Immagine  
"
Il vero guerriero non è chi combatte, perchè nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica se stesso per il bene degli altri. E' suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e sopratutto dei bambini, il futuro dell'umanità

Toro Seduto
"
 
.:: Home Page : Articoli
Le sfide che attendono il nuovo governo: come uscire dalla crisi; l’Europa; i migranti; la riforma del fisco; l’autonomia differenziata e le riforme istituzionali
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  18/09/2019  20:52:05, in Politica, letto 1267 volte
(articolo di Alfiero Gtandi su Jobsnews del 12-09-2019)

Dopo il voto di fiducia al governo Conte 2 resta il sollievo per avere evitato di regalare alla protervia di Salvini le elezioni anticipate, nella consapevolezza che aveva cercato di ottenerle ad ogni costo, fino a provocare la crisi del governo di cui faceva parte, contando sui sondaggi favorevoli e con l’obiettivo di ottenere pieni poteri. La formazione del nuovo governo allontana, per ora, la minaccia di una vittoria elettorale di una destra becera, reazionaria, sanfedista coagulata ed egemonizzata dalla Lega, che ora subisce una battuta d’arresto, conseguenza del fallimento dell’azzardo di Salvini. Evitare le trappole dell’avversario non basta ma è importante. E anche chi è perplesso sulla soluzione politica è probabilmente consapevole che ci sono possibilità che debbono essere sfruttate, per tentare di costruire quello che oggi non c’è. Per questo è bene dire con chiarezza che non è affatto sicuro che questa soluzione di governo si trasformerà da una vittoria tattica in una strategica. Anche perché la crescita della peggiore destra in Italia è anche connessa ad un processo internazionale di crescita delle destra, per quanto variegato e contraddittorio.

È uno degli effetti di una globalizzazione senza regole che ha provocato paure, reazioni di chiusura, ha favorito la crescita di populismi di destra fondati sul disagio crescente di ampie aree di popolazione. La composizione del governo non desta entusiasmi, qualche ministro è oggetto di critica severa non senza motivo, qualche altro desta perplessità. Il programma contiene certo tanti impegni positivi, perfino condivisibili, ma, come la composizione del governo, non desta entusiasmi. Gli aspetti importanti e nuovi sono all’interno di capitoli che contengono tanti contrappesi e le scelte fondamentali della futura azione del governo sono poco visibili. Nei passati governi di centro sinistra alcuni connotati erano nitidi, ora i contenuti più importanti sono mescolati, quasi celati. Sembra più un trattato di armistizio che un programma di governo. Forse in questo momento non era possibile fare di più, comunque sia è difficile suscitare entusiasmi.

Qualche esempio.

Uscire dalla crisi. È evidente l’impegno a cercare di uscire dalla stagnazione. I singoli provvedimenti indicati possono essere utili, ma c’è un problema politico a monte del tutto assente. L’Italia è entrata in difficoltà proprio nel settore delle esportazioni, causa Trump ed altri. Proprio quello su cui l’Italia aveva puntato per uscire dalla crisi. Occorre una novità politica oltre che di tecnica di governo. La questione di fondo è che il populismo dominante – prima con Renzi, poi ancora di più con Salvini e Di Maio – ha cercato di saltare completamente il ruolo delle rappresentanze sociali e in generale dei “corpi intermedi”, quelli che non si presentano alle elezioni. La novità politica potrebbe essere una svolta che ridia peso ed importanza ai sindacati e alle altre rappresentanze sociali, portandole da un ruolo secondario, ignorato, in pratica ridotte a lobbies, a quello di coprotagonisti delle scelte di fondo da compiere. Scelta necessaria per fare uscire l’Italia da una crisi prolungata. Ancora oggi non abbiamo raggiunto i livelli economici precedenti la crisi.

