ed altri soggetti è preoccupante, perché punta a far pesare le aziende che producono energia, o usano energia da fonti fossili, su un fronte di resistenza ai cambiamenti necessari, perché non abbiamo un pianeta di ricambio. Sentiremo cosa dirà il presidente del Consiglio ad una platea riottosa che strumentalizza le comprensibili preoccupazioni dei lavoratori anziché offrire garanzie ai lavoratori e risposte sulla lotta al cambiamento climatico all’Italia. Eppure, la recente riunione del G20 a Roma e a ruota la Cop 26 a Glasgow hanno condiviso sia l’allarme degli scienziati ONU che hanno redatto una valutazione drammatica della crisi climatica del nostro pianeta, se non viene fermata in tempo, sia l’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura entro 1,5 gradi.
Da Draghi è lecito attendersi coerenza con le sue affermazioni fatte nelle due sedi internazionali... Continua a leggere...
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