Immagine  
"
Possiamo essere liberi solo se tutti lo sono.

Hegel
"
 
.:: Home Page : Articoli
Partecipare all’Assemblea nazionale del prossimo 3 febbraio per discutere insieme delle proposte di lavoro e del riassetto del gruppo dirigente
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  26/01/2012  21:44:30, in Nucleare, letto 1804 volte
Ai componenti dell’Associazione “Comitato Si alle energie rinnovabili No al nucleare”
Alle amiche e agli amici del movimento (vittorioso) contro il nucleare
  
Care/i abbiamo condiviso insieme una grande e vittoriosa battaglia per impedire il ritorno del nostro paese all’energia elettrica prodotta dal nucleare.
Quando l’allora Ministro Scaiola rese pubblica la volontà del Governo Berlusconi di ritornare al nucleare le reazioni nel nostro paese furono molto diverse.
Qualcuno pensò che la scelta era difficilmente contrastabile perché il Governo Berlusconi era appena uscito da una campagna elettorale con una maggioranza mai vista nel parlamento italiano.
Qualcun’altro pensò che la questione del ritorno al nucleare, tutto sommato, non era rinviabile.
Qualcun altro ancora pensò che tanto non ci sarebbero mai riusciti per la tradizionale incapacità di concretizzare le scelte.
Qualcun’altro infine, come noi, pensò che a 25 anni dal referendum del 1987, che aveva fermato l’avventura del nucleare in Italia, non si doveva lasciare nulla di intentato per riuscire a bloccare questo nuovo tentativo.
All’inizio pochi ebbero il coraggio di affermare che se non fosse restato altro mezzo anche il referendum poteva e doveva diventare il modo per chiamare a raccolta gli elettori e le elettrici e con il loro aiuto riuscire a bloccare di nuovo la scelta avventurista e tronfia del Governo.
Abbiamo vissuto insieme una fase complessa e tormentata, che via via ha raccolto consensi nella battaglia contro il nucleare e ha sempre più convinto che non si doveva mollare. Una battaglia che ci ha fatto acquisire credibilità in un fronte referendario che ha messo radici profonde. Abbiamo fatto tesoro dell’iniziativa per l’acqua bene comune, che si è radicata in anni di lavoro, mentre per il nucleare l’iniziativa è stata più recente e rapida e ha comportato rimontare totalmente una schieramento di forze.
Non è un caso che all’inizio sono stati protagonisti dell’iniziativa contro il nucleare molte persone che per tanti versi, età compresa, non possono essere definite giovani, ma avevano la memoria delle precedenti battaglie ed erano ben decise a combattere questa battaglia fino in fondo. Mi limito a ricordare il ruolo svolto da Gianni Mattioli, Massimo Serafini, Massimo Scalia, Mauro Bulgarelli, Paolo Cento, tutti impegnati dall’autunno 2008, quando ancora pochi pensavano al referendum e la nostra stessa Associazione non esisteva ancora formalmente.
Certo, nell’esito finale sono stati decisivi i giovani, i comitati locali, le associazioni ambientaliste, tanti esponenti del mondo scientifico. Tra tutti voglio ricordare il prof. Giorgio Parisi. Tante e diverse sensibilità hanno saputo unirsi, malgrado tante differenze politiche e nelle esperienze personali, con l’obiettivo unificante di abrogare la legge per il ritorno al nucleare che il Governo aveva fatto approvare dal parlamento con il voto di fiducia.
In questo percorso, fino al giugno 2011, abbiamo saputo recuperare il filo dell’iniziativa in momenti complessi e difficili e abbiamo lavorato con risorse finanziarie che definire modeste è essere molto ottimisti.
Quando l’Italia dei valori ha deciso di promuovere il referendum abrogativo sul nucleare da sola, malgrado fino a poche ore prima ci fosse stato un tavolo di confronto per promuoverlo insieme a noi, non ci siamo indispettiti.
Potevamo cullarci nel risentimento e invece abbiamo ripreso il filo, insieme alle altre Associazioni riunite nel “Comitato vota si per fermare il nucleare”, e quando l’Italia dei valori ha avuto il buon senso e anche il coraggio di riconoscere la precedente forzatura abbiamo lavorato insieme per fare vincere il SI al referendum, senza tentennamenti.
Ancora oggi voglio ringraziare il prof. Gianni Ferrara che ci ha assistito validamente nella stesura dei quesiti referendari, che sono rimasti gli stessi concordati insieme agli esperti dell’Idv. Anche se portano solo la firma dell’Italia dei valori.