Questa scelta comporterebbe per il governo definire gli obiettivi, discuterli, cercando intese su cui far confluire impegni convergenti, altrimenti i singoli aspetti rischiano di restare iniziative isolate, senza la capacità di dare un segnale politico forte, generale. Il governo e il parlamento hanno sempre la possibilità di decidere in ultima istanza, ma oggi serve un impegno corale che faccia uscire i singoli dalla contemplazione del proprio particolare. Uscire dal particolare, dall’egoismo, dalle chiusure è un formidabile antidoto alle derive populiste.

Europa. Johnson è protagonista di un estremismo, di forzature che ricordano Salvini, e questo pone all’Europa la possibilità e l’obbligo di contrattaccare per tentare di evitare non solo il no deal ma forse anche per favorire un ripensamento sulla Brexit. In ogni caso va impostata un’idea di Europa diversa da quella conosciuta in questi anni, egemonizzata dall’austerità. Questo è indispensabile perché non si affrontano sfide decisive per il futuro come ad esempio ambiente, innovazione tecnologica, formazione, ecc. senza una visione di lungo periodo. L’Italia ora ha una base chiaramente europeista, è importante ma non basta, occorre che si proponga come paese protagonista di una linea di riforma della Ue non solo per avere più spazio per il nostro bilancio pubblico ma puntando a mettere in comune gli appuntamenti decisivi del futuro: ambiente, lavoro, innovazione, salute, capitolo purtroppo ignorato nella discussione sui trattati internazionali con altre aree del mondo. Sarebbe un modo alternativo per impostare in modo nuovo lo scorporo degli investimenti dal deficit pubblico, una riforma decisiva che oggi può essere affrontata in un’ottica europea.

Migranti. Accoglienza e integrazione, vedremo i fatti e l’orientamento del nuovo ministro degli Interni, ma è certo che occorre una linea alternativa a quella di Salvini, in gran parte già scritta ma rifiutata dalla Lega, che ha creato il dramma attuale sull’accoglienza dei migranti. La Lega alzerà i toni, pazienza, la sottolineatura dell’alternatività di questo governo conviene a tutti, inutile illudersi.

Fisco. Bene la sepoltura della flat tax e la riscoperta della progressività, come afferma la Costituzione che prevede che ciascuno contribuisca al fisco in rapporto alle sue capacità economiche. È tuttora insufficiente quanto previsto in materia di lotta all’evasione, era certamente necessaria qualche parola in più, ad esempio per escludere qualunque tipo di nuovo condono, sarebbe stata una novità importante. Costituire una cabina di regia per la lotta all’evasione e all’elusione potrebbe aiutare ad ottenere risultati migliori, alla pari dell’uso dell’informatica.

Autonomia differenziata. L’autonomia differenziata impostata dal precedente governo sotto la pressione della Lega è inaccettabile e le risposte nel programma e di Conte in parlamento sono inadeguate. Il pericolo che l’autonomia regionale differenziata rompa l’unità nazionale è seria, fino a provocare l’abbandono del Sud a se stesso. Non si tratta solo di evitare slittamenti ulteriori che comportino l’abbandono del Sud, ma occorre rovesciare la tendenza attuale, che è verso un crescente divario Nord/Sud.

Riduzione dei parlamentari. Pur apprezzando l’impegno per una legge elettorale proporzionale, che rovesci la stupidità del Rosatellum, che per di più avrebbe premiato la Lega in caso di elezioni anticipate, resta il fatto che la riduzione dei parlamentari provocherà di fatto il raddoppio della soglia di accesso al parlamento, insieme ad una insufficiente rappresentanza territoriale per intere aree del paese. Semmai il vero problema sarebbe riformare il parlamentarismo paritario.

