Meno tasse sui salari, sfidiamo Berlusconi a votare no
Intervista di Roberto Farneti per Liberazione
I soldi ci sono, l'intervento va fatto ora
«Sfidiamo Berlusconi a votare contro la riduzione delle tasse sui redditi da lavoro dipendente».
Alfiero Grandi , sottosegretario all'Economia, non condivide l'eccessiva prudenza di Tommaso Padoa Schioppa sul "tesoretto", chiama il centrosinistra a fare un ultimo sforzo per attuare quanto scritto nell'ultima Finanziaria e avverte: «L'intervento sui salari va fatto ora che la crescita rallenta, in modo da rilanciare la domanda interna. Se si aspetta il nuovo governo, si rischia di arrivare tardi».
Padoa Schioppa è preoccupato per la congiuntura economica, dice che per sapere se il "tesoretto" c'è o non c'è bisogna aspettare i primi di marzo.
La Sinistra e i sindacati sono insorti. Chi ha ragione?
Nessuno vuole spendere soldi che non ci sono. Però, una volta fatti i conti, penso che la riduzione delle tasse sui salari si debba fare. C'è
la Finanziaria che dice in modo molto chiaro che l'extragettito - vale a dire quel di più di entrate rispetto alle previsioni che sono a garanzia dei saldi di bilancio - va destinato a questo scopo. C'è un extragettito? Io sostengo di sì, lo deduco da alcuni elementi. Nel 2007 abbiamo avuto
la Finanziaria più il decreto che prevedeva otto miliardi di euro di spesa per il piano casa, le ferrovie, gli incapienti. A seguito di questo intervento di otto miliardi la previsione di deficit è stata rialzata al 2,4%. Invece, a fine 2007, come ha detto Prodi nella conferenza stampa di fine anno, il deficit è stato stimato al 2%, quindi uno 0,4% in meno. Addirittura con il "milleproroghe" si è rinunciato a quella operazione di "belletto" sui conti pubblici, che ha portato negli ultimi anni a chiedere ai concessionari di anticipare a dicembre versamenti per 4 miliardi e rotti. Se questo è il piede di partenza, è possibile prevedere che il deficit 2008, inizialmente stimato al 2,2%, a condizioni invariate debba scendere all'1,8%. Il problema è che l'economia rallenta e le stime di crescita sono state riviste al ribasso...
E' vero, ma le entrate non sono legate solo all'andamento economico, anzi le nostre sono aumentate essenzialmente per la lotta all'evasione e all'elusione fiscale. Inoltre i manuali di economia insegnano che le misure anticicliche vanno prese per tempo, appena c'è il segno del rallentamento, in modo da poter dispiegare tutti i loro effetti. Banca d'Italia, che ha studiato gli effetti della riduzione delle tasse sui salari, ha dimostrato che questa misura ha un effetto positivo dal punto di vista della ripresa economica, perché offrendo ai lavoratori più possibilità di consumare - a cui va aggiunto un elemento psicologico importante come la visione più ottimistica del futuro, per cui magari spendi un euro in più - crei delle condizioni per sostenere la domanda. Il sostegno alla domanda va fatto all'inizio della crisi, perché quando è già caduta ci vuole il martinetto per tirarla su. Ci sono le risorse per farlo? Secondo me sì, perché a gennaio le entrate sono aumentate del 9,2% e alla fine di febbraio il trend continuerà a essere quello. Quindi con la trimestrale di cassa a metà marzo, noi avremo - oltre alla conferma dei dati 2007, che erano già buoni - anche due mesi su tre di nuove entrate 2008 maggiori rispetto a quelle previste nei documenti di bilancio. Quindi si crea un margine che, a quel punto, va speso, anche perché la sofferenza dei lavoratori, dal punto di vista del potere d'acquisto, è ormai riconosciuta da Confindustria, Banca d'Italia, organi importanti internazionali.
Per la verità Montezemolo dice che la detassazione dei salari può avvenire solo «a fronte di un aumento della produttività»...
Questo capitolo è già stato affrontato con il protocollo sul welfare. Qui c'è un problema più grosso: non stiamo parlando di qualche centinaio di milioni di euro per incentivare la contrattazione di secondo livello o - cosa che non condivido - l'aumento degli straordinari. Io penso che la scelta vada fatta sulla generalità dei redditi da lavoro.
Ci sono però due problemi: uno è con quale maggioranza, l'altro è la scelta dello strumento tecnico da utilizzare.
La Sinistra , ad esempio, ha presentato un emendamento al decreto milleproroghe, che tornerà in Aula alla Camera dal prossimo 19 febbraio.
Io sono disponibile a qualunque modalità purché si faccia. Il milleproroghe è il primo treno che passa, era bene che
la Sinistra , dopo le dichiarazioni di Veltroni, prendesse la palla al balzo e piantasse il chiodo, perchè nessuno se la può cavare con delle chiacchiere su questa materia.
La Finanziaria parla di destinare l'extragettito ai lavoratori dipendenti attraverso un fondo finalizzato almeno per il 20% ai redditi più bassi attraverso lo strumento delle detrazioni fiscali riservate ai lavoratori dipendenti. L'emendamento dice che questo meccanismo entra in vigore entro il 10 di aprile non appena fatti i conti della trimestrale e come acconto su misure più complete che poi saranno decise dal nuovo Parlamento e dal nuovo governo, sperando non sia di centrodestra. Questo non va bene e si vuole fare un decreto legge? Allora bisogna coinvolgere anche parte dell'opposizione, perché al Senato non ci sono i numeri. Si obietta: il centrodestra ha già detto che vuole fare tutt'altro. Faccio notare che sulle prime la destra era contraria all'election day, poi ha cambiato idea. Quindi dico: facciamo una proposta, esplicitando qual è il problema. Perché il centrodestra e Berlusconi in particolare, che è uomo attento agli umori della gente, dovrebbe mettersi di traverso ad una riduzione fiscale? Io penso che andrebbe sfidato a farlo.
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