Immagine  
"
Lungo la strada della vita mi ha accompagnato come fedele consigliere, la convinzione che nella maturità dobbiamo continuare a pensare liberamente e a sentire profondamente come facemmo in gioventù.

Albert Schweitzer
"
 
.:: Home Page : Articoli
Energia e ambiente. La Costituzione non può essere una tigre di carta
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  14/02/2022  17:01:50, in Energia e ambiente, letto 617 volte
(www.jobsnews.it del 14/02/22)

Nei giorni scorsi ci sono stati eventi in direzioni fortemente contrastanti.

Da un lato il parlamento italiano ha approvato a larga maggioranza in via definitiva (8 febbraio) la modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione per inserire tra i suoi principi fondamentali la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi (art. 9) prevedendo che l’iniziativa economica non possa svolgersi in modo da recare danno alla salute e all’ambiente e che la legge ha il compito di determinare programmi e controlli per indirizzare l’attività economica pubblica e privata a fini ambientali (art. 41). Certo, la giurisprudenza della Corte costituzionale aveva già consolidato nella pratica buona parte di questi principi con sentenze che di fatto hanno anticipato quello che ora è scritto nella Costituzione. Anche alcune direttive europee hanno contribuito a mettere al centro salute e ambiente. Dall’altro lato la Commissione europea, sotto la pressione di interessi pubblici e privati, ha contraddetto sé stessa, i suoi stessi coraggiosi obiettivi contenuti nel piano Fit for 55, e ha approvato una proposta di direttiva sulla tassonomia europea che vorrebbe inserire gas e nucleare tra le energie rinnovabili, che in realtà non sono.

Sia chiaro che i paesi che vogliono continuare a investire sul nucleare possono farlo con o senza direttiva. La vera differenza sono i finanziamenti. Ad esempio, il paese capofila dei nuclearisti, la Francia, pensa di utilizzare i 50 miliardi a fondo perduto che gli verranno dal Next Generation Eu per rinnovare le sue vecchie centrali nucleari, sempre più soggette ad incidenti, poco sicure e spesso fuori uso. Se non avesse questo tesoro dall’Europa dovrebbe chiedere ai francesi questi soldi, mentre in questo modo le risorse necessarie vanno a carico del Fondo Europeo e quindi di tutta l’Europa. I paesi che appoggiano la Francia sperano di poter fare altrettanto. Se questa direttiva europea andrà in porto ne risentirà l’obiettivo di accelerare verso le vere energie rinnovabili, che dovrebbe essere l’obiettivo dell’Europa per mantenere l’aumento della temperatura entro 1,5 gradi. Pesano le elezioni in aprile del nuovo Presidente francese e Macron spera con il rilancio del nucleare di essere rieletto. In una prima fase aggiustando l’esistente con i miliardi europei, poi con un piano di nuove centrali nucleari. Ha illustrato il piano in questi giorni. Per questo il Commissario francese Breton ha parlato di investimenti europei nel nucleare per 500 miliardi di euro, che nelle attuali condizioni sarebbe complicato ottenere dal mondo finanziario e non certo a condizioni di favore. Forse Macron si è reso conto di una torsione esagerata delle sue proposte verso il nucleare e quindi ha aggiunto un piano di investimenti nell’eolico off shore.

Altro discorso sarebbe affermare che occorre una fase di transizione per arrivare ad una diffusione adeguata delle energie rinnovabili, perché occorre un poco di tempo. Si può condividere o meno ma sarebbe un discorso di verità e le misure sarebbero transitorie. Ad esempio il nuovo governo tedesco prevede un rapporto diretto tra le centrali a gas di cui pensa di avere bisogno e la loro trasformazione a idrogeno.  Ma non si può fingere che siano verdi il nucleare, che non lo è e per di più resta pericoloso, e il gas fossile, il cui uso, anche se fosse indispensabile nella transizione, sarebbe comunque inquinante, creando il problema della compensazione con altre misure. La direttiva europea è sbagliata perché finge che sia verde quello che non lo è, quindi va cambiata o respinta, il parlamento europeo ancora non si è pronunciato e quindi esiste ancora una possibilità. Teoricamente anche i governi europei potrebbero rinsavire e decidere in modo corretto, ma se il governo italiano è una spia di quello che pensano gli altri governi c’è poco da stare allegri, visto che ha inviato a Bruxelles la richiesta, respinta perché estremista sul versante sbagliato, di alzare l’asticella dei limiti di inquinamento delle nuove centrali a gas.

