Dopo il voto su emendamenti e ordini del giorno riguardanti i 10 articoli del ddl ora ci sono le dichiarazioni di voto dei senatori e dopo il voto finale il testo sarà pronto per l’aula.
Una proposta inaccettabile
Nella sostanza il testo della legge non è cambiato. Resta una proposta di legge inaccettabile che merita tutte le critiche, a partire da quelle dei funzionari del bilancio del Senato, che subirono un linciaggio mai avvenuto per avere espresso valutazioni tecniche senza riguardi politici e per questo hanno sempre goduto di rispetto generale.
Dopo è stato il turno della Corte dei Conti e dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio – che svolgono un ruolo di controllo e garanzia sui conti pubblici anche verso l’Europa – che hanno sollevato una questione fondamentale e cioè che i diritti riguardano tutti i cittadini e quindi occorre garantire le risorse per questo obiettivo, quindi occorre prevedere quanto è necessario, con attenzione al debito pubblico che è in sofferenza, come ha ricordato da ultimo Moody’s.
Ancora, con le dimissioni di Amato, Bassanini ed altri dalla commissione Cassese hanno posto la questione di fondo che occorre definire tutti i Lep e i relativi finanziamenti, quindi non si può procedere al passaggio di funzioni alle Regioni se non ci sono le risorse in grado di garantire gli stessi diritti a tutti i cittadini in tutto il territorio nazionale.
Da ultimo il Governatore della Banca d’Italia con una lettera puntuale e motivata ha ricordato che occorre avere tutto il quadro finanziario per gli interventi per garantire i diritti, altrimenti potrebbero aumentare le differenze tra le Regioni...