Immagine  
"
La parola che dirò la eseguirò

Ezechiele
"
 
.:: Home Page : Articoli
Perchè è fondamentale il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differ
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  29/07/2024  09:43:31, in Politica, letto 662 volte
www.sinistrasindacale.it 29 luglio 2024
Il referendum per abrogare la legge Calderoli sull’autonomia regionale differenziata è oggetto di attacchi subdoli, per sminuirne la portata o peggio insinuarne l’inutilità, che vanno contrastati con forza. E’ un’iniziativa necessaria, indispensabile per bloccare conseguenze politiche, istituzionali, sociali devastanti per l’Italia.

La legge - già in vigore - rappresenta un pericolo per l’Italia. Ha regalato al Paese un secondo “porcellum” ed è un pericolo per la possibilità dei cittadini italiani di godere degli stessi diritti (istruzione, salute, ecc.) in qualunque territorio risiedano e di avere le stesse regole per le materie che dovrebbero passare dallo Stato alle Regioni in 21 modi diversi (fino a prefigurare 21 simil staterelli) come reti di comunicazione, energia, ambiente, contratti di lavoro, previdenza, ecc. Un pasticcio per tutti, imprese comprese.

Ad esempio, su ferrovie ed autostrade si ragiona con una visione europea, prefigurando corridoi da un capo all’altro dell’Unione. Perché mai il potere decisionale e di controllo dovrebbe passare alle Regioni, frammentando in Italia quello che in Europa si cerca di rendere unitario? Questo è uno dei poteri che si apprestano a chiedere Veneto e Lombardia.

Il trasferimento di poteri alle Regioni porta con sé personale e soldi per poterli esercitare, ma chi si assumerà il debito pubblico corrispondente alle entrate che mancherebbero allo Stato? Se mancano entrate allo Stato chi ripagherà il debito pubblico italiano?

L’obiettivo delle Regioni richiedenti è di trattenere una parte più consistente delle entrate fiscali, il Veneto ha ipotizzato il 90%. Di più: è prevista una sorta di scala mobile (abolita per i salari) con il ricalcolo annuale delle entrate passate dallo Stato alle Regioni. Quelle che hanno maggiore forza economica avranno a disposizione più risorse di quelle meno forti, che per di più nemmeno potranno contare su un intervento di solidarietà per la differenza. Lo scopo teorico dei Lep è garantire che in tutta Italia i cittadini abbiano gli stessi diritti e le stesse risposte, ma in questo modo è un obiettivo impossibile da realizzare.

Per di più la legge Calderoli prevede che non ci siano nuovi oneri per lo Stato, quindi se alle Regioni più forti andranno più risorse ne mancheranno per le altre. Si passa da una concezione solidale del regionalismo a una divaricazione nei diritti delle persone.

E’ vero ci sono già differenze nei diritti effettivi esigibili dalle persone, tanto che nella sanità ci sono 800mila trasferimenti all’anno dalle regioni più deboli a quelle più forti. Tuttavia, un conto è registrare le differenze e darsi l’obiettivo di superarle, altro è aumentarle ancora di più come avverrà come conseguenza della legge Calderoli, fino a creare di fatto Stati diversi.

La legge è certamente procedurale, tanto è vero che i primi protocolli di pre-accordo nel 2018 fra 3 Regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) e il governo furono siglati in assenza di questa legge, ma la loro attuazione per il trasferimento di poteri alle Regioni avrebbe dovuto rispondere alle leggi esistenti, a partire dal ruolo del Parlamento, dalla legge di bilancio, e soprattutto non avrebbero potuto stabilire un meccanismo blindato di approvazione (procedura simile a quella degli accordi tra Stato e confessioni religiose). E, una volta approvati, gli accordi di fatto non sono più modificabili se non con l’accordo del presidente della Regione interessata.

La legge Calderoli mette ai margini della procedura il Parlamento, infatti viene informato poco e male e alla fine può solo dire sì o no all’accordo raggiunto dal presidente del Consiglio e dal presidente della Regione interessata recepito in legge. E’ evidente che in caso di rischio per l’approvazione verrebbe usato il voto di fiducia per imporlo ai parlamentari riottosi.

Inoltre, la commissione paritetica istituita tra governo e Regione ha poteri che scavalcano il Parlamento, il ministro dell’Economia, la Ragioneria dello Stato e gli organi dello Stato che debbono attestare la verità in materia di conti pubblici, come l’Upb e la Banca d’Italia.

