Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
L’iniziativa dell’11 gennaio è riuscita molto bene, ci ha fornito indicazioni importanti. La risposta che abbiamo dato presentando il Comitato per il No nel referendum costituzionale è stata ad un ottimo livello di credibilità grazie al ruolo svolto dal presidente Alessandro Pace e dagli altri oratori (Besostri, Carlassare, Ferrara, Azzariti, Rodotà, Villone, Zagrebelsky), tanto che abbiamo spinto altri (centro destra e centristi) a costituire il 20 gennaio un loro comitato.
La presenza di più Comitati per il No consente a ciascuno dei raggruppamenti di rivolgersi a sensibilità culturali e politiche diverse, senza cadere in mediazioni defatiganti, forse impossibili... Continua a leggere...
Articolo di Alfiero Grandi comparso su diversi blog
La campagna referendaria e’ partita.
Consapevole o meno Renzi, con la sua affermazione che il suo futuro personale e’ legato all’esito del referendum sulle modifiche costituzionali, contribuisce a destare interesse per un appuntamento politico che molti elettori neppure sapevano ci sarebbe stato. Naturalmente sovrapporre il suo destino all’esito del referendum da parte di Renzi e’ strumentale, per mettere il merito del referendum in secondo piano, per sfuggire alle accuse di stravolgere la Costituzione nata dalla Resistenza... Continua a leggere...
Crisi dell'Unione europea e sinistra
La strage di Parigi sta già condizionando pesantemente il futuro dell'Europa e questo dopo il terremoto dell'ondata migratoria e le ferite provocate dalla crisi economica più lunga e grave dal 1929. Ferite tuttaltro che risanate... Continua a leggere...
(Articolo di Alfiero Grandi pubblicato su vari blog)
La costituzione il 29 ottobre del Comitato che sosterra' il No nel referendum confermativo sulle modifiche della Costituzione, che sono state fortemente volute dal governo Renzi e purtroppo approvate dal Senato, e' una scelta politica netta. Il Senato ha approvato queste modifiche senza ascoltare gli appelli a non manomettere la Costituzione nata dalla Resistenza provenienti da costituzionalisti, giuristi e in generale persone che semplicemente pensano che i principi fondamentali su cui si regge la democrazia in Italia dovrebbero essere affrontati con la prudenza e il rispetto che meritano... Continua a leggere...
E' possibile una svolta democratica per l'Europa? Venerdì 20 novembre dalle ore 9,30 alle ore 17,30 Sala Fredda, via Buonarrroti 12
L' Europa e' attraversata da una crisi profonda. I "5 Presidenti" avanzano le loro proposte. E' possibile una vera discussione partecipata che coinvolga istituzioni, soggetti politici e sociali, opinione pubblica? Puo' esserci una proposta alternativa a livello europeo che leghi democrazia e questione sociale? Il momento per farsi sentire è adesso, le proposte dei 5 Presidenti riaprono la discussione sull'assetto istituzionale europeo attuale anche se in sostanza ripropongono nel merito le politiche fallimentari di questi anni... Continua a leggere...
La costituzione il 29 ottobre del Comitato che sosterra' il No nel referendum confermativo sulle modifiche della Costituzione, che sono state fortemente volute dal governo Renzi e purtroppo approvate dal Senato, e' una scelta politica netta. Il Senato ha approvato queste modifiche senza ascoltare gli appelli a non manomettere la Costituzione nata dalla Resistenza provenienti da costituzionalisti, giuristi e in generale persone che semplicemente pensano che i principi fondamentali su cui si regge la democrazia in Italia dovrebbero essere affrontati con la prudenza e il rispetto che meritano. C’è chi l’ha definita addirittura la Costituzione più bella del mondo, salvo che poi si è accontentato dell’approvazione di qualche emendamento di poca sostanza per dare anche il suo consenso a quella che è stata definita giustamente la “deforma” della Costituzione... Continua a leggere...
www.partitolavoro.it anno 5 n. 35 9 ottobre 2015
LA VIA REFERENDARIA È INEVITABILE, NON TENTARLA VORREBBE DIRE CONSEGNARE A RENZI LA VITTORIA SENZA COMBATTERE
ATTACCO ALLA COSTITUZIONE: costruiamo il fronte del ‘no’
Non si tratta di difendere la situazione attuale ad ogni costo, in particolare il ruolo attuale del Senato, bensì di sostituire ad un sistema di garanzie altre garanzie: altrimenti ci troveremmo di fronte ad una mera sottrazione
La maggioranza dei senatori sembra determinata ad approvare le modifiche della Costituzione incurante dei danni che questa manomissione degli equilibri istituzionali del nostro paese, insieme alla nuova legge elettorale, provocherà nel già malandato funzionamento della nostra democrazia... Continua a leggere...
