Importante via libera del Senato al Decreto Legge sui rimborsi IVA auto aziendali
È importante che sia stato approvato dal senato il testo del decreto legge in materia di IVA auto integrato dall’emendamento della relatrice senatrice Thaler. L’opposizione in parlamento ha rasentato il ridicolo cavalcando argomenti di polemica del tutto strumentali. C’è stato chi si è augurato addirittura una retroattività decennale della norma che avrebbe comportato un ulteriore esborso di 18 miliardi di euro. Per fortuna questa catastrofe non si avvererà. Altri hanno definito un rimborso IVA per auto non strettamente aziendali una sorta di gadget per le aziende. Sennonché è un gadget che costerà 5 miliardi di euro l’anno per i prossimi anni. La cosa importante è che la maggioranza ha tenuto bene ed ha approvato il provvedimento, recuperando il grave errore fatto dal centro-destra che non ha adottato i provvedimenti necessari per evitare la sentenza di condanna della Corte. Il governo ha accolto l’emendamento presentato dalla senatrice Thaler al decreto legge in materia di detraibilità dell’I.V.A. auto. Decreto emanato dal governo d’urgenza, in seguito alla sentenza di condanna della Corte Europea, per evitare un’emorragia nei conti pubblici e tutelare i contribuenti. L’emendamento accoglie una richiesta molto diffusa di avere più tempo per organizzare le richieste di rimborso da parte dei contribuenti. Il termine proposto dalla senatrice Thaler del 15 aprile 2007 per presentare le domande di rimborso è condivisibile ed è coerente con la previsione contenuta nella tabella A della finanziaria, presentata alla Camera, di 3 miliardi di euro per il 2007, 2008, 2009 proprio per “regolare” (cioè restituire) questo debito ai contribuenti. Si tratta in sostanza di un incremento del debito pubblico per consentire l’attuazione della sentenza che, va ricordato, è stimata per il pregresso in un massimo di 17,1 miliardi di euro, come afferma la nota di variazione del DPEF. Accogliendo l’emendamento si rispettano anche i tempi previsti dallo statuto dei diritti del contribuente e in particolare il termine di 60 giorni di tempo per effettuare le richieste. L’emendamento accolto contribuisce a rendere più chiaro il testo e in particolare che sul pregresso, a cui hanno diritto, i contribuenti dovranno fare una richiesta analitica per il rimborso secondo il criterio della reale inerenza dell’uso dell’auto con l’attività dell’impresa. Nel testo approvato dal Senato c’è ora la previsione di una possibile forfetizzazione sul futuro (e sul pregresso) rapportata ai settori di attività. La Forfetizzazione non può essere oggi precisata e quantificata senza una specifica autorizzazione dell’Unione Europea e la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea. Quindi il decreto così approvato dal Senato definisce con chiarezza in materia la procedura futura che entrerà in vigore dopo il consenso dell’Unione Europea. La forfetizzazione per settori è tesa a semplificare l’attuazione del concetto di inerenza. Nel decreto legge già in vigore legato alla finanziaria 2007 e che è all’esame della Camera, è poi previsto il finanziamento della detrazione IVA conseguente alla sentenza per il futuro. In questo modo il Governo ha confermato che è impegnato ad attuare la sentenza della Corte Europea e a prevedere normative in accordo con l’Unione Europea e ha già previsto il finanziamento degli effetti della sentenza e della sua concreta applicazione.
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