A questo punto i due percorsi: la recente modifica della Costituzione e la tassonomia europea, sono evidentemente contrastanti e occorre decidere cosa prevale, altrimenti la modifica costituzionale rimarrà semplicemente una petizione di principio senza seguito. Questo dovrebbe preoccupare anzitutto quanti hanno insistito per la modifica costituzionale sull’ambiente, che non a caso è un impegno che la maggioranza ha assunto al momento della formazione del governo Draghi. Ciò non può non avere delle conseguenze, al di là che siano state previste o meno.

La modifica della Costituzione entrerà in vigore automaticamente, appena verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale, in quanto è stata approvata con il voto di più dei 2/3 delle Camere e per questo non può essere sottoposta a referendum popolare. In altre parole a differenza di altre modifiche non deve aspettare per entrare in vigore. Un conto sono i principi contenuti nelle modifiche della Costituzione, altro le concrete politiche che il governo sta portando avanti, che a volte vanno nella direzione opposta, come ad esempio il comportamento tenuto sulla tassonomia europea, ma anche sull’attuazione del PNRR ci sarebbe molto da dire.

Se da un lato si scrive nella Costituzione che l’ambiente è una priorità, dall’altro non può esserci una politica concreta che va nella direzione opposta, per di più nella stessa fase politica. La contraddizione è evidente. Quando si doveva approvare il Next Generation Eu, da cui discende il nostro PNRR, la Corte costituzionale tedesca ha tenuto il resto dell’Europa con il fiato sospeso fino a quando ha dichiarato costituzionale (dal punto di vista tedesco) il Piano di ripresa e resilienza europeo. In questo caso il fiato sospeso sarebbe di minore portata ma la Corte costituzionale italiana potrebbe essere chiamata a decidere se la tassonomia europea è accettabile dall’Italia, che ha chiuso la porta al nucleare con ben due referendum e che dovrebbe dire come intende compensare il maggiore inquinamento del gas fossile che si pensa di utilizzare e l’unico modo sarebbe approvare e attuare a tappe forzate un massiccio piano straordinario per le rinnovabili (fotovoltaico ed eolico offshore in primis) tale da compensare la maggiore produzione di CO2 dovuta al maggior uso del gas fossile nel periodo transitorio. I parlamentari possono sollevare il conflitto presso la Corte costituzionale e basterebbe che lo promuovessero alcuni di quelli particolarmente sensibili alle ragioni dell’ambiente e del clima.

Per l’Italia sarebbe una novità, certamente. Ma è stata una novità anche che il governo abbia fatto dichiarazioni in occasione del G20 e poi della Cop 26 di Glasgow impegnandosi ad indirizzare le conclusioni delle due conferenze sul contrasto al cambiamento climatico e in particolare sul limite invalicabile dell’aumento della temperatura entro 1,5 gradi. Ricordiamoci le reazioni dei giovani che avevano concentrato grandi speranze sugli impegni concreti degli stati più inquinatori e che hanno manifestato forte delusione per i ritardi, i rinvii, le omissioni degli impegni concreti per contenere l’aumento della temperatura entro il grado e mezzo su cui pure tutti hanno detto di essere d’accordo.

In sostanza tra parole e fatti reali si è aperta una divaricazione preoccupante.

Se decidi di investire su nucleare e gas le risorse necessarie sono imponenti (più per il nucleare che per il gas) e quindi si ridurrà lo spazio per investire nelle rinnovabili.

