“Se ci saranno i soldi lo faremo ma niente cambiali in bianco”
la Repubblica Intervista al Sottosegretario Alfiero Grandi
"Abbassare le tasse è un obiettivo da perseguire, ma con le promesse bisogna andarci molto, molto cauti”. Alfiero Grandi, sottosegretario all’Economia frena gli entusiasmi suscitati nella maggioranza dal boom di entrate del mese di novembre. “Se tutto va bene – dice – di tagli al Fisco se ne parlerà non prima del 2008. Ma tutto, appunto dovrà, andare bene”
L’emendamento della maggioranza che presto sarà presentato al Senato sembra però chiaro: parte delle maggiori entrate dovrà essere destinata a ridurre la pressione fiscale.
E sul principio politico non vi è dubbio. Ma poi, nei fatti, bisognerà vedere quante saranno le maggiori entrate, come proseguirà il risanamento e come saranno realizzati gli obiettivi di sviluppo ed equità. Il governo dovrà attentamente monitorare le voci, e solo se tutti i presupposti – a partire proprio dal risanamento – saranno rispettati si potrà pensare ad un alleggerimento fiscale.
Eppure fra le ipotesi di cui si discute c’è quella di intervenire già nel 2007, magari con un conguaglio a fine anno rivolto ai dipendenti e ai pensionati.
Non ritengo possibile un intervento del genere. Anzi suggerisco sul tema una grande prudenza: non possiamo fare promesse che non siamo sicuri di poter mantenere, la gente se lo ricorderebbe. Non possiamo parlare ora di conguagli a fine 2007 perché non sappiamo come sarà il 2007. non possiamo firmare cambiali sulla riforma del Fisco. Dobbiamo monitorare e se tutto andrà bene intervenire sul 2008 e se no aspettare ancora, rinviando al 2009. Prima di tagliare le tasse il governo deve essere sicuro di poterlo fare.
Quando deciderà di farlo interverrà sulle aliquote?
È troppo presto per dirlo. D’altra parte lo stesso ministro Visco ha ricordato che, se avessimo potuto, avremmo puntato da subito ad una riforma completa del sistema fiscale. Ma per farlo servono risorse pari ad un punto di PIL, più o meno 15 miliardi. Mi pare che siamo ancora lontani da quella cifra.
Questo aumento delle entrate secondo lei è strutturale? Ci si può contare anche per il futuro?
Direi di si, almeno per una parte. Ho molta fiducia nelle misure adottate contro l’evasione e l’elusione e penso che il clima sia davvero cambiato.
Veniamo alla manovra in discussione al Senato. Pare che per finanziare gli emendamenti che la maggioranza vorrebbe introdurre servano altri 500-600 milioni. Ci sono?
Al momento no. I miglioramenti,, le cose in più che vorremmo introdurre sono tante e sull’elenco c’è una convergenza politica. Ma è chiaro che dovremmo trovare tutte le coperture necessarie per realizzarli. Per il momento è sicura quella del 5 per mille: per finanziarlo punteremo a nuovi giochi.
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