Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
(www.jobsnews.it del 26/04/22)
È evidente il tentativo, in parte riuscito, di creare una sorta di pensiero unico: o con Putin o contro. Una semplificazione binaria che prelude alla coppia amico/nemico. In realtà la situazione ha una complessità non riducibile a questa coppia di opposti, sia nelle ragioni che hanno portato alla guerra che nell’individuare le soluzioni possibili. Con slittamenti successivi nella guerra in Ucraina siamo arrivati ad una situazione pericolosa, che rischia in ogni momento di prendere la mano ai vari protagonisti e di sfociare in un nuovo spaventoso conflitto mondiale e di mantenere in particolare la popolazione ucraina, che sta subendo le conseguenze tremende dell’aggressione russa, ancora nella condizione di vittima delle distruzioni e dei massacri... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 12/04/22)
Le tragedie umane e materiali in Ucraina sono conseguenze della guerra innescata dall’invasione russa. Sulle tragedie, conseguenze della guerra, è in corso una campagna di propaganda, con scarico di responsabilità reciproco tra Russia e Ucraina, ma è del tutto evidente che gli scontri avvengono in Ucraina e quindi sono i civili e le strutture di questo paese ad essere colpiti, a pagare il prezzo più alto. La tragedia dei costi umani e delle efferatezze conseguenti alla guerra colpisce le coscienze in profondità. Solo alla fine del conflitto si potrà (forse) accertare la responsabilità degli episodi e farsi un’idea più precisa sulle (gravi) conseguenze della guerra. Come in tutte le guerre, basta ricordare quelle recenti, distruzione e morte la fanno da padrone. Le conseguenze umane e materiali, le sofferenze delle persone – se la guerra continua – purtroppo sono destinate a crescere giorno dopo giorno e possono essere affrontate da almeno due punti di vista... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 5/04/22)
La guerra in Ucraina sta modificando orientamenti, spinge a scelte dolorose, alimenta derive estreme, influisce negativamente su scenari che erano già preoccupanti: pandemia, costi energia, aumento prezzi, difficoltà occupazione, sviluppo incerto e sua qualità in arretramento. Il coordinamento mondiale della lotta al cambiamento climatico rischia di essere la prima vittima delle conseguenze politiche dell’aggressione russa all’Ucraina.
La guerra ha esaltato i fattori negativi, la corsa al riarmo ne è la prova, e depresso quelli positivi, a partire dalle speranze di creare un futuro migliore.
Non c’è da sorprendersi se Confindustria fa una previsione da brivido sul futuro economico del nostro paese. La questione non è la precisione della previsione ma la tendenza di fondo, uno zero virgola in più o in meno non cambia granché. Questo si riverbera sui rapporti politici e crea ulteriori difficoltà in un quadro politico non esaltante e sull’azione di un governo non privo di affanno. C’è chi ha voluto i referendum sulla giustizia, tra cui svetta una rancorosa ripicca per abolire la legge Severino – che ha portato alla decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore – e che ora, dopo averli promossi attraverso le regioni a maggioranza di destra, sembra meno sicuro di riuscire ad arrivare al risultato sperato di mettere la magistratura sul banco degli accusati e di renderla meno autonoma dal potere politico... Continua a leggere...
(www.editorialedomani.it del 30/3/22)
La Camera sta discutendo e dovrebbe approvare a giorni una modifica della Costituzione che consentirà di eleggere i senatori su base circoscrizionale e non più su base regionale. Questa modifica della Costituzione si è resa necessaria dopo l’entrata in vigore del taglio dei parlamentari (400 deputati e 200 senatori) che sarà in vigore dalle prossime elezioni politiche. Le Regioni più piccole hanno la garanzia di avere eletti 3 senatori (1 in Val d’Aosta) ma questo è anche il limite che rende praticamente impossibile un minimo di proporzionalità, in quanto in queste regioni la soglia per ottenere eletti sarà molto alta (20/30%) e potrebbe perfino consentire a qualcuno, con alcune mosse, di fare l’asso pigliatutto. La soluzione di come realizzare una rappresentanza più aderente alla realtà politica, culturale, sociale delle piccole regioni verrà affidata alla legge attuativa... Continua a leggere...