La novità politica è che se fallisce questo governo la vittoria della Lega potrebbe essere solo rimandata. Per evitare questa iattura occorrono forza e coraggio nelle scelte, ma perché questo avvenga occorre che entrino in campo i cittadini, facendo valere il loro punto di vista. Colpisce che da versanti diversi ci siano in questi giorni messaggi rivolti al nuovo governo che preannunciano iniziative, voglia di farsi sentire. Può perfino diventare un aiuto, certo, ma non sarà un sostegno gratuito perché tutte chiedono novità politiche, chiedono di respingere le derive, di far vivere quello che altrimenti potrebbe restare solo scritto nel programma. La crisi e soprattutto la sua soluzione sono avvenute attraverso scelte che non hanno coinvolto i cittadini. Non solo perché era agosto. Ora occorre fare entrare in campo i cittadini, anche perché il governo da solo non avrebbe forza sufficiente per fare scelte innovative, socialmente importanti. La partecipazione deve imporsi, con una totale autonomia dal governo e deve pretendere risposte.

Email
Le sfide che attendono il nuovo governo: come uscire dalla crisi; l’Europa; i migranti; la riforma del fisco; l’autonomia differenziata e le riforme istituzionali

Dopo il voto di fiducia al governo Conte 2 resta il sollievo per avere evitato di regalare alla protervia di Salvini le elezioni anticipate, nella consapevolezza che aveva cercato di ottenerle ad ogni costo, fino a provocare la crisi del governo di cui faceva parte, contando sui sondaggi favorevoli e con l’obiettivo di ottenere pieni poteri. La formazione del nuovo governo allontana, per ora, la minaccia di una vittoria elettorale di una destra becera, reazionaria, sanfedista coagulata ed egemonizzata dalla Lega, che ora subisce una battuta d’arresto, conseguenza del fallimento dell’azzardo di Salvini. Evitare le trappole dell’avversario non basta ma è importante. E anche chi è perplesso sulla soluzione politica è probabilmente consapevole che ci sono possibilità che debbono essere sfruttate, per tentare di costruire quello che oggi non c’è. Per questo è bene dire con chiarezza che non è affatto sicuro che questa soluzione di governo si trasformerà da una vittoria tattica in una strategica. Anche perché la crescita della peggiore destra in Italia è anche connessa ad un processo internazionale di crescita delle destra, per quanto variegato e contraddittorio.

È uno degli effetti di una globalizzazione senza regole che ha provocato paure, reazioni di chiusura, ha favorito la crescita di populismi di destra fondati sul disagio crescente di ampie aree di popolazione. La composizione del governo non desta entusiasmi, qualche ministro è oggetto di critica severa non senza motivo, qualche altro desta perplessità. Il programma contiene certo tanti impegni positivi, perfino condivisibili, ma, come la composizione del governo, non desta entusiasmi. Gli aspetti importanti e nuovi sono all’interno di capitoli che contengono tanti contrappesi e le scelte fondamentali della futura azione del governo sono poco visibili. Nei passati governi di centro sinistra alcuni connotati erano nitidi, ora i contenuti più importanti sono mescolati, quasi celati. Sembra più un trattato di armistizio che un programma di governo. Forse in questo momento non era possibile fare di più, comunque sia è difficile suscitare entusiasmi.

Qualche esempio.

Uscire dalla crisi. È evidente l’impegno a cercare di uscire dalla stagnazione. I singoli provvedimenti indicati possono essere utili, ma c’è un problema politico a monte del tutto assente. L’Italia è entrata in difficoltà proprio nel settore delle esportazioni, causa Trump ed altri. Proprio quello su cui l’Italia aveva puntato per uscire dalla crisi. Occorre una novità politica oltre che di tecnica di governo. La questione di fondo è che il populismo dominante – prima con Renzi, poi ancora di più con Salvini e Di Maio – ha cercato di saltare completamente il ruolo delle rappresentanze sociali e in generale dei “corpi intermedi”, quelli che non si presentano alle elezioni. La novità politica potrebbe essere una svolta che ridia peso ed importanza ai sindacati e alle altre rappresentanze sociali, portandole da un ruolo secondario, ignorato, in pratica ridotte a lobbies, a quello di coprotagonisti delle scelte di fondo da compiere. Scelta necessaria per fare uscire l’Italia da una crisi prolungata. Ancora oggi non abbiamo raggiunto i livelli economici precedenti la crisi.