E’ la nostra associazione ad avere posto con forza il problema di inserire il no al nucleare nel quadro di un’alternativa energetica possibile e praticabile e l’abbiamo concretizzata in una proposta di legge di iniziativa popolare che ha raccolto 110.000 firme e che è stata presentata alla Camera dei deputati e il cui contenuto ora è stato presentato anche dal Pd e dall’Italia dei Valori, unici partiti del Centrosinistra ad essere presenti in parlamento.
L’onore dell’Associazione potrebbe essere soddisfatto, anche perché la proposta di legge ha avuto il consenso e l’apporto di soggetti importanti (Cgil, Lega ambiente, WWF, Greenpeace, Rifondazione, Verdi, Sel, Ecodem e di vasti settori del Pd) ma a noi non basta il riconoscimento della validità della nostra proposta di legge.  L’omaggio politico ottenuto da Pd e Idv e perfino il consenso alla proposta di legge ribadito nell’assemblea nazionale del Comitato “Vota si per fermare il nucleare” del 9 luglio 2011 non possono nascondere che la nostra proposta rischia di dormire negli archivi delle commissioni parlamentari se non verrà sostenuta con la forza che noi avremmo voluto nelle aule parlamentari, con l’obiettivo di puntare ad una politica energetica organica, libera finalmente dal nucleare. Ma anche in grado di non cadere dalla padella nucleare nelle braci del carbone.
La battaglia contro il carbone, inquinante e dispendioso, vecchio nel senso negativo del termine, è oggi di estrema attualità e mi auguro che la nostra Associazione continuerà ad esserne co-protagonista e ad avere una capacità di confronto sull’argomento con tutti gli interlocutori, anche i più lontani. Senza dare mai per scontato che ci siano posizioni irrecuperabili, tanto più quando appartengono a mondi che sono a noi vicini e cari. Ad esempio con la Filctem Cgil pur partendo da posizioni diverse sul carbone abbiamo cercato un dialogo per capire meglio le rispettive posizioni, iniziando un confronto non facile ma anche estremamente interessante, senza nascondere le differenze ma anche apprezzando il coraggio di non ripetere lezioncine a memoria, cosa che alla Filctem va riconosciuta.
Il referendum abrogativo sul nucleare è stato vinto, malgrado autorevoli esponenti dell’ambientalismo dichiarassero, ancora a pochi giorni dal voto, che sarebbe stato perduto. Ci siamo confrontati con un dispendio di mezzi enorme da parte della lobby nuclearista, eppure la mobilitazione di centinaia di migliaia, di milioni di persone ha fatto la differenza. Va sottolineato che i referendum hanno fatto sinergia tra loro, contrariamente a quanto alcuni temevano.
Il dramma di Fukushima ha certamente dato una spinta al successo del referendum abrogativo. Sono convinto però che in ogni caso il referendum abrogativo avrebbe vinto e in verità lo ero dall’inizio.
La differenza positiva da altre iniziative referendarie, prima e dopo quelle votate nel giugno 2011, sta nella chiarezza dei quesiti, nel loro insediamento nell’opinione profonda del nostro paese. Naturalmente penso anzitutto a quello per bloccare il nucleare. E’ stata decisiva l’autonomia dell’iniziativa referendaria da vicende politiche di varia natura, la consapevolezza - diffusa a livello di massa - che la scelta del nucleare sarebbe stata un inutile e costosissimo errore, che avrebbe messo in pericolo la vita e l’ambiente del nostro paese.
La soddisfazione comune a tutti noi è il fatto che 27 milioni di persone abbiano votato per chiudere questa inutile e pericolosa avventura con la maggioranza assoluta dei voti degli elettori e delle elettrici.
Avrete notato che il nucleare è l’unico esito referendario del giugno 2011 che oggi non corre pericoli, lo conferma il fatto che ci sentiamo pienamente impegnati a difendere il risultato dei 2 referendum per l’acqua bene comune.
Tuttavia sarebbe un errrore dormire sugli allori. E’ già accaduto dopo i referendum del 1987 e infatti il fantasma nucleare si è puntualmente rimaterializzato. La vecchia talpa nuclearista ha scavato negli anni e alla fine è ri-uscita all’aperto. Perseverare nell’errore di sottovalutazione oggi sarebbe diabolico.
Dopo il referendum del giugno 2011 l’unico modo per mettere in sicurezza il risultato ottenuto è aprire una strada nuova nella politica energetica dell’Italia.
Non a caso, dopo il referendum, il fotovoltaico in Italia è praticamente raddoppiato, quindi ha preso una grande spinta come altre fonti energetiche rinnovabili che mi auguro il Governo non vorrà di nuovo bloccare con provvedimenti affrettati e sbagliati come quelli che portano la firma dell’ex Ministro Romani. 
