Immagine  
"
Che fortuna possedere una grande intelligenza non ti mancano mai le sciocchezze da dire.

Anton Cechov
"
 
.:: Home Page : Articoli
A quando la prossima crisi economica?
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  18/09/2008  15:44:23, in Economia, letto 2717 volte
- Pubblicato da Aprileonline il 18/09/08
L'analisi:     Occorre una proposta di riforma dei mercati finanziari perchè la causa di questo dissesto mondiale è che la loro attività è svincolata dall'economia reale. Manca inoltre una corretta informazione, che favorisce le speculazioni di pochi potenti che poi scaricano l'insuccesso sulla collettività. Se non si agisce in questa direzione, non resta che attendere un nuovo dissesto.
Per molto tempo si è cercato di minimizzare la crisi finanziaria causata dai mutui subprime. Basta rileggersi oggi le dichiarazioni rilasciate negli ultimi 18 mesi da autorevoli esponenti (alcuni ormai ex autorevoli) del mondo finanziario, economico e delle Banche centrali per rendersi conto della diffusa sottovalutazione del problema. Eppure c'erano state delle avvisaglie, anche se non così rilevanti, quando la crisi finanziaria dei bond dell'Argentina prima e poi di alcune importanti aziende negli Stati Uniti e in altri paesi - Italia compresa - avevano messo in evidenza che crisi finanziarie di rilievo potevano avere riflessi sull'economia reale molto incisive.
Enron prima e Parmalat poi hanno pesato sulle economie degli Stati Uniti e dell'Italia per circa un punto di PIL e tutti sanno quanto sia prezioso di questi tempi un punto di PIL. La crisi finanziaria innescata dai mutui subprime ha effetti ben più disastrosi di questi pur importanti precedenti, ma i subprime non sono l'unico strumento finanziario che può entrare in crisi.
Poco più di un anno fa, quando la crisi si era già manifestata, i rappresentanti dei Governi e delle Banche centrali dei paesi più importanti del mondo si sono incontrati e non hanno deciso alcunchè. Si sono limitati a qualche blanda raccomandazione a comportarsi bene, di controlli nemmeno l'ombra perché l'ideologia dominante diceva che il mercato si autoregola.
Del resto anche più recentemente tutti hanno creduto o finto di credere alle affermazioni del Presidente americano, il quale ha sostenuto che nella crisi dei mutui subprime non c'era nulla di cui preoccuparsi, che tutto era sotto controllo. Peccato che i fatti ora dicano esattamente l'opposto.
In realtà con l'attuale crisi finanziaria vengono in luce diversi e fondamentali problemi.
Il primo è che si è diffusa fino a diventare una gigantesca bolla l'attività finanziaria che non ha ormai alcun rapporto con i contenuti dell'economia reale, intendendo non solo quelli strettamente produttivi ma anche i servizi, l'attività più propriamente intellettuale.
In altre parole almeno il 90% delle attività finanziarie mondiali non ha alcun rapporto con qualcosa di reale, produzione o servizio che sia.
Parafrasando Sraffa si potrebbe dire che si tratta di creazione di denaro attraverso il movimento di denaro, cioè con un'attività finanziaria che cresce su sé stessa senza limiti, senza controllo, senza alcun rapporto con la realtà.
Il secondo è che quando si imbocca questa strada poi occorre andare avanti, altrimenti i nodi vengono al pettine, e i rimedi finiscono con peggiorare la stessa malattia che vorrebbero curare perché consistono nel moltiplicare le attività in modo sempre più frenetico. Uno dei problemi, infatti, è che le autorità di controllo e vigilanza non hanno mai, a quanto risulta, il coraggio di interrompere la spirale prima che sia troppo tardi e quindi anche le immissioni di liquidità che stanno attuando le banche centrali - come sta accadendo in queste ore - in sé possono essere momentaneamente utili, ma solo a condizione di intervenire per mettere sotto controllo la situazione finanziaria, le sue origini, le sue attività. I meccanismi invece restano gli stessi e gli interventi diventano per forza di cose poco utili, alla lunga controproducenti e paradossalmente a favore di chi è responsabile di quei tracolli. In altre parole si tratta di fondi pubblici che finiscono per pubblicizzare le perdite prodotte da privati. Se questo servisse almeno per evitare il loro ripetersi futuro sarebbe accettabile, ma in realtà risulta utile solo ad aspettare che passi "la nottata".
Il terzo è che queste scelte finanziarie sono pervasive, non sono facilmente isolabili, non solo perché i prodotti finanziari sono fortemente intrecciati tra loro (si arriva a 7/8 matriosche finanziarie) in modo tale che nessuno sa più cosa veramente acquista. C'è da sudare freddo pensando alle cartolarizzazioni dei Comuni e delle Regioni. C'è una sorta di gara a chi inventa di più nuovi prodotti finanziari e quindi non c'è limite al rischio. Alcuni autorevoli esponenti del mondo economico si sforzano di dipingere la crisi attuale in modo edulcorato e probabilmente lo fanno per non diffondere ulteriore allarme, ma si guardano bene dall'indicare i rimedi che per forza di cose non possono che essere radicali, adeguati alla crisi, di natura strutturale.
Non è molto importante sapere se la crisi è come quella del 1929 o addirittura peggiore, mentre sarebbe decisivo conoscere con quali strumenti si suggerisce di affrontarla, non solo per attutirne gli effetti ma per evitare che si ripeta. In sostanza occorre una proposta di riforma dei mercati finanziari almeno dello stesso rilievo della riforma finanziaria che fu individuata nel 1944 a Bretton Woods con il contributo di Keynes.
Il quarto è che non c'è oggi solo una normale concorrenza tra soggetti finanziari ma si scatena la concorrenza più selvaggia per ottenere il giudizio migliore possibile e il guadagno più alto possibile. Nella situazione finanziaria attuale non ha alcuna importanza il rapporto con la realtà economica, ciò che conta sono i bilanci delle finanziarie in attivo e in crescita ad ogni costo per volumi e guadagni. In fondo è lo stesso meccanismo delle crisi Enron, Parmalat, ecc.