La controprova è evidente nelle misure che il governo Draghi ha adottato per contrastare l’aumento dei prezzi del gas, esplosi a livelli ingiustificati. Le risorse sono state prese in parte rilevante dalle rinnovabili. Chi ha investito nelle rinnovabili ha fatto una scelta lungimirante che oggi lo mette in condizioni favorevoli rispetto all’uso del gas, quindi si trova con margini migliori di chi ha fatto altre scelte e può contribuire a mantenere più basso il prezzo dell’energia elettrica. Se si vuole utilizzare il risultato delle rinnovabili come calmiere occorre cambiare la formazione dei prezzi dell’energia elettrica. Nelle bollette elettriche abbiamo le diverse origini dell’energia consumata ma non abbiamo la conseguente diversità dei prezzi, altrimenti si vedrebbe con chiarezza la convenienza a puntare massicciamente sulle energie rinnovabili. Modificando le regole ex post gli operatori del settore avranno un maggiore prelievo dello Stato che finanzierà il contenimento delle tariffe elettriche. Con questa logica si rischia di avere in futuro ulteriori prelievi dalle rinnovabili per finanziare le 48 centrali a gas previste per garantire 20 GigaWatt al fine di mantenere in equilibrio la fornitura elettrica della rete, che tra l’altro potrebbe essere in buona parte garantita dai pompaggi idroelettrici, che valgono 7,6 GW.

C’è una questione più di fondo che riguarda le (non) scelte di politica energetica. Non si sa cosa stia effettivamente facendo il governo in proposito. Non solo non è stato aggiornato il PNIEC come lo stesso ministro aveva garantito ma l’obiettivo di altri 70 GW di rinnovabili entro il 2030 è ancora al caro amico e di fronte all’esplosione immotivata del prezzo del gas e al pericolo inflazionistico, anziché reagire con un rilancio degli investimenti nelle rinnovabili, che danno autonomia dal gas, si è parlato molto di un nucleare sicuro da fissione che non esiste.

Inoltre non si capisce dove sia finito il piano per l’idrogeno verde come fonte alternativa, prodotto con le rinnovabili o importato con le tubazioni esistenti (al posto del gas fossile) che Snam ritiene fattibile.

Quindi usiamo al meglio la nuova formulazione dei valori della Costituzione in materia di ambiente e facciamone discendere una valutazione delle politiche concrete. Perché la Costituzione non può essere una tigre di carta.

Articolo Articolo  Storico Storico Stampa Stampa
 
Nessun commento trovato.

Testo (max 2000 caratteri)
Nome
eMail



Scrivi i caratteri che leggi nell'immagine, rispettando le maiuscole


Trattamento dei dati
Informativa art. 13 D.lgs. 196/2003Desideriamo informarla che il D.lgs. n. 196/2003 prevede la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. Ai sensi dell'art. 13 del D.lgs. n.196/2003, Le forniamo, quindi, le seguenti informazioni:

    • I dati da Lei forniti verranno trattati esclusivamente per finalità concernenti l'attività informativa di questo spazio
    • Il conferimento dei dati è facoltativo e l'eventuale rifiuto a fornire tali dati non ha alcuna conseguenza.
    • I dati da Lei forniti non saranno oggetto di diffusione se non quelli specifici di questo sito web.
Disclaimer
L'indirizzo IP del mittente viene registrato, in ogni caso si raccomanda la buona educazione.
Iscriviti alla newsletter
 

Cerca per parole chiave
 



Titolo
Ambiente (1)
Atti Ufficiali (2)
Avvisi (3)
Avvisi ai lettori blog (3)
Bologna (3)
Catasto (36)
Contributi al Blog (1)
Diritti (4)
Economia (64)
Energia e ambiente (1)
Finanza (23)
Finanziaria (10)
Fisco (27)
generale (3)
Internazionale (2)
Interviste (12)
Lavoro (32)
Ministero delle Finanze (10)
Nucleare (58)
Ogm (1)
Omeopatia (2)
Pace (1)
Politica (431)
Pubblicazioni (13)
Sondaggio (1)
Tobin tax (12)
Trentin (1)
Welfare (7)

Catalogati per mese:
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024

Ultimi commenti:
Dal 25 Febbraio che si chiede ...
15/05/2022  20:32:40
.:: CARLO
Cara Maria Luisa, in senso str...
04/05/2021  20:03:02
.:: Alfiero Grandi
On. Alfiero, faccio parte del ...
07/03/2021  14:17:38
.:: Maria Luisa Paroni
Sono stata la tua segretaria a...
29/01/2021  12:20:37
.:: sonia leandri
Ci sono dei Compagni che non d...
22/01/2021  23:28:35
.:: Angelo Gentilini



Titolo



Ci sono 2772 persone collegate