Nucleare, anche se la sinistra non è in parlamento è perfettamente in grado di promuovere un nuovo referendum.
Il Ministro Scaiola parlando di centrali nucleari ha buttato il cuore oltre l’ostacolo molte volte. La prima do ha parlato di centrali nucleari già pronte nel 20013, evidentemente dimenticando che i tempi di realizzazione sono per forza di cose molto più lunghi e che, per fare un esempio, si parla di ben 30 mesi solo per normalizzare la situazione dei rifiuti in Campania.
La seconda quando ha parlato di un nucleare senza problemi, dimenticando di dire che questa tipologia per ora è allo studio ma nel mondo semplicemente non esiste, non è oggi realizzabile. Quindi l’unico nucleare disponibile è quello che genera scorie e problemi rilevanti di sicurezza per i cittadini. A proposito di scorie poi il Ministro farebbe bene a rivedere i toni trionfalistici, infatti vanno ricordati gli scarsi risultati ottenuti dal precedente Governo di centrodestra nello stoccaggio delle scorte nucleari già esistenti, malgrado avesse affidato il compito ad un generale e causando rivolte popolari in Basilicata che hanno bloccato tutto.
La terza riguarda il fatto che il Ministro preso dall’entusiasmo fa i conti senza l’oste, cioè il popolo italiano che ha già bocciato il nucleare in Italia sulla base del semplicissimo principio di precauzione. Infatti finchè il problema della sicurezza delle centrali e quello dello smaltimento delle scorie non verranno risolti in modo convincente è difficile che il popolo italiano cambi opinione. In ogni caso è certo che la sinistra e quanti hanno a cuore la sicurezza e si ispirano al fondamentale principio di precauzione promuoveranno un referendum sulle misure del Governo e a quel punto si vedrà se veramente la maggioranza degli italiani è disponibile a rovesciare il referendum di vent’anni fa o invece rovescierà le decisioni del Governo.
Chi pensa di mettere sotto i piedi un esito referendario farebbe bene a riflettere perché semplicemente non gli sarà consentito, del resto basta chiamare ad esprimersi i cittadini.
Per quanto riguarda poi i problemi dell’energia il Governo farebbe bene a dedicarsi con impegno, ad esempio, a risparmio e fonti rinnovabili che sono realizzabili in tempi brevi e possono dare risultati maggiori e con costi infinitamente minori. Per di più parte del lavoro è già stato fatto dal Governo Prodi, basta proseguirlo e rafforzarlo.
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