Sinistra/Arcobaleno: passiamo dall’io al noi e rilanciamo l’alleanza di centro sinistra
La sinistra/arcobaleno deve passare dall’io al noi o non va da nessuna parte. Sono, da tempo, convinto che un percorso unitario tra sinistra e verdi, sia una scelta giusta e necessaria, ma mi aspettavo che dopo le giornate dell’8 e 9 dicembre e le speranze che hanno suscitato, iniziasse una fase nuova. Invece mi sembra, purtroppo, che siamo alle solite. L’esigenza di dare vita ad una unitaria sinistra rosso-verde è molto sentita e trova rispondenza in tantissime persone, come confermano le due giornate di Roma. Purtroppo, non si perde il vizio, ognuno va per conto suo, e così non va bene. Sulla legge elettorale, ancora, non è iniziata la discussione che, già, qualcuno mette paletti per conto proprio. Sul Governo e sulle alleanze leggo dichiarazioni incomprensibili. Poiché il dibattito è già iniziato, anche se senza alcun ordine, provo a dire la mia. La sinistra deve essere rosso-verde o non sarà e, soprattutto, non sarà unita. La sinistra/arcobaleno deve porsi l’obiettivo di governare, o almeno di partecipare al governo dell’Italia. Certo possono non esserci le condizioni per partecipare al governo del paese, si può perdere e, quindi, essere emarginati. Stare all’opposizione per la sinistra/arcobaleno, non è certo un dramma, ma, sicuramente, non può essere un obiettivo, perché sarebbe semplicemente incomprensibile e rinunciatario. Visto poi che da sola la sinistra non ce la fa, occorre porsi l’obiettivo di alleanze e l’Unione, fino ad ora, è l’unica possibile. In sostanza se l’alleanza non è anzitutto con il PD, con chi altri mai potrebbe essere? È vero che nel PD ci sono forti tentazioni al fai da te, ma mi sembrano velleitarie, e soprattutto fanno leva su una sinistra che si frantuma e si autoesclude. Se questa condizione non si verificherà, come è sperabile, il gruppo dirigente del PD non avrà molto da scegliere e sarà costretto a riproporre, in sostanza, un’alleanza di centro sinistra. Anche perché parti importanti del PD con la destra non sono disponibili ad allearsi e dobbiamo “aiutarle” a non farlo. C’è, poi, una questione più di fondo. Il bipolarismo è in crisi, come è evidente. L’affannarsi sulla legge elettorale è per le forze politiche maggiori, compreso il PD, in realtà una scorciatoia per tentare di ottenere la maggioranza parlamentare senza avere la maggioranza dei voti. Questa strada, però, non porterà lontano perché ci penseranno quelli a rischio esclusione a far saltare un bipolarismo ridotto a bipartitismo forzato. Il rischio è che il rimedio sia peggiore dell’attuale malattia e che l’instabilità e l’autoreferenzialità diventino endemiche nel sistema politico. Il paradosso è che, a mio parere, solo la sinistra/arcobaleno può dare nuova vita al bipolarismo perché la sua crisi non è casuale. Dipende, infatti, dall’assomigliarsi, sempre più marcato, delle due ipotesi politiche principali, cioè il prevalere della concorrenza al centro, lo sfumare sempre più le caratterizzazioni e le diversità. La crisi di fiducia nella politica, il “sono tutti uguali” nasce anzitutto da qui. La sinistra/arcobaleno può contribuire a ridare vita ad un sano bipolarismo, all’alternanza di progetti di società, di economia, di convivenza, di diritti. Anzi senza di essa la deriva moderata e neocentrista del PD può diventare inarrestabile, mentre ancora c’è uno spazio di intervento. Al contrario, se ci si rassegna alla marginalità, la deriva neocentrista del PD, diventerà un fatto irreversibile e, paradossalmente, questo renderebbe marginale la sinistra/arcobaleno. È dalla deriva moderata che può venire il pericolo, non da un PD ancorato ad un’alleanza di centro sinistra che, se non ci fosse, per la sinistra/arcobaleno dovrebbe essere un obiettivo da raggiungere. Per questo non capisco perché non venga posto da tutti, con forza, l’obiettivo di rilanciare con la verifica di gennaio l’alleanza di centro sinistra e il Governo. Potrà esserci anche delusione per tante inadeguatezze, che si sono manifestate in questa prima fase del Governo Prodi, ma questo è il Governo e il centro sinistra che abbiamo, e dobbiamo lavorare per migliorarlo, non per abbatterlo. Se dovesse esserci la crisi di questa alleanza, il futuro sarebbe molto più fosco e incerto per tutti. Quindi, torniamo dall’io al noi. Decidiamo insieme quali punti porre per rinvigorire l’azione del Governo e della maggioranza, ma per essere chiari, con l’ottica di fare un passo avanti e non indietro verso la marginalità. Non credo aiuterebbe il mondo del lavoro e il precariato, una sinistra marginalizzata e un centro sinistra in crisi irreversibile. Il crollo del Governo e della maggioranza travolgerebbe tutti. È inutile farsi illusioni. Non ci sono scorciatoie. Per di più il centro destra è scoppiato e non si capisce perché il centro sinistra dovrebbe imitarlo. In una battuta se proprio debbo scegliere, e preferirei non doverlo fare, tra Giordano e Vendola, sto con Vendola.
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