Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Ai Deputati Camera dei Deputati Partito Democratico Arrestare l'Italicum Coordinamento per la Democrazia Costituzionale L'avvicinarsi del voto in Aula sull'Italicum dà luogo, per il merito e il metodo delle scelte fin qui praticate, a preoccupazioni e timori. È grave che si arrivi a una legge elettorale che non cancella le storture del Porcellum, e non tiene conto dei chiari principi posti dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 1 del 2014, sulla rappresentanza e sul voto libero ed uguale come pietre angolari del sistema democratico. Principi che vengono ulteriormente lesi dalla riforma costituzionale, contestualmente in discussione, che da un lato addirittura elimina il diritto dei cittadini di eleggere i propri rappresentanti in Senato - in chiara violazione dell’art. 1 della Costituzione - e, dall’altro, determina una abnorme concentrazione di poteri in favore dell’esecutivo e in particolare del Presidente del Consiglio. È grave che si giunga alla fase conclusiva dell'iter legislativo della revisione costituzionale e della legge elettorale attraverso ripetute forzature e violazioni di prassi, regolamenti, e persino della stessa Costituzione, che vanno dalle straordinarie accelerazioni nei lavori alle sostituzioni forzose di dissenzienti, con palese lesione delle garanzie riconosciute a ciascun parlamentare dalla Costituzione, garanzie certamente non derogabili dai regolamenti del Gruppo. Forzature e violazioni che potrebbero ora giungere addirittura alla negazione del voto segreto a richiesta sancito dal regolamento Camera per la legge elettorale. È grave che tutto questo accada per scelta della maggioranza del Partito Democratico, minoranza in Parlamento e nel Paese, la quale, mediante i meccanismi della disciplina interna di partito, e con la minaccia dello scioglimento delle Camere, pretende di imporre la propria volontà al fine di smantellare l'architettura democratica della nostra Costituzione, costruita sull'amplissimo consenso di tutte le forze antifasciste, attente ai diritti e alle libertà. Ed è ancor più grave che tutto ciò venga compiuto approfittando dei numerosi parlamentari dichiarati illegittimi dalla sentenza n. 1 del 2014 della Corte costituzionale, ma mantenuti arbitrariamente nelle loro funzioni al fine, non consentito ad un Parlamento delegittimato, di rivedere la forma di governo e la forma di Stato previste dalla Costituzione. Chiediamo perciò a tutti i parlamentari di ritrovare la propria dignità e la forza di rappresentare davvero la nazione senza vincolo di mandato, come la Costituzione loro garantisce ed impone. 24/4/2015 Adami Pietro, Antetomaso Cesare, Antonangeli Giorgio, Azzariti Gaetano, Baicchi Francesco, Benzoni Alberto, Besostri Felice, Bonsanti Sandra, Caputo Antonio, Carlassare Lorenza, Caserta Sergio, Cassano Giuseppe Maria, Ciofi Paolo, De Fiores Claudio, De Marzo Giuseppe, De Minico Giovanna, Di Salvatore Enzo, Falcone Anna, Falomi Antonello, Ferrajoli Luigi, Ferrara Gianni, Firrao Costanza, Fulfaro Tommaso, Gallo Domenico, Giancola Maurizio, Grandi Alfiero, La Forgia Francesca, La Valle Raniero, Leonardi Paolo, Manderino Silvia, Marcelli Maurizio, Minnozzi Monica, Nannucci Ubaldo, Pace Alessandro, Palombarini Giovanni, Paolini Alba, Pardi Francesco, Patuelli Paola, Pepino Livio, Rando Vincenza, Ricciardi Giannoni Maria, Russo Franco, Russo Spena Giovanni, Salvi Cesare, Sani Antonia, Santilli Linda, Solimeno Paolo, Spinelli Barbara, Turci Lanfranco, Urbinati Nadia, Villone Massimo, Vita Vincenzo, Zecca Emilio per firmare questa petizione: https://www.change.org/p/ai-deputati-arrestare-l-italicum#petition-letter
Appello
Domenica 5 luglio i cittadini greci saranno chiamati a votare se accettare o
respingere il testo che Fmi, Bce e Commissione europea vogliono imporre al
governo greco come condizione per erogare i prestiti già decisi e decidere
gli altri aiuti necessari per fare uscire la Grecia da una recessione senza
precedenti, che non ha uguali in Europa e che ha ridotto del 25 % il Pil,
fatto crescere al 25 % i disoccupati, portato un pesantissimo taglio ai
redditi da lavoro e da pensione, creato una povertà senza precedenti. La
recessione della Grecia, che è parte della crisi economica europea, è certo
dovuta a pesanti responsabilità dei precedenti governi greci ma è stata resa
più grave dalle assurde politiche di austerità dell'Europa che hanno imposto
a questo paese, già in gravi difficoltà, sacrifici che non hanno uguali nel
resto d'Europa.