OSSERVATORIO SULLA TRANSIZIONE ECOLOGICA – PNRR
Promosso da: Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Laudato Si’, NOstra
Al Presidente del Consiglio Mario Draghi
Siamo d’accordo con lei quando in Parlamento e in altre sedi pubbliche ha enunciato l’esigenza non solo di affrontare le emergenze, a partire dall’approvvigionamento del gas, a fronte dell’invasione russa in Ucraina e alle misure di pressione per costringere uno storico fornitore a scegliere la tregua e la pace anziché di proseguire la guerra di aggressione, ma soprattutto di puntare ad accelerare le misure per la transizione ecologica dell’economia con l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura del pianeta entro 1,5 gradi. Sono passati pochi mesi da importanti sedi internazionali che avevano la questione climatica come centro della discussione e oggi siamo precipitati in una situazione pericolosa, che provoca lutti e devastazioni in Ucraina e distorce gravemente l’attenzione dagli obiettivi climatici che dovrebbero riguardare tutti noi, tutti i Paesi della terra, in un grande impegno corale di collaborazione e cooperazione. Esattamente l’opposto della guerra come mezzo di regolazione delle contese... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 23/03/22)
La guerra in Ucraina continua. L’invasione russa prosegue sia pure con difficoltà, l’Ucraina ne contrasta l’avanzata. Le richieste insistenti di Zelensky sulla No-Fly Zone, per la fornitura di aerei dalla Nato, per avere armi letali come Iron dome da Israele, per il blocco delle forniture all’Europa di gas dalla Russia, confermano che un conto è contrastare, mettere in difficoltà l’invasione russa, altro è vincere. Quanto sta accadendo in Ucraina, dove ci sono morti, feriti, distruzioni e si sta scavando un burrone tra mondi e culture, va fermato senza perdere tempo. Non fermare subito i combattimenti significa che lutti, distruzioni, la semina di odii e rotture profonde diventeranno sempre più gravi, insopportabili in Ucraina e nel mondo.
L’impressione è che le parti in causa non abbiano ancora deciso se sia giunto il momento per trattare seriamente e che anche i mediatori siano in attesa di un momento più favorevole per svolgere il loro ruolo. La speranza è che riservatamente qualcosa si stia muovendo, ma per ora è solo una speranza. Nelle valutazioni che si ascoltano e si leggono su questa guerra in Italia, e non solo, prevale lo schierarsi a sostegno, ma questa non è una competizione pacifica nella quale fare il tifo, è una guerra che deve arrestarsi prima possibile.
L’obiettivo è farla cessare per risparmiare vite umane, altre distruzioni, altri veleni che vanno in circolo in modo potente. Ad esempio, il diffondersi della convinzione che evitare la guerra è un sogno irrealizzabile, quasi fosse un fenomeno naturale, e per questo la corsa al riarmo sarebbe inevitabile. Non a caso è tornato di moda il motto latino guerrafondaio: se vuoi la pace prepara la guerra.
Partendo dall’invio di armi all’Ucraina si passa con disinvoltura a prendere in considerazione un intervento armato diretto
Esattamente dove porterebbero la No-Fly zone, oppure l’invio di aerei da combattimento, richiesti da Zelensky, se non all’estensione del conflitto, ad una guerra aperta tra Nato e Russia? Si delinea sempre più nitido il pericolo di un’escalation. Tanto è vero che iniziano le distinzioni tra guerra diretta tra Russia e Nato e il rischio di un conflitto nucleare, che secondo queste valutazioni sarebbe possibile evitare. Ne hanno parlato in questi termini autorevoli dirigenti ucraini e anche esponenti di altri paesi europei. Per questo l’iniziativa per una tregua e per la pace debbono essere la priorità per tutt... Continua a leggere...