Mario Draghi ha rilanciato un confronto di straordinaria attualita'. Finora un capo della Bce mai aveva posto l'esigenza di avere un Ministro dell'economia dell'area Euro. Questa proposta fa parte di un pacchetto in discussione per iniziativa dei cosiddetti 5 presidenti. Ora Draghi ha riproposto con forza il problema. Si può rifiutare questo terreno di confronto ma sarebbe un errore perché, nel bene o nel male, queste proposte riaprono la discussione sia sugli assetti istituzionali dell’Unione europea e inevitabilmente sui trattati che hanno via via costruito il viluppo che sorregge le politiche di austerità.
Queste proposte, consapevoli della gravità della crisi europea... Continua a leggere...
Discutiamone con tranquillità. Non va dimenticato che Renzi ha licenziato Letta dopo avergli raccomandato di stare sereno. La presunta assenza di alternative politiche è l’arma con cui Renzi ha fin qui piegato le opposizioni interne ed esterne, agitando spauracchi come Salvini. Ultimo esempio le modifiche della Costituzione che sta esaminando il Senato.
Su economia e occupazione Renzi è in continuita' con Monti e Letta, a partire dalla subalternita' al gruppo di comando europeo a trazione tedesca e con l’approvazione dei provvedimenti elencati... Continua a leggere...
documento conclusivo della riunione del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale del 14 settembre 2015Il coordinamento per la democrazia costituzionale riunito a Roma il 14 settembre conferma la validità e l'attualita' della petizione, con raccolta di firme, rivolta ai senatori per chiedere loro di non approvare la legge di modifica della Costituzione italiana, nata dalla Resistenza, senza radicali e sostanziali modifiche nel merito,anzitutto reintroducendo l'elettività dei senatori, che non è affatto in contraddizione con la posssibilità di distiguere i ruoli delle camere superando il cosiddetto bicameralismo perfetto. Tuttavia questo non è l'unico aspetto che deve essere cambiato perché al futuro Senato vanno attribuiti compiti reali, ad esempio di verifica e controllo, e la sua composizione deve trovare un equilibrio diverso e più congruo con la Camera dei deputati, ottenendo ugualmente il risultato di riduzione dei parlamentari, così occorre rivedere la centralizzazione, prevista dal nuovo titolo V, a danno delle Regioni e dei Comuni, con particolare riguardo a decisioni che hanno gravi conseguenze sulla salute, sull'ambiente, sulla realtà sociale, sull'assetto dei territori. Occorre quindi una modifica radicale della proposta Renzi-Boschi. Naturalmente la raccolta di firme è solo un aspetto dell'avvio di una campagna di iniziative che deve estendersi e rafforzarsi, soprattutto a livello territoriale, con volantinaggi, prese di posizione e ogni altra iniziativa atta a premere sui senatori perché rivendichino la loro piena autonomia e adottino comportamenti all'altezza della sfida. Le difficoltà del governo Renzi ad imporre il pericoloso pasticcio istituzionale rappresentato dalle modifiche della Costituzione proposte dalle legge Renzi-Boschi, che va sempre visto insieme alla nuova legge eletttorale ipermaggioritaria per la Camera approvata con strappi e voti di fiducia a raffica, consentono di proseguire ancora nei prossimi giorni la mobilitazione per premere sui senatori, in particolare a livello territoriale, per chiedere loro esplicitamente di votare contro questa legge. L'obiettivo e' fermare lo scasso della Costituzione e respingere il ricatto delle elezioni anticipate, che peraltro non è decisione nella disponibilità del governo. Il coordinamento ribadisce che se questa legge dovesse comunque essere approvata senza le modifiche di fondo indicate non resta che prepararsi alla battaglia ... Continua a leggere...
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