Immagine  
"
La mia non è l'ingenuità dell'orbo in un mondo di furbi, ma quella di chi preferisce consapevolmente la buona fede alla furibizia

Ferruccio Parri
"
 
.:: Home Page : Articoli
Notizie contraddittorie sulla crisi
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  24/06/2010  11:56:34, in Economia, letto 1548 volte

- Pubblicato da Sinistra Democratica News il 28/06/10

Le previsioni sull’andamento della crisi economica sono più in crisi della crisi stessa.
Il Ministro Tremonti ha ammesso, spinto anche dalle valutazioni della Banca d’Italia, che la manovra finanziaria del Governo - ora all’esame del Senato - che taglia 25 miliardi di euro in 2 anni avrà come effetto un peggioramento del PIL di almeno lo 0,5 %. Questa ammissione vale come il preannuncio di una nuova manovra correttiva tra qualche mese. Tanto è vero che il Ministro ha giustificato questo effetto di peggioramento della congiuntura economica - già non buona - come il male minore perché altrimenti vi sarebbe per l’Italia - a suo dire - una prospettiva catastrofica, di tipo greco.
E’ vero che Tremonti è portato a esagerare e perfino a contraddirsi con grande facilità quando vuole ad ogni costo convincere/imporre il suo punto di vista agli interlocutori, in questo caso le Regioni.
Tuttavia si può convenire che una manovra correttiva dei conti pubblici di questa entità è attesa da almeno 6 mesi (decisa all’Ecofin dello scorso dicembre) e a questo punto è necessaria ma avrebbe dovuto essere del tutto diversa nel merito. Infatti il problema è che questa manovra è sbagliata nei contenuti perchè non bilancia gli effetti recessivi con una spinta alla ripresa economica e questo grave difetto c’è proprio perché è socialmente iniqua.
Tuttavia è curioso che mentre Tremonti dice la verità sulla situazione finanziaria dell’Italia e sugli effetti recessivi della sua manovra, sia pure strumentalmente per piegare la resistenza di quanti si oppongono alle sue scelte, l’Ufficio studi di Confindustria non trova di meglio che diffondere un infondato ottimismo parlando di ripresa economica, di crisi ormai alle spalle. Certo è curioso che questo Ufficio studi parli di crisi alle spalle pur ammettendo che tra posti di lavoro perduti e quelli che si prevede ancora di perdere siamo a meno 800.000 occupati. E’ sperabile che tutte le imprese in difficoltà facciano presente a Confindustria la realtà dei fatti. L’Italia è ferma e la manovra economica del Governo deprimerà quel pochissimo di ripresa che c’è. Quindi fermi siamo e fermi resteremo.
Del resto ci sono meno occupati, cioè persone che stanno vivendo nella migliore delle ipotesi con un salario tagliato a metà dalla cassa integrazione prima e dalla disoccupazione poi e che purtroppo presto o tardi non avranno più nulla. Se i precari sono stati i primi a perdere il già magro lavoro arriviamo rapidamente a 1 milione di persone che consuma meno, che vive peggio e quindi la ripresa non può che tardare ulteriormente perché la domanda interna non tira.
Naturalmente si sta parlando dei tradizionali parametri che costruiscono il PIl, perché se solo si andasse nella direzione di una revisione più volte auspicata, anche dalla commissione Attali, si avrebbe un risultato ancora peggiore, dovuto ad una crescente polarizzazione dei redditi (quelli alti non hanno crisi, anzi sono aumentati del 9%) e perfino all’impossibilità per una parte delle persone di mandare i figli ai nidi o alle materne, di curarsi, di partecipare alla crescita culturale, di mantenere la possibilità di andare in vacanza, ecc.
