Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
(Il Fatto Quotidiano il 13/5/22)
E’ incredibile che il parlamento abbia discusso della proposta di legge di Fratelli d’Italia di fare eleggere direttamente dai cittadini il Presidente della Repubblica nella disattenzione generale, mentre meritava ben altra attenzione. Bene che sia stata bocciata. Male che non ci sia stata informazione dei cittadini.
Si tratta infatti della modifica più radicale della nostra Costituzione. Costituzione che meriterebbe maggiore riguardo anche da parte di chi la rispetta e difende, che dovrebbe fare capire alle elettrici e agli elettori la portata della decisione che il parlamento doveva prendere.
E’ vero che la proposta di FdI era mal costruita e non traeva conseguenze coerenti di una modifica tanto radicale, quasi temesse di esagerare, che si prestava ad una frettolosa bocciatura. Ma non pochi di quelli che l’hanno bocciata o mal sostenuta hanno pensato che in questo momento e in questo modo non si poteva affrontare un tema di questa portata e quindi hanno preferito rinviare l’iniziativa alla prossima legislatura. Una vera e propria prenotazione, in questo caso non solo di FdI... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 06/05/22)
Perché è indispensabile insistere ora sulla legge elettorale? La democrazia nel nostro paese non gode di buona salute, la partecipazione politica, anche per il solo aspetto elettorale, è in calo. Le persone non vedono come riuscire a cambiare una situazione che non li soddisfa, anche per motivi molto diversi. Pandemia e guerra inoltre sono incombenti e hanno sconvolto precedenti certezze. Le persone si allontanano, anche dal voto. Un appiattimento delle diverse posizioni politiche fino a scimmiottare gli stessi argomenti, accelerato da una maggioranza monstre a sostegno del governo Draghi, non aiuta certo le elettrici e gli elettori ad avere voglia di partecipare. Per questo milioni di persone preferiscono trovare (per fortuna) altre forme di partecipazione, che comunicano sempre meno con il funzionamento della democrazia politica, ne costruiscono un lembo distaccato, spesso in polemica con chi ha un ruolo di gestione delle istituzioni... Continua a leggere...
Introduzione di Alfiero Grandi
“Una nuova legge elettorale per evitare instabilità politica e garantire rappresentanza”
1) Si leggono dichiarazioni salottiere e furbesche che asseriscono essere inutile insistere sull’approvazione di una nuova legge elettorale. Non è così. C’è un problema di analisi, di confronto di proposte che viene evitato proprio per evitare di entrare nel merito, perché così emergerebbero i rischi di instabilità per la nostra democrazia. Quindi occorre approvare una nuova legge prima delle prossime elezioni è indispensabile.
2) Si afferma che elettori ed elettrici non sarebbero interessati, in realtà questo è vero solo in quanto non vengono presentati i problemi nella loro importanza e gravità. La legge elettorale non è da sola in grado di risolvere la crisi di credibilità del parlamento e dei parlamentari ma è fondamentale per invertire la tendenza e ridare al parlamento il ruolo previsto nel nostro sistema istituzionale.
3) Sabino Cassese ha scritto in un articolo sul Corriere che è in corso una “modificazione dell’assetto politico-costituzionale che si è prodotto negli ultimi anni, sviluppatosi già prima del 2018” e prosegue “il governo è diventato il legislatore principale”, funzione che il parlamento cede al governo. Lo abbiamo detto anche noi ma ci fa piacere condividere Cassese.
4) Stiamo parlando della funzione principale del parlamento, architrave dell’assetto costituzionale, che deve rappresentare le posizioni politiche, culturali, territoriali e interpretarle attraverso l’approvazione delle leggi e portarle a sintesi. Le leggi sono state di iniziativa parlamentare negli ultimi 4 anni solo per il 20 %. L’unica legge importante è quella sulla parità salariale tra i sessi. I decreti legge sono ormai il 50% delle leggi approvate e per di più sulla metà dei decreti legge è stata posta la fiducia per costringere il parlamento alla loro approvazione. Maxiemendamenti, voti di fiducia a raffica, deleghe a valanga fanno il resto per rendere il parlamento subalterno al governo.