Il popolo greco ha già pagato un prezzo pesantissimo e ora si vorrebbero
imporre ulteriori misure di austerità, con ulteriori tagli ai redditi e
aumenti delle tasse, puntando sul ricatto della fine degli aiuti dell'Europa
e del Fmi.
I cittadini greci hanno il diritto di decidere se accettano queste misure -
che il governo greco non condivide ma sottopone al loro giudizio
impegnandosi a rispettarlo - o vogliono la riapertura del confronto con l'Europa
sulle modalità e i tempi di erogazione degli aiuti finanziari necessari per
uscire dalla crisi economica e sociale e della loro restituzione.
L'Europa si assumerebbe una grave responsabilità se non accettasse il voto
dei greci,in caso di affermazione del "No". Per non condizionare il voto,
deve dichiararsi fin d'ora disponibile a riaprire le trattative per trovare
una soluzione accettabile.
In questi anni troppe volte è stato esercitato un pesante e cinico ricatto
sulla Grecia, senza riguardo per la regressione delle condizioni sociali e
di vita in nome di una cieca politica di austerità.
Non si può affermare che l'Euro è una scelta irreversibile, al punto che non
sono previste modalità di uscita né volontarie né imposte, e poi non trarne
le conseguenze indispensabili di solidarietà europea. Le risorse oggi
necessarie per aiutare la Grecia... Continua a leggere...
La discussione di oggi era pensata per affrontare 2 aspetti diversi ma connessi come la proposta di coalizione sociale, in quanto è uno dei tentativi di settori della società di riconquistare capacità di iniziativa, in rapporto all'esigenza di un'alternativa politica di fronte ad un'evoluzione sostanzialmente neocentrista del governo presieduto da Renzi.
La proposta di creare una coalizione sociale ha scatenato reazioni, talvolta rabbiose, tese a rappresentare questa proposta come l'inizio della formazione di un altro partito di sinistra, malgrado le numerose smentite ... Continua a leggere...
9 marzo, introduzione di Alfiero Grandi La Costituzione della nostra Repubblica, nata dalla Resistenza, dovrebbe essere non solo descritta come la più bella del mondo, cosa vera ma insufficiente, ma anche cambiata con la necessaria lungimiranza e non nel modo pasticciato con cui si sta procedendo oggi. Tanto più che tra cambiamenti della Costituzione e nuova legge elettorale c'è un intreccio evidente e il risultato complessivo di queste modifiche disegna un quadro di preoccupante accentramento dei poteri nelle mani del Governo ... Continua a leggere...
articolo di Alfiero Grandi su Il Manifesto 18 febbraio 2015A Kobane la resistenza curda contro gli attacchi dell'Isis è stata lasciata sola dalla Turchia, che aveva le sue truppe a un chilometro ma si è ben guardata dal sostenere chi subiva il peso dell'attacco di quello che è oggi il nemico numero uno. La Turchia metteva nel conto la sconfitta dei curdi che, per fortuna, sono riusciti a respingere gli attacchi dell'Isis. Atene rischia la situazione di Kobane. Il successo di Tsipras ha incarnato la speranza dei greci di non morire di austerità. Un successo della sinistra che vincendo le elezioni ha dimostrato che da una crisi economica devastante, aggravata dalle misure di austerità imposte dall'Europa, si può provare ad uscire mettendo nell'angolo la destra neonazista... Continua a leggere...
La vittoria di Siryza e la formazione del nuovo Governo guidato da Tsipras sono fatti politici di prima grandezza anzitutto per la Grecia, che ha ritrovato così la forza di reagire al ricatto dell’austerità che dura ormai da più di 5 anni e che l’ha ridotta in condizioni di vera e propria prostrazione sociale... Continua a leggere...
Cgil e Uil hanno superato la prova dello sciopero generale, dopo la riuscitissima manifestazione nazionale della Cgil. I soliti noti potranno raccontarla come vogliono ma tantissimi lavoratori si sentono rappresentati dai sindacati malgrado l’opera di denigrazione sistematica del loro ruolo, fino a cercare di addossargli la responsabilità del precariato che hanno combattuto... Continua a leggere...
Sottovalutare l’astensione esplosa a livelli impensabili con le regionali, particolarmente in Emilia ma anche in Calabria, è un suicidio politico. Affermare che quello che conta è arrivare primi o sottolineare che sarebbe proprio dei paesi avanzati avere un crollo dei partecipanti al voto sono forme di (auto) consolazione che possono avere qualche effetto propagandistico iniziale ma lascieranno presto il passo alla dura realtà di un paese che nella sua maggioranza di elettori si astiene... Continua a leggere...
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