L’Ufficio studi di Confindustria non ha avuto fortuna, ha parlato quando Tremonti - per imporre alle Regioni riottose la sua manovra - ha tracciato un quadro apocalittico, smentendo così l’Ufficio studi.
Del resto la gravità della situazione economica e occupazionale è all’origine anche delle anomalie messe in evidenza dal caso Pomigliano.
La Fiat ha potuto esercitare un pesantissimo e inaccettabile ricatto sui diritti dei lavoratori, sulle leggi che li tutelano e sulla stessa carta Costituzionale, solo perché, come un redivivo Brenno, ha messo sull’altro piatto della bilancia il posto di lavoro.
O mangi questa minestra, o salti dalla finestra.
Eppure nel referendum, organizzato di fatto dalla Fiat, i lavoratori favorevoli sono stati la maggioranza ma non tutti, oltre un terzo non ci sta, e questo conferma che il futuro non sarà come la Fiat lo ha immaginato. Anche se chi si è fidato della Fiat e ha accettato il suo diktat insiste che questo deve essere rispettato, l’azienda capisce che non sarà facile farlo alle condizioni che ha ipotizzato. E’ troppo poco affermare ora che Fiat deve fare gli investimenti previsti. Certo che Fiat deve investire, ma deve anche rimuovere la parte inaccettabile dell’imposizione che ha fatto ai lavoratori. La ferita di principio non può passare in cavalleria. Ora occorre impedire che la parte sui diritti rimanga stracciata e che il caso Pomigliano diventi, come hanno preannunciato e auspicato i Ministri di questo Governo, il prototipo delle future relazioni sindacali in Italia.
Se fosse così la crisi continuerebbe. Basta ricordare Henri Ford che portò - all’epoca - la paga oraria degli operai delle sue fabbriche a 1 dollaro l’ora, non per beneficenza ma per consentire loro di acquistare parte delle automobili che producevano. Se i salari italiani saranno spinti sempre più verso i livelli dei paesi emergenti, sarà molto difficile che ci sia una ripresa dei consumi interni, tanto più che anche i tagli alla spesa pubblica non aiutano certo la ripresa della domanda.
La linea Fiat è operai con salari e condizioni di lavoro di livello cinese all’interno ed esportazioni, Quindi il futuro dell’Italia, se questo modello dovesse vincere, sarà inevitabilmente la crescita della forbice sociale. Senza demagogia si può ricordare che Marchionne si è aumentato lo stipendio pochi mesi fa, mentre ai lavoratori si cerca di negare diritti fondamentali e viene chiesto un impegno parossistico senza miglioramenti salariali ?
Così il modello sociale arretrerà paurosamente, ma anche la ripresa economica “non si sentirà molto bene”.
Il 25 giugno c’è stato lo sciopero generale della CGIL con manifestazioni in quasi tutta l’Italia. In alcune regioni si svolgerà il prossimo 2 luglio.
La scelta della CGIL è certamente non facile. Lo sciopero generale di una sola organizzazione è certamente più debole, ma guai se non ci fosse. Chi rappresenterebbe un punto di riferimento alternativo agli occhi dei lavoratori ? Chi risponderebbe alla tracotanza con cui il Ministro Sacconi afferma che spera che questo sia l’ultimo sciopero della fase precedente ? Qualcuno dovrà pur smentirlo.
Forse c’è stata qualche sottovalutazione dell’importanza di questa scelta della CGIL. Paradossalmente è il Governo ad averne capito il significato e infatti il suo attacco alla CGIL è stato pesante e non basterà un’iniziativa come questa a sconfiggere una linea sbagliata come quella del Governo. Questa iniziativa è necessaria ma non sufficiente. Quindi tutto il mondo variegato, politico e sociale, di quello che è stato il centro sinistra deve oggi trovare forme e modi per aiutare la CGIL a reggere questa prova, nell’interesse della democrazia italiana e della qualità della nostra società.