5) La questione è centrale per la vita delle persone perché una legislazione decisa in modo verticistico e tecnocratico, senza la possibilità di correzioni significative da parte del parlamento, decide della vita delle persone che non hanno la possibilità di farsi rappresentare dalle elette e dagli eletti. “La fabbrica delle leggi - scrive Cassese – spostata a palazzo Chigi è nelle mani di magistrati e funzionari” che degrada e impoverisce le leggi, con una previsione assurda di regolamenti e attuazioni varie. D’accordo... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 26/04/22)
È evidente il tentativo, in parte riuscito, di creare una sorta di pensiero unico: o con Putin o contro. Una semplificazione binaria che prelude alla coppia amico/nemico. In realtà la situazione ha una complessità non riducibile a questa coppia di opposti, sia nelle ragioni che hanno portato alla guerra che nell’individuare le soluzioni possibili. Con slittamenti successivi nella guerra in Ucraina siamo arrivati ad una situazione pericolosa, che rischia in ogni momento di prendere la mano ai vari protagonisti e di sfociare in un nuovo spaventoso conflitto mondiale e di mantenere in particolare la popolazione ucraina, che sta subendo le conseguenze tremende dell’aggressione russa, ancora nella condizione di vittima delle distruzioni e dei massacri... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 12/04/22)
Le tragedie umane e materiali in Ucraina sono conseguenze della guerra innescata dall’invasione russa. Sulle tragedie, conseguenze della guerra, è in corso una campagna di propaganda, con scarico di responsabilità reciproco tra Russia e Ucraina, ma è del tutto evidente che gli scontri avvengono in Ucraina e quindi sono i civili e le strutture di questo paese ad essere colpiti, a pagare il prezzo più alto. La tragedia dei costi umani e delle efferatezze conseguenti alla guerra colpisce le coscienze in profondità. Solo alla fine del conflitto si potrà (forse) accertare la responsabilità degli episodi e farsi un’idea più precisa sulle (gravi) conseguenze della guerra. Come in tutte le guerre, basta ricordare quelle recenti, distruzione e morte la fanno da padrone. Le conseguenze umane e materiali, le sofferenze delle persone – se la guerra continua – purtroppo sono destinate a crescere giorno dopo giorno e possono essere affrontate da almeno due punti di vista... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 5/04/22)
La guerra in Ucraina sta modificando orientamenti, spinge a scelte dolorose, alimenta derive estreme, influisce negativamente su scenari che erano già preoccupanti: pandemia, costi energia, aumento prezzi, difficoltà occupazione, sviluppo incerto e sua qualità in arretramento. Il coordinamento mondiale della lotta al cambiamento climatico rischia di essere la prima vittima delle conseguenze politiche dell’aggressione russa all’Ucraina.
La guerra ha esaltato i fattori negativi, la corsa al riarmo ne è la prova, e depresso quelli positivi, a partire dalle speranze di creare un futuro migliore.
Non c’è da sorprendersi se Confindustria fa una previsione da brivido sul futuro economico del nostro paese. La questione non è la precisione della previsione ma la tendenza di fondo, uno zero virgola in più o in meno non cambia granché. Questo si riverbera sui rapporti politici e crea ulteriori difficoltà in un quadro politico non esaltante e sull’azione di un governo non privo di affanno. C’è chi ha voluto i referendum sulla giustizia, tra cui svetta una rancorosa ripicca per abolire la legge Severino – che ha portato alla decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore – e che ora, dopo averli promossi attraverso le regioni a maggioranza di destra, sembra meno sicuro di riuscire ad arrivare al risultato sperato di mettere la magistratura sul banco degli accusati e di renderla meno autonoma dal potere politico... Continua a leggere...
(www.editorialedomani.it del 30/3/22)
La Camera sta discutendo e dovrebbe approvare a giorni una modifica della Costituzione che consentirà di eleggere i senatori su base circoscrizionale e non più su base regionale. Questa modifica della Costituzione si è resa necessaria dopo l’entrata in vigore del taglio dei parlamentari (400 deputati e 200 senatori) che sarà in vigore dalle prossime elezioni politiche. Le Regioni più piccole hanno la garanzia di avere eletti 3 senatori (1 in Val d’Aosta) ma questo è anche il limite che rende praticamente impossibile un minimo di proporzionalità, in quanto in queste regioni la soglia per ottenere eletti sarà molto alta (20/30%) e potrebbe perfino consentire a qualcuno, con alcune mosse, di fare l’asso pigliatutto. La soluzione di come realizzare una rappresentanza più aderente alla realtà politica, culturale, sociale delle piccole regioni verrà affidata alla legge attuativa... Continua a leggere...