OSSERVATORIO SULLA TRANSIZIONE ECOLOGICA – PNRR
Promosso da: Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Laudato Si’, NOstra
Il Presidente del Consiglio Draghi ha detto più volte che bisogna puntare sulle energie rinnovabili per raggiungere l’obiettivo della nostra sovranità energetica. Per ora il Ministro Cingolani ha annunciato solo l’approvazione di alcuni parchi eolici che valgono solo 400 MegaWatt e l’intenzione di costruire due rigassificatori galleggianti. Troppo poco per parlare di svolta nella politica energetica del nostro paese. 400 MegaW sono un ventesimo delle richieste di eolico che Terna ha in attesa di approvazione. Occorre fare seguire alle parole i fatti e le scelte.
Bisogna uscire da questa contraddizione: da un lato si parla di rinnovabili ma in realtà si pensa al gas, al carbone, o anche peggio.Interventi per alleggerire le conseguenze dell’aumento dei prezzi e della guerra sono indispensabili ma il problema di fondo è puntare su un nuovo piano energetico nazionale, in un quadro europeo. Per questo occorrono proposte precise... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 16/03/22)
È abbastanza evidente che alcuni commentatori hanno cercato di contrapporre la piazza di Firenze contro l’aggressione in Ucraina a quella precedente di Roma, cercando di perpetuare un equivoco che rischia di dividere un movimento plurale, diversificato, in qualche caso perfino con motivazioni opposte, ma che condivide l’obiettivo prioritario di fermare la guerra. Prova ne sia che l’appello ripetuto e insistito per la creazione della No-Fly zone o per la fornitura di aerei all’Ucraina è caduto nel vuoto, esattamente come nella precedente manifestazione di Roma e non poteva che essere così. Anche le rappresentanze presenti erano in buona parte le stesse. Questo tentativo di dividere il movimento o se si preferisce la grande opinione pubblica che vuole la fine della guerra in Ucraina, cercando un’intesa di pace, va indicato come pericoloso e controproducente. Perché le “piazze” per la pace hanno bisogno di estendersi e di rafforzarsi per contribuire a fermare la guerra. Il programma di chi vuole fermare la guerra è la fine dei combattimenti in Ucraina, garantendo la vita delle persone, di chi è sotto i bombardamenti, di chi oggi combatte, avviando una vera trattativa per regolare il contenzioso... Continua a leggere...
(www.editorialedomani.it del 12/3/22)
- La “piazza” per la pace ha bisogno di estendersi e rafforzarsi per contribuire a fermare la guerra. L’unità è sull’obiettivo, le motivazioni sono diverse, ma è un sogno che non ha alternative.
- Non basta che si offrano per le trattative “volenterosi” capi di governo, anche per interessi propri, ma è urgente che entri in campo l’Onu, da troppo tempo messo nell’angolo, ridotto a teatro delle reciproche accuse.
- I soldi per le guerre e gli armamenti si trovano sempre, non quelli per affrontare i problemi delle persone: lavoro, equità sociale che sono considerati costi.
La “piazza” per la pace ha bisogno di estendersi e rafforzarsi per contribuire a fermare la guerra. Il suo programma è la fine dei combattimenti in Ucraina, garantendo la vita delle persone, di chi è sotto i bombardamenti, di chi oggi combatte, avviando una vera trattativa per regolare il contenzioso. L’unità è sull’obiettivo, le motivazioni sono diverse, ma è un sogno che non ha alternative... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 8/03/22)
A Roma una manifestazione per la pace grande, pacifica, plurale con l’obiettivo di fermare la guerra in Ucraina, iniziata con l’aggressione russa. Altre manifestazioni in Italia. Altre ancora in Europa. Da segnalare quella molto partecipata in Germania. Le posizioni nelle manifestazioni non sono tutte uguali. Si partecipa da diversi punti di vista alla costruzione di un grande movimento per la pace perché l’obiettivo è fermare la guerra e i suoi orrori. Chiamarsi fuori da questo movimento perché le parole d’ordine sono diverse è un errore, è la situazione stessa che si presta a diversi approcci e motivazioni, ciò che conta è l’accordo di tutti sul fermare la guerra, per rovesciare la corsa alla morte e alla distruzione. L’auspicio è che diventi un movimento forte, esteso e unitario, tale da riuscire a ribaltare la tendenza a proseguire questa guerra, che lascerà dietro di sé morti, feriti, distruzioni, danni immensi sui bambini... Continua a leggere...
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