Intervista di Roberto Mania per Repubblica
«Francamente la posizionedi Rutelli sull'Ici mi pare poco comprensibile. La riduzione delle tasse sulla prima casa e le detrazioni sugli affitti sono un cavallo di battaglia di tutta l'Unione. Il punto è che le risorse a disposizione non sono sufficienti e che quindi si devono fare delle scelte privilegiando i redditi medio bassi». La linea giusta, secondo Alfiero Grandi, sottosegretario all'Economia uno degli esponenti della neonata Sinistra democratica nel governo, infatti, è quella espressa dal premier Romano Prodi.
Perché per tagliare l'Ici si deve prima approvare la riforma del catasto?
«Perché il decentramento sta andando in quella direzione. L'ultima Finanziaria prevede che da novembre i Comuni potranno assumere i poteri catastali. E del tutto evidente, quindi, che un intervento sull'Ici non potrà che collocarsi dopo. Aggiungo che la discussione in Parlamento è già stata incanalata tenendo conto di questi aspetti, con l'obiettivo di concluderla entro l'estate. Poi dovranno arrivare i decreti attuativi del governo. Infine non dimentichiamo che per ridurre l'Ici sulla prima casa vanno stanziate anche le risorse».
Quindi non si può fare che con la prossima Finanziaria?
«Teoricamente potrebbe essere possibile, almeno per avviare l'operazione».
Sta dicendo che, realisticamente, gli italiani proprietari di casa non potranno attendersi lo sconto prima del 2009?
«Non sono in grado di fare previsioni. Certamente Prodi ha chiarito quali sono i termini del problema. Invece, ho l'impressione che qualcuno, ultimamente, si sia distratto».
A chi e a cosa si riferisce?
«Al fatto che il ministro dell'Economia, Padoa-Schioppa, d'accordo con Prodi, ha chiarito che l'extragettito andrà per 7,5 miliardi a copertura del deficit e per 2,5 miliardi agli interventi sul welfare».
Rutelli, che lei sembra accusare di distrazione, ritiene, però, che il teso-retto sia destinato ad aumentare. Questo permetterebbe anche di ridurre l'Ici. O no?
«Anch'io, personalmente, ritengo che avremo più risorse. Maio sapremo a giugno. In ogni caso è del tutto evidente che quando si apre un tavolo di confronto con i sindacati non si possono cumulare aspettative».
Lei ritiene che l'Ici sulla prima casa vada abolita per tutti o graduata in base al reddito?
«Intanto ripeto che accanto agli interventi sull'Ici bisogna prevedere le detrazioni sugli affitti per la prima casa. Il taglio non può non essere modulato in base al reddito, al numero di figli e alle dimensioni della casa. Insom-ma, non mi pare urgente togliere l'Ici a chi vive in una villa di mille metri quadri».
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