Questa scelta comporterebbe per il governo definire gli obiettivi, discuterli, cercando intese su cui far confluire impegni convergenti, altrimenti i singoli aspetti rischiano di restare iniziative isolate, senza la capacità di dare un segnale politico forte, generale. Il governo e il parlamento hanno sempre la possibilità di decidere in ultima istanza, ma oggi serve un impegno corale che faccia uscire i singoli dalla contemplazione del proprio particolare. Uscire dal particolare, dall’egoismo, dalle chiusure è un formidabile antidoto alle derive populiste.

Europa. Johnson è protagonista di un estremismo, di forzature che ricordano Salvini, e questo pone all’Europa la possibilità e l’obbligo di contrattaccare per tentare di evitare non solo il no deal ma forse anche per favorire un ripensamento sulla Brexit. In ogni caso va impostata un’idea di Europa diversa da quella conosciuta in questi anni, egemonizzata dall’austerità. Questo è indispensabile perché non si affrontano sfide decisive per il futuro come ad esempio ambiente, innovazione tecnologica, formazione, ecc. senza una visione di lungo periodo. L’Italia ora ha una base chiaramente europeista, è importante ma non basta, occorre che si proponga come paese protagonista di una linea di riforma della Ue non solo per avere più spazio per il nostro bilancio pubblico ma puntando a mettere in comune gli appuntamenti decisivi del futuro: ambiente, lavoro, innovazione, salute, capitolo purtroppo ignorato nella discussione sui trattati internazionali con altre aree del mondo. Sarebbe un modo alternativo per impostare in modo nuovo lo scorporo degli investimenti dal deficit pubblico, una riforma decisiva che oggi può essere affrontata in un’ottica europea.

Migranti. Accoglienza e integrazione, vedremo i fatti e l’orientamento del nuovo ministro degli Interni, ma è certo che occorre una linea alternativa a quella di Salvini, in gran parte già scritta ma rifiutata dalla Lega, che ha creato il dramma attuale sull’accoglienza dei migranti. La Lega alzerà i toni, pazienza, la sottolineatura dell’alternatività di questo governo conviene a tutti, inutile illudersi.

Fisco. Bene la sepoltura della flat tax e la riscoperta della progressività, come afferma la Costituzione che prevede che ciascuno contribuisca al fisco in rapporto alle sue capacità economiche. È tuttora insufficiente quanto previsto in materia di lotta all’evasione, era certamente necessaria qualche parola in più, ad esempio per escludere qualunque tipo di nuovo condono, sarebbe stata una novità importante. Costituire una cabina di regia per la lotta all’evasione e all’elusione potrebbe aiutare ad ottenere risultati migliori, alla pari dell’uso dell’informatica.

Autonomia differenziata. L’autonomia differenziata impostata dal precedente governo sotto la pressione della Lega è inaccettabile e le risposte nel programma e di Conte in parlamento sono inadeguate. Il pericolo che l’autonomia regionale differenziata rompa l’unità nazionale è seria, fino a provocare l’abbandono del Sud a se stesso. Non si tratta solo di evitare slittamenti ulteriori che comportino l’abbandono del Sud, ma occorre rovesciare la tendenza attuale, che è verso un crescente divario Nord/Sud.

Riduzione dei parlamentari. Pur apprezzando l’impegno per una legge elettorale proporzionale, che rovesci la stupidità del Rosatellum, che per di più avrebbe premiato la Lega in caso di elezioni anticipate, resta il fatto che la riduzione dei parlamentari provocherà di fatto il raddoppio della soglia di accesso al parlamento, insieme ad una insufficiente rappresentanza territoriale per intere aree del paese. Semmai il vero problema sarebbe riformare il parlamentarismo paritario.