Il ministro dell’Economia Giorgetti non avrebbe mai dovuto accettare una procedura che lo vincola con tempi e modi finora sconosciuti a dare un consenso, altrimenti la procedura prevista andrà avanti comunque a conferire funzioni, poteri e soldi alle Regioni differenziate. Questo non è casuale: i presidenti delle Regioni Lombardia e Veneto sono leghisti, Calderoli pure e Giorgetti anche. Una cordata leghista, che ha poteri enormi sull’attuazione della legge.

Perché Fratelli d’Italia, che nel suo passato ha un’attenzione all’unità nazionale, ha deciso di regalare alla Lega questa legge che esalta le pulsioni secessioniste di alcune regioni del nord? La spiegazione è che la Meloni, pur di ottenere una sorta di surrogato del presidenzialismo, ha fatto un patto di potere con la Lega per avere il premierato in cambio del decentramento dei poteri alle Regioni. Per di più l’elezione diretta del presidente del Consiglio porterebbe ad una drastica riduzione dei poteri del Presidente della Repubblica, per fare posto al nuovo “Capo assoluto”, e ridurrebbe il Parlamento ad un ruolo subalterno al Capo, con un sostegno obbligato all’eletto, dal cui destino dipenderebbe la sua stessa esistenza.

Questa maggioranza di destre divise e diverse regge solo in quanto ha potere da spartire e tre modifiche da realizzare: autonomia regionale differenziata voluta dalla Lega, premierato voluto da Fratelli d’Italia, separazione delle carriere dei magistrati e deriva securitaria volute da Forza Italia. Un pasticcio istituzionale formidabile e inaccettabile, che stravolgerebbe la Costituzione.

Il referendum per abrogare la legge Calderoli è l’unica via possibile per bloccare un percorso che porterebbe l’Italia sull’orlo della “secessione dei ricchi” e ai margini dell’Europa.

Il quesito referendario è depositato, la raccolta delle firme a sostegno (almeno 500mila) è iniziata. I tempi sono molto stretti, ma ci si può e deve riuscire. Occorre un impegno straordinario entro il 30 settembre, termine ultimo di presentazione delle firme in Cassazione.

Il Parlamento non è riuscito a bloccare l’approvazione di questa legge nefasta. Solo il referendum abrogativo a questo punto può riuscirci. Il percorso parlamentare di opposizione è servito a maturare una consapevolezza politica dei partiti di opposizione sulla necessità di arrivare al referendum abrogativo. A questo punto c’è un importante schieramento sociale e insieme uno schieramento dei partiti di opposizione che convergono sull’obiettivo di abrogare la legge Calderoli. L’abrogazione della legge Calderoli è un obiettivo oggi possibile, necessario, indispensabile.

Il governo deve essere costretto a tenere tutto fermo fino allo svolgimento del referendum e a questo fine sarebbero molto utili i ricorsi delle singole Regioni, già impegnate a promuovere anch’esse il referendum abrogativo, sull’incostituzionalità della Calderoli. Incostituzionalità più volte richiamata nelle argomentazioni delle cinque Regioni per motivare i quesiti referendari che presenteranno. I ricorsi delle singole regioni alla Corte costituzionale “spingerebbero” il governo a fermare tutto fino al voto degli italiani, e darebbero tempo anche a Regioni del Mezzogiorno, guidate dalle destre di riflettere meglio su cosa vorrebbe dire attuare questa legge anziché abrogarla. Ci sono incertezze tra le Regioni, ma questo ricorso sarebbe importante.

Occorre recuperare alla contrarietà l’opinione pubblica del nord. Stefano Fassina ha scritto un volume sulle ragioni che dovrebbero portare proprio i cittadini del nord, non solo quelli del sud, a bocciare questa autonomia differenziata. Non si tratta solo dei sacrosanti principi costituzionali fondamentali che vengono disattesi da una legge che, sotto le mentite spoglie dell’attuazione del 116 e 117, versione 2001, li contraddice e di fatto stravolge la Costituzione.

Sono in discussione gli ideali che hanno portato all’unità dell’Italia, e concretissimi danni attuali che deriverebbero da questa autonomia regionale differenziata anche alle regioni del nord.