Le previsioni sull’andamento della crisi economica sono più in crisi della crisi stessa. Il Ministro Tremonti ha ammesso, spinto anche dalle valutazioni della Banca d’Italia, che la manovra finanziaria del Governo - ora all’esame del Senato - che taglia 25 miliardi di euro in 2 anni avrà come effetto un peggioramento del PIL di almeno lo 0,5 %. Questa ammissione vale come il preannuncio di una nuova manovra correttiva tra qualche mese. Tanto è vero che il Ministro ha giustificato questo effetto di peggioramento della congiuntura economica - già non buona - come il male minore perché altrimenti vi sarebbe per l’Italia - a suo dire - una prospettiva catastrofica, di tipo greco. E’ vero che Tremonti è portato a esagerare e perfino a contraddirsi con grande facilità quando vuole ad ogni costo convincere/imporre il suo punto di vista agli interlocutori, in questo caso le Regioni. Tuttavia si può convenire che una manovra correttiva dei conti pubblici di questa entità è attesa da almeno 6 mesi (decisa all’Ecofin dello scorso dicembre) e a questo punto è necessaria ma avrebbe dovuto essere del tutto diversa nel merito. Infatti il problema è che questa manovra è sbagliata nei contenuti perchè non bilancia gli effetti recessivi con una spinta alla ripresa economica e questo grave difetto c’è proprio perché è socialmente iniqua. Tuttavia è curioso che mentre Tremonti dice la verità sulla situazione finanziaria dell’Italia e sugli effetti recessivi della sua manovra, sia pure strumentalmente per piegare la resistenza di quanti si oppongono alle sue scelte, l’Ufficio studi di Confindustria non trova di meglio che diffondere un infondato ottimismo parlando di ripresa economica, di crisi ormai alle spalle. Certo è curioso che questo Ufficio studi parli di crisi alle spalle pur ammettendo che tra posti di lavoro perduti e quelli che si prevede ancora di perdere siamo a meno 800.000 occupati. E’ sperabile che tutte le imprese in difficoltà facciano presente a Confindustria la realtà dei fatti. L’Italia è ferma e la manovra economica del Governo deprimerà quel pochissimo di ripresa che c’è. Quindi fermi siamo e fermi resteremo. Del resto ci sono meno occupati, cioè persone che stanno vivendo nella migliore delle ipotesi con un salario tagliato a metà dalla cassa integrazione prima e dalla disoccupazione poi e che purtroppo presto o tardi non avranno più nulla. Se i precari sono stati i primi a perdere il già magro lavoro arriviamo rapidamente a 1 milione di persone che consuma meno, che vive peggio e quindi la ripresa non può che tardare ulteriormente perché la domanda interna non tira. Naturalmente si sta parlando dei tradizionali parametri che costruiscono il PIl, perché se solo si andasse nella direzione di una revisione più volte auspicata, anche dalla commissione Attali, si avrebbe un risultato ancora peggiore, dovuto ad una crescente polarizzazione dei redditi (quelli alti non hanno crisi, anzi sono aumentati del 9%) e perfino all’impossibilità per una parte delle persone di mandare i figli ai nidi o alle materne, di curarsi, di partecipare alla crescita culturale, di mantenere la possibilità di andare in vacanza, ecc. L’Ufficio studi di Confindustria non ha avuto fortuna, ha parlato quando Tremonti - per imporre alle Regioni riottose la sua manovra - ha tracciato un quadro apocalittico, smentendo così l’Ufficio studi. Del resto la gravità della situazione economica e occupazionale è all’origine anche delle anomalie messe in evidenza dal caso Pomigliano. La Fiat ha potuto esercitare un pesantissimo e inaccettabile ricatto sui diritti dei lavoratori, sulle leggi che li tutelano e sulla stessa carta Costituzionale, solo perché, come un redivivo Brenno, ha messo sull’altro piatto della bilancia il posto di lavoro. O mangi questa minestra, o salti dalla finestra. Eppure nel referendum, organizzato di fatto dalla Fiat, i lavoratori favorevoli sono stati la maggioranza ma non tutti, oltre un terzo non ci sta, e questo conferma che il futuro non sarà come la Fiat lo ha immaginato. Anche se chi si è fidato della Fiat e ha accettato il suo diktat insiste che questo deve essere rispettato, l’azienda capisce che non sarà facile farlo alle condizioni che ha ipotizzato. E’ troppo poco affermare ora che Fiat deve fare gli investimenti previsti. Certo che Fiat deve investire, ma deve anche rimuovere la parte inaccettabile dell’imposizione che ha fatto ai lavoratori. La ferita di principio non può passare in cavalleria. Ora occorre impedire che la parte sui diritti rimanga stracciata e che il caso Pomigliano diventi, come hanno preannunciato e auspicato i Ministri di questo Governo, il prototipo delle future relazioni sindacali in Italia. Se fosse così la crisi continuerebbe. Basta ricordare Henri Ford che portò - all’epoca - la paga oraria degli operai delle sue fabbriche a 1 dollaro l’ora, non per beneficenza ma per consentire loro di acquistare parte delle automobili che producevano. Se i salari italiani saranno spinti sempre più verso i livelli dei paesi emergenti, sarà molto difficile che ci sia una ripresa dei consumi interni, tanto più che anche i tagli alla spesa pubblica non aiutano certo la ripresa della domanda. La linea Fiat è operai con salari e condizioni di lavoro di livello cinese all’interno ed esportazioni, Quindi il futuro dell’Italia, se questo modello dovesse vincere, sarà inevitabilmente la crescita della forbice sociale. Senza demagogia si può ricordare che Marchionne si è aumentato lo stipendio pochi mesi fa, mentre ai lavoratori si cerca di negare diritti fondamentali e viene chiesto un impegno parossistico senza miglioramenti salariali ? Così il modello sociale arretrerà paurosamente, ma anche la ripresa economica “non si sentirà molto bene”. Il 25 giugno c’è stato lo sciopero generale della CGIL con manifestazioni in quasi tutta l’Italia. In alcune regioni si svolgerà il prossimo 2 luglio. La scelta della CGIL è certamente non facile. Lo sciopero generale di una sola organizzazione è certamente più debole, ma guai se non ci fosse. Chi rappresenterebbe un punto di riferimento alternativo agli occhi dei lavoratori ? Chi risponderebbe alla tracotanza con cui il Ministro Sacconi afferma che spera che questo sia l’ultimo sciopero della fase precedente ? Qualcuno dovrà pur smentirlo. Forse c’è stata qualche sottovalutazione dell’importanza di questa scelta della CGIL. Paradossalmente è il Governo ad averne capito il significato e infatti il suo attacco alla CGIL è stato pesante e non basterà un’iniziativa come questa a sconfiggere una linea sbagliata come quella del Governo. Questa iniziativa è necessaria ma non sufficiente. Quindi tutto il mondo variegato, politico e sociale, di quello che è stato il centro sinistra deve oggi trovare forme e modi per aiutare la CGIL a reggere questa prova, nell’interesse della democrazia italiana e della qualità della nostra società.