La certezza del quadro normativo è fondamentale ed è condizione per impostare una politica di sviluppo del sistema produttivo legato alle energie rinnovabili, comprendente la ricerca e l’innovazione.
Purtroppo nelle energie rinnovabili l’Italia rischia di fare come nei cellulari: un grande mercato per prodotti altrui. Il Governo dovrebbe porsi il problema di una politica energetica moderna e ambientalmente sostenibile e insieme della filiera produttiva corrispondente, come è stato fatto in Germania, sviluppando ricerca e innovazione. L’Italia non è condannata dal divino ad essere così, è  così perché le scelte si fanno a spizzichi e bocconi, senza alcuna lungimiranza  e quadro di insieme.
Se questo Governo deciderà di battere un colpo in questo campo avrà dato una mano alla ripresa di politiche occupazionali e di sviluppo, alla difesa dell’ambiente, ad una diversa qualità della vita. Dalla crisi non usciremo uguali a prima e per quanto dipende da noi sarebbe bene che l’Italia uscisse del tutto diversa per qualità sociale ed ambientale.
La formazione di un Centro di studi e proposte della nostra Associazione ha la sua origine nella consapevolezza che occorre presentare proposte nuove, allargare la sensibilità all’esigenza di innovare, di cambiare e dobbiamo dire che anche il nostro rapporto con settori del sindacato è su questo punto molto cresciuto.
Anche l’iniziativa contro il nucleare deve proseguire, sia perché abbiamo il grande problema della gestione e dello smaltimento delle scorie, compresi gli impianti dismessi, sia perché è del tutto evidente il tentativo di trasformare gli stress test sulla sicurezza delle centrali nella riconferma della scelta nuclearista. Mentre gli stress test in Francia confermano che la sicurezza degli impianti nucleari è un problema del tutto irrisolto e che l’unica vera soluzione è quella di chiuderli. Tuttavia, approfittando del tempo che passa, il tentativo evidente della lobby nuclearista è di continuare come prima: la Cina parla di 25 nuove centrali e perfino in Giappone riemerge la tentazione nuclearista, malgrado Fukushima sia un disastro con cui questo paese coesisterà ancora per molto, molto tempo.
Siamo nati come punto di incontro molteplice e aperto tra persone, organizzazioni sociali, forze politiche disponibili, con il contributo di tutti e autonomi fino in fondo. L’obiettivo unificante è stato combattere il ritorno al nucleare in Italia, ma non è stato solo un No, anzi.
Fermo restando che siamo una piccola associazione, unitaria nel senso più vero del termine e molto povera, perché dobbiamo le poche risorse alla nostra credibilità personale e collettiva, possiamo dare un contributo disinteressato e non settario a fare decollare una nuova fase della politica energetica nel segno della sostenibilità ambientale e sociale.
Posso dire di avere fatto con voi un’esperienza eccezionale e difficilmente ripetibile e vi ringrazio di avermi consentito di farla in questi 3 anni di Presidenza. Dall’inizio avrei preferito una rotazione nella responsabilità che però, per tante ragioni, non è stato possibile realizzare. Ora però è necessario procedere ad un’alternanza e ci sono le condizioni per farlo. L’Associazione ha le energie per procedere ad un cambio del Presidente senza preoccupazioni. Del resto non intendo estraniarmi, se sarete d’accordo, restando nella presidenza per almeno una fase ancora.
Mi è stato chiesto di occuparmi di un’altra Associazione con carattere spiccatamente politico e intendo accettare questa proposta, contribuendo ad un’altra avventura, in una nuova e complicata fase politica. Non si possono sovrapporre le responsabilità, si finirebbe con il non svolgerne bene nessuna. Ciò non toglie che questa nostra avventura è stata per me molto importante e lo è stata essenzialmente per i rapporti che abbiamo stabilito tra noi e con altri. Anche questo è un risultato importante, quasi quanto il risultato del referendum.
Per questo vi preannuncio le mie dimissioni da Presidente dell’Associazione “Comitato Si alle energie rinnovabili No al nucleare”, invitandovi insieme a partecipare all’Assemblea nazionale del prossimo 3 febbraio per discutere insieme delle proposte di lavoro e del riassetto del gruppo dirigente.
Alfiero Grandi
25/1/2012
Articolo Articolo  Storico Storico Stampa Stampa
 