OSSERVATORIO SULLA TRANSIZIONE ECOLOGICA – PNRR
Promosso da: Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Laudato Si’, NOstra
Al Presidente del Consiglio Mario Draghi
Siamo d’accordo con lei quando in Parlamento e in altre sedi pubbliche ha enunciato l’esigenza non solo di affrontare le emergenze, a partire dall’approvvigionamento del gas, a fronte dell’invasione russa in Ucraina e alle misure di pressione per costringere uno storico fornitore a scegliere la tregua e la pace anziché di proseguire la guerra di aggressione, ma soprattutto di puntare ad accelerare le misure per la transizione ecologica dell’economia con l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura del pianeta entro 1,5 gradi. Sono passati pochi mesi da importanti sedi internazionali che avevano la questione climatica come centro della discussione e oggi siamo precipitati in una situazione pericolosa, che provoca lutti e devastazioni in Ucraina e distorce gravemente l’attenzione dagli obiettivi climatici che dovrebbero riguardare tutti noi, tutti i Paesi della terra, in un grande impegno corale di collaborazione e cooperazione. Esattamente l’opposto della guerra come mezzo di regolazione delle contese... Continua a leggere...
(www.jobsnews.it del 23/03/22)
La guerra in Ucraina continua. L’invasione russa prosegue sia pure con difficoltà, l’Ucraina ne contrasta l’avanzata. Le richieste insistenti di Zelensky sulla No-Fly Zone, per la fornitura di aerei dalla Nato, per avere armi letali come Iron dome da Israele, per il blocco delle forniture all’Europa di gas dalla Russia, confermano che un conto è contrastare, mettere in difficoltà l’invasione russa, altro è vincere. Quanto sta accadendo in Ucraina, dove ci sono morti, feriti, distruzioni e si sta scavando un burrone tra mondi e culture, va fermato senza perdere tempo. Non fermare subito i combattimenti significa che lutti, distruzioni, la semina di odii e rotture profonde diventeranno sempre più gravi, insopportabili in Ucraina e nel mondo.
L’impressione è che le parti in causa non abbiano ancora deciso se sia giunto il momento per trattare seriamente e che anche i mediatori siano in attesa di un momento più favorevole per svolgere il loro ruolo. La speranza è che riservatamente qualcosa si stia muovendo, ma per ora è solo una speranza. Nelle valutazioni che si ascoltano e si leggono su questa guerra in Italia, e non solo, prevale lo schierarsi a sostegno, ma questa non è una competizione pacifica nella quale fare il tifo, è una guerra che deve arrestarsi prima possibile.
L’obiettivo è farla cessare per risparmiare vite umane, altre distruzioni, altri veleni che vanno in circolo in modo potente. Ad esempio, il diffondersi della convinzione che evitare la guerra è un sogno irrealizzabile, quasi fosse un fenomeno naturale, e per questo la corsa al riarmo sarebbe inevitabile. Non a caso è tornato di moda il motto latino guerrafondaio: se vuoi la pace prepara la guerra.
Partendo dall’invio di armi all’Ucraina si passa con disinvoltura a prendere in considerazione un intervento armato diretto
Esattamente dove porterebbero la No-Fly zone, oppure l’invio di aerei da combattimento, richiesti da Zelensky, se non all’estensione del conflitto, ad una guerra aperta tra Nato e Russia? Si delinea sempre più nitido il pericolo di un’escalation. Tanto è vero che iniziano le distinzioni tra guerra diretta tra Russia e Nato e il rischio di un conflitto nucleare, che secondo queste valutazioni sarebbe possibile evitare. Ne hanno parlato in questi termini autorevoli dirigenti ucraini e anche esponenti di altri paesi europei. Per questo l’iniziativa per una tregua e per la pace debbono essere la priorità per tutt... Continua a leggere...
OSSERVATORIO SULLA TRANSIZIONE ECOLOGICA – PNRR
Promosso da: Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Laudato Si’, NOstra
Il Presidente del Consiglio Draghi ha detto più volte che bisogna puntare sulle energie rinnovabili per raggiungere l’obiettivo della nostra sovranità energetica. Per ora il Ministro Cingolani ha annunciato solo l’approvazione di alcuni parchi eolici che valgono solo 400 MegaWatt e l’intenzione di costruire due rigassificatori galleggianti. Troppo poco per parlare di svolta nella politica energetica del nostro paese. 400 MegaW sono un ventesimo delle richieste di eolico che Terna ha in attesa di approvazione. Occorre fare seguire alle parole i fatti e le scelte.
Bisogna uscire da questa contraddizione: da un lato si parla di rinnovabili ma in realtà si pensa al gas, al carbone, o anche peggio.Interventi per alleggerire le conseguenze dell’aumento dei prezzi e della guerra sono indispensabili ma il problema di fondo è puntare su un nuovo piano energetico nazionale, in un quadro europeo. Per questo occorrono proposte precise... Continua a leggere...
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