Alfiero Grandi

 

 

Articolo Articolo  Storico Storico Stampa Stampa
 
Nessun commento trovato.

Testo (max 2000 caratteri)
Nome
eMail



Scrivi i caratteri che leggi nell'immagine, rispettando le maiuscole


Trattamento dei dati
Informativa art. 13 D.lgs. 196/2003Desideriamo informarla che il D.lgs. n. 196/2003 prevede la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. Ai sensi dell'art. 13 del D.lgs. n.196/2003, Le forniamo, quindi, le seguenti informazioni:

    • I dati da Lei forniti verranno trattati esclusivamente per finalità concernenti l'attività informativa di questo spazio
    • Il conferimento dei dati è facoltativo e l'eventuale rifiuto a fornire tali dati non ha alcuna conseguenza.
    • I dati da Lei forniti non saranno oggetto di diffusione se non quelli specifici di questo sito web.
Disclaimer
L'indirizzo IP del mittente viene registrato, in ogni caso si raccomanda la buona educazione.
Iscriviti alla newsletter
 

Cerca per parole chiave
 



Titolo
Ambiente (1)
Atti Ufficiali (2)
Avvisi (3)
Avvisi ai lettori blog (3)
Bologna (3)
Catasto (36)
Contributi al Blog (1)
Diritti (4)
Economia (64)
Energia e ambiente (1)
Finanza (23)
Finanziaria (10)
Fisco (27)
generale (3)
Internazionale (2)
Interviste (12)
Lavoro (32)
Ministero delle Finanze (10)
Nucleare (58)
Ogm (1)
Omeopatia (2)
Pace (1)
Politica (432)
Pubblicazioni (13)
Sondaggio (1)
Tobin tax (12)
Trentin (1)
Welfare (7)

Catalogati per mese:
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Ultimi commenti:
Dal 25 Febbraio che si chiede ...
15/05/2022  20:32:40
.:: CARLO
Cara Maria Luisa, in senso str...
04/05/2021  20:03:02
.:: Alfiero Grandi
On. Alfiero, faccio parte del ...
07/03/2021  14:17:38
.:: Maria Luisa Paroni
Sono stata la tua segretaria a...
29/01/2021  12:20:37
.:: sonia leandri
Ci sono dei Compagni che non d...
22/01/2021  23:28:35
.:: Angelo Gentilini



Titolo



Ci sono 1353 persone collegate