Nessun commento trovato.

Testo (max 2000 caratteri)
Nome
eMail



Scrivi i caratteri che leggi nell'immagine, rispettando le maiuscole


Trattamento dei dati
Informativa art. 13 D.lgs. 196/2003Desideriamo informarla che il D.lgs. n. 196/2003 prevede la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. Ai sensi dell'art. 13 del D.lgs. n.196/2003, Le forniamo, quindi, le seguenti informazioni:

    • I dati da Lei forniti verranno trattati esclusivamente per finalità concernenti l'attività informativa di questo spazio
    • Il conferimento dei dati è facoltativo e l'eventuale rifiuto a fornire tali dati non ha alcuna conseguenza.
    • I dati da Lei forniti non saranno oggetto di diffusione se non quelli specifici di questo sito web.
Disclaimer
L'indirizzo IP del mittente viene registrato, in ogni caso si raccomanda la buona educazione.
Iscriviti alla newsletter
 

Cerca per parole chiave
 



Titolo
Ambiente (1)
Atti Ufficiali (2)
Avvisi (3)
Avvisi ai lettori blog (3)
Bologna (3)
Catasto (36)
Contributi al Blog (1)
Diritti (4)
Economia (64)
Energia e ambiente (1)
Finanza (23)
Finanziaria (10)
Fisco (27)
generale (3)
Internazionale (2)
Interviste (12)
Lavoro (32)
Ministero delle Finanze (10)
Nucleare (58)
Ogm (1)
Omeopatia (2)
Pace (1)
Politica (431)
Pubblicazioni (13)
Sondaggio (1)
Tobin tax (12)
Trentin (1)
Welfare (7)

Catalogati per mese:
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024

Ultimi commenti:
Dal 25 Febbraio che si chiede ...
15/05/2022  20:32:40
.:: CARLO
Cara Maria Luisa, in senso str...
04/05/2021  20:03:02
.:: Alfiero Grandi
On. Alfiero, faccio parte del ...
07/03/2021  14:17:38
.:: Maria Luisa Paroni
Sono stata la tua segretaria a...
29/01/2021  12:20:37
.:: sonia leandri
Ci sono dei Compagni che non d...
22/01/2021  23:28:35
.:: Angelo Gentilini



Titolo



Ci sono 2519 persone collegate