La novità politica è che se fallisce questo governo la vittoria della Lega potrebbe essere solo rimandata. Per evitare questa iattura occorrono forza e coraggio nelle scelte, ma perché questo avvenga occorre che entrino in campo i cittadini, facendo valere il loro punto di vista. Colpisce che da versanti diversi ci siano in questi giorni messaggi rivolti al nuovo governo che preannunciano iniziative, voglia di farsi sentire. Può perfino diventare un aiuto, certo, ma non sarà un sostegno gratuito perché tutte chiedono novità politiche, chiedono di respingere le derive, di far vivere quello che altrimenti potrebbe restare solo scritto nel programma. La crisi e soprattutto la sua soluzione sono avvenute attraverso scelte che non hanno coinvolto i cittadini. Non solo perché era agosto. Ora occorre fare entrare in campo i cittadini, anche perché il governo da solo non avrebbe forza sufficiente per fare scelte innovative, socialmente importanti. La partecipazione deve imporsi, con una totale autonomia dal governo e deve pretendere risposte.

In questa fase partecipazione e autonomia debbono più che mai andare insieme.

Occorre cambiare registro, senza attendere le chiamate dal governo, le sue indicazioni, anzi per il bene di tutti occorre che si sviluppino vigilanza, partecipazione organizzata, in tutte le forme possibili cercando di portare settori importanti dell’opinione pubblica a dire la loro con la forza di chi sa che per farsi ascoltare occorre autonomia politica, determinazione, coraggio di andare controcorrente. Se qualcuno pensa di ricondurre le scelte all’interno del governo e della sua piattaforma sta lavorando, consapevole o meno, per la fine di questa esperienza e per una crisi di quella democrazia che abbiamo conosciuto dalla Liberazione ad oggi. Il senso della sfida per tutti deve essere ben chiaro.



Articolo Articolo  Storico Storico Stampa Stampa
 
Nessun commento trovato.

Testo (max 2000 caratteri)
Nome
eMail



Scrivi i caratteri che leggi nell'immagine, rispettando le maiuscole


Trattamento dei dati
Informativa art. 13 D.lgs. 196/2003Desideriamo informarla che il D.lgs. n. 196/2003 prevede la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. Ai sensi dell'art. 13 del D.lgs. n.196/2003, Le forniamo, quindi, le seguenti informazioni:

    • I dati da Lei forniti verranno trattati esclusivamente per finalità concernenti l'attività informativa di questo spazio
    • Il conferimento dei dati è facoltativo e l'eventuale rifiuto a fornire tali dati non ha alcuna conseguenza.
    • I dati da Lei forniti non saranno oggetto di diffusione se non quelli specifici di questo sito web.
Disclaimer
L'indirizzo IP del mittente viene registrato, in ogni caso si raccomanda la buona educazione.
Iscriviti alla newsletter
 

Cerca per parole chiave
 



Titolo
Ambiente (1)
Atti Ufficiali (2)
Avvisi (3)
Avvisi ai lettori blog (3)
Bologna (3)
Catasto (36)
Contributi al Blog (1)
Diritti (4)
Economia (64)
Energia e ambiente (1)
Finanza (23)
Finanziaria (10)
Fisco (27)
generale (3)
Internazionale (2)
Interviste (12)
Lavoro (32)
Ministero delle Finanze (10)
Nucleare (58)
Ogm (1)
Omeopatia (2)
Pace (1)
Politica (431)
Pubblicazioni (13)
Sondaggio (1)
Tobin tax (12)
Trentin (1)
Welfare (7)

Catalogati per mese:
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024

Ultimi commenti:
Dal 25 Febbraio che si chiede ...
15/05/2022  20:32:40
.:: CARLO
Cara Maria Luisa, in senso str...
04/05/2021  20:03:02
.:: Alfiero Grandi
On. Alfiero, faccio parte del ...
07/03/2021  14:17:38
.:: Maria Luisa Paroni
Sono stata la tua segretaria a...
29/01/2021  12:20:37
.:: sonia leandri
Ci sono dei Compagni che non d...
22/01/2021  23:28:35
.:: Angelo Gentilini



Titolo



Ci sono 2011 persone collegate