In questa visione la cosa importante è che il bilancio sia in crescente attivo perché la crescita virtuale dei processi finanziari deve trovare un corrispettivo aumento dei guadagni nei bilanci delle finanziarie, delle banche, ecc. e su questa base le retribuzioni degli amministratori e dei manager lievitano a dismisura proprio in rapporto alla crescita immotivata degli altri processi.
Il quinto è che l'incremento dei redditi dei top manager del mondo finanziario è la conferma anche per questo importante aspetto, cioè che non c'è più alcun rapporto con l'economia concreta. Fino al punto che mentre la realtà dell'economia e delle imprese va male, le retribuzioni di questo strato dirigente del settore finanziario crescono in modo esponenziale e del tutto slegato da ogni rapporto con la realtà di riferimento. Secondo alcuni studi la crescita dei redditi dei top manager del settore finanziario in Europa è stato di circa il 25%.
Ci sono poi altre considerazioni da fare. La crisi finanziaria oggi si manifesta in un quadro di speculazioni crescenti, anche queste del tutto immotivate. Pensiamo al petrolio. Il prezzo è andato sulle montagne russe in un arco di tempo brevissimo. Quando saliva la giustificazione degli speculatori era l'aumento della richiesta proveniente dalla Cina e dall'India. E ora che scende ? La Cina e l'India improvvisamente non consumano più petrolio? Ridicolo, la speculazione ha giocato un ruolo fondamentale. In realtà il rapporto delle attività finanziarie con la realtà dei processi economici e produttivi è quanto mai labile e l'assenza di un'opinione pubblica realmente informata, ad esempio dai Governi, e quindi in grado di fare chiarezza sulla situazione, lascia i mercati in preda alle speculazioni e ad andamenti del tutto irrazionali, ma non per questo meno erratici e speculativi. Le speculazioni provocano un'enorme accumulazione di risorse finanziarie a spese di altri. Risorse che si ripresentano puntualmente sul mercato in cerca di ulteriori guadagni.
Infatti sta crescendo di peso un'attività finanziaria legata ai cosiddetti fondi sovrani, cioè non contendibili perché di proprietà di uno Stato, in una forma o nell'altra. La crescita della speculazione ha alimentato enormemente questi fondi che oggi sono un attore importante del mondo finanziario perché sono in grado di muovere molti soldi. In un'economia di mercato e ancora di più nell'attuale quadro europeo ci si sarebbe aspettati un divieto di agire a questi fondi sovrani perché è del tutto evidente che alterano la concorrenza in quanto possono comprare ma non essere acquistati. Si sa la carne è debole ed ecco aprirsi un dibattito che in fondo dice: offrono soldi, ne abbiamo bisogno, usiamoli. Le regole del mercato ancora una volta vengono stracciate.
Anzi Tremonti ci ha riflettuto e ha pensato bene di proporre che anche l'Europa adotti un meccanismo di quel tipo trasformando la Bei in una sorta di fondo sovrano europeo che dovrebbe agire come i fondi sovrani degli stati esteri: dietro l'Europa, davanti il mercato. Pensandoci bene è una proposta che assomiglia molto all'IRI. Per di più il Ministro dell'Economia e la Banca d'Italia stanno operando concretamente per consentire una maggiore integrazione tra banche e imprese. Dopo la crisi del 1929 era stato diviso il destino di questi due soggetti e separate le banche commerciali da quelle industriali. Ora le banche sono diventate generali e quindi questa distinzione non esiste più, se salta anche la quella tra banchieri e imprenditori si avrà un maggiore pericolo di crisi sistemica perché la crisi dell'uno si può riverberare sull'altro. Questa è la conferma che mentre dopo il 29 sono state immaginate misure di garanzia, oggi queste misure vengono superate senza riflettere, con faciloneria, riproponendo i meccanismi che esistevano prima della crisi degli anni ‘20 e questo proprio nel momento in cui si manifestano elementi di cedimento che semmai consiglierebbero di rafforzare i controlli e le regole .
Un aspetto conferma che dopo il mare di chiacchiere sul rispetto del mercato ora vediamo che negli Stati Uniti, il tempio del liberismo, si nazionalizzano senza tanti complimenti importanti attività finanziarie e assicurative in crisi, socializzando così le perdite causate da errori privatissimi, con la motivazione che occorre salvare l'economia. Certo che occorre salvare l'economia, ma senza lasciare che si possano ricreare le stesse condizioni. Sembra di capire che il ruolo pubblico così viene sdoganato e riconsiderato. Si può quindi perfino nazionalizzare, come stanno facendo gli USA, senza farsi condizionare da pruderie mercatiste.
Poi c'è la versione tutta italiana di questo modo di procedere che interessa ora Alitalia: perdite a carico del pubblico e guadagni privatissimi. Del resto settori dell'imprenditoria italiana ci stanno riflettendo seriamente, anche con l'intento di estendere tale modello agli altri settori di attività, potendo così garantirsi guadagni favolosi. Una specie di secondo tempo dopo la fase delle speculazioni (e dei favolosi guadagni) legate alle privatizzazioni di importanti servizi pubblici.
In conclusione si pone il problema di dare vita ad un sistema di garanzie necessarie per evitare che si ripropongano crisi che coinvolgono tutto il sistema economico. Ricordo che la Tobin tax è una limitata e ragionevole proposta per conoscere e regolare il mercato, oltre che per scoraggiare la speculazione finanziaria. Ci sono prodotti finanziari che semplicemente andrebbero vietati. Ci sono parametri finanziari che non dovrebbero mai essere superati. La Tobin tax è solo un pezzetto di un possibile nuovo sistema finanziario internazionale che dovrebbe avere insieme nuovi strumenti di funzionamento e controllo e nuove istituzioni. Il mercato da solo non si regola, con buona pace di chi l'ha sostenuto come il Governatore Draghi, le regole vanno imposte insieme ad un sistema di controlli e di istituzioni efficaci. Oggi queste regole ed istituzioni non ci sono ed è urgente arrivarci, altrimenti passata questa tempesta resterà solo da aspettare la prossima.
 