La Corte Costituzionale a gennaio si pronuncerà sull’ammissibilità del quesito abrogativo della legge Calderoli. Occorre argomentare bene le ragioni che possono aiutare la Corte a decidere per l’accoglimento del quesito.

Per giustificare la legge Calderoli si è cercato di sminuirne il potere distruttivo che invece sarebbe enorme sulla finanza pubblica, sui tassi, sull’economia nazionale, sui diritti fondamentali dei cittadini - economici e sociali - sulle istituzioni e perfino sullo spirito pubblico dell’Italia. E’ un pericolo enorme per l’Italia, e la sua attuazione avrebbe conseguenze devastanti, difficilmente rimediabili. La Corte dovrà tenerne conto.

Se tutto andrà come è sperabile, bisognerà preparare la campagna referendaria. Ai cittadini viene chiesto di decidere se abrogare o no la legge Calderoli, correggendo la decisione del Parlamento. Questo dovrebbe essere un potente antidoto contro l’astensionismo. Partecipate e decidete, questo è il messaggio.

Le destre probabilmente sceglieranno l’astensionismo. Se lo faranno nelle urne sarà prevalente il “No” e di conseguenza anche il governo arriverebbe rapidamente al capolinea, come è avvenuto nel 2011 con il governo Berlusconi. Non sarà facile, ma è possibile costruire un riscatto politico, un rilancio di partecipazione, che è il migliore antidoto all’astensionismo crescente, alla sfiducia fin troppo diffusa. E ci saranno insieme i quattro referendum abrogativi promossi dalla Cgil per rilanciare i diritti dei lavoratori. Quattro referendum sui diritti di chi lavora e uno contro l’autonomia regionale differenziata possono essere un pacchetto di mobilitazione di tutto rispetto, e tutti chiedono di abrogare leggi sbagliate o parti di esse.

 

Quindi la risposta per tutti è “Sì”. Una vittoria del “Sì” nei referendum potrebbe provocare anche il blocco degli attacchi alla Costituzione rappresentati dal premierato e dalla separazione delle carriere, e forse un cambiamento sostanziale dello scenario politico.

Articolo Articolo  Storico Storico Stampa Stampa
 
Nessun commento trovato.

Testo (max 2000 caratteri)
Nome
eMail



Scrivi i caratteri che leggi nell'immagine, rispettando le maiuscole


Trattamento dei dati
Informativa art. 13 D.lgs. 196/2003Desideriamo informarla che il D.lgs. n. 196/2003 prevede la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. Ai sensi dell'art. 13 del D.lgs. n.196/2003, Le forniamo, quindi, le seguenti informazioni:

    • I dati da Lei forniti verranno trattati esclusivamente per finalità concernenti l'attività informativa di questo spazio
    • Il conferimento dei dati è facoltativo e l'eventuale rifiuto a fornire tali dati non ha alcuna conseguenza.
    • I dati da Lei forniti non saranno oggetto di diffusione se non quelli specifici di questo sito web.
Disclaimer
L'indirizzo IP del mittente viene registrato, in ogni caso si raccomanda la buona educazione.
Iscriviti alla newsletter
 

Cerca per parole chiave
 



Titolo
Ambiente (1)
Atti Ufficiali (2)
Avvisi (3)
Avvisi ai lettori blog (3)
Bologna (3)
Catasto (36)
Contributi al Blog (1)
Diritti (4)
Economia (64)
Energia e ambiente (1)
Finanza (23)
Finanziaria (10)
Fisco (27)
generale (3)
Internazionale (2)
Interviste (12)
Lavoro (32)
Ministero delle Finanze (10)
Nucleare (58)
Ogm (1)
Omeopatia (2)
Pace (1)
Politica (423)
Pubblicazioni (13)
Sondaggio (1)
Tobin tax (12)
Trentin (1)
Welfare (7)

Catalogati per mese:
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024

Ultimi commenti:
Dal 25 Febbraio che si chiede ...
15/05/2022  20:32:40
.:: CARLO
Cara Maria Luisa, in senso str...
04/05/2021  20:03:02
.:: Alfiero Grandi
On. Alfiero, faccio parte del ...
07/03/2021  14:17:38
.:: Maria Luisa Paroni
Sono stata la tua segretaria a...
29/01/2021  12:20:37
.:: sonia leandri
Ci sono dei Compagni che non d...
22/01/2021  23:28:35
.:: Angelo Gentilini



Titolo



Ci sono 852 persone collegate