Articolo Articolo  Storico Storico Stampa Stampa
 
Nessun commento trovato.

Testo (max 2000 caratteri)
Nome
eMail



Scrivi i caratteri che leggi nell'immagine, rispettando le maiuscole


Trattamento dei dati
Informativa art. 13 D.lgs. 196/2003Desideriamo informarla che il D.lgs. n. 196/2003 prevede la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. Ai sensi dell'art. 13 del D.lgs. n.196/2003, Le forniamo, quindi, le seguenti informazioni:

    • I dati da Lei forniti verranno trattati esclusivamente per finalità concernenti l'attività informativa di questo spazio
    • Il conferimento dei dati è facoltativo e l'eventuale rifiuto a fornire tali dati non ha alcuna conseguenza.
    • I dati da Lei forniti non saranno oggetto di diffusione se non quelli specifici di questo sito web.
Disclaimer
L'indirizzo IP del mittente viene registrato, in ogni caso si raccomanda la buona educazione.
Iscriviti alla newsletter
 

Cerca per parole chiave
 



Titolo
Ambiente (1)
Atti Ufficiali (2)
Avvisi (3)
Avvisi ai lettori blog (3)
Bologna (3)
Catasto (36)
Contributi al Blog (1)
Diritti (4)
Economia (64)
Energia e ambiente (1)
Finanza (23)
Finanziaria (10)
Fisco (27)
generale (3)
Internazionale (2)
Interviste (12)
Lavoro (32)
Ministero delle Finanze (10)
Nucleare (58)
Ogm (1)
Omeopatia (2)
Pace (1)
Politica (432)
Pubblicazioni (13)
Sondaggio (1)
Tobin tax (12)
Trentin (1)
Welfare (7)

Catalogati per mese:
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Ultimi commenti:
Dal 25 Febbraio che si chiede ...
15/05/2022  20:32:40
.:: CARLO
Cara Maria Luisa, in senso str...
04/05/2021  20:03:02
.:: Alfiero Grandi
On. Alfiero, faccio parte del ...
07/03/2021  14:17:38
.:: Maria Luisa Paroni
Sono stata la tua segretaria a...
29/01/2021  12:20:37
.:: sonia leandri
Ci sono dei Compagni che non d...
22/01/2021  23:28:35
.:: Angelo Gentilini



Titolo



Ci sono 1317 persone collegate