L’unità a sinistra si farà, ne sono convinto, ma dobbiamo affrontare i problemi, sarebbe un errore sottovalutarli. Il processo unitario è necessario e urgente, altrimenti la sinistra si candida al ruolo marginale, quello cioè dei sette nani, mentre, come sappiamo, il ruolo centrale nella favola era un altro.
Tuttavia, accanto a una esigenza che si potrebbe definire, senza esagerare, epocale, vanno indicate, con chiarezza, perfino crudamente, le difficoltà da affrontare per la creazione di un unico soggetto a sinistra. Se tutto fosse ovvio e scontato ci saremmo già arrivati e, invece, assistiamo a continui episodi che non aiutano e che, in ogni caso, sarebbe un errore sottovalutare. Il primo problema, mi sembra sia l’ansia di caratterizzazione e di visibilità ad ogni costo e, in questa direzione, il voto finale sul Welfare è, purtroppo, indicativo.
Discutere a fondo è necessario, le diversità non sono un problema, al contrario, ma i comportamenti finali debbono essere univoci. In caso contrario qualcosa si può rompere. Non fare drammi è ragionevole, ma non deve succedere a ogni appuntamento futuro, se si ripresenterà una diversificazione. Poiché la prima sfida sarà come registrare scelte e passo della maggioranza e del Governo, sicuramente un passaggio cruciale, occorre, già l’8 e il 9 dicembre, chiarire che federarsi vuol dire che, su alcune materie decisive come Welfare, Governo, ecc., sia la federazione a decidere e non i singoli soggetti federandi. Ci sono materie su cui ciascuno conserverà, in questa fase, piena libertà, ma quelle messe a “disposizione” dalla costituenda federazione debbono vedere decisioni prese in comune.
Così, occorre introdurre rilevanti elementi di novità politica. La sinistra futura (senza aggettivi come radicale, alternativa, ecc. che tolgono anziché aggiungere) deve porsi il problema di non limitarsi a descrivere o a criticare il modello di sviluppo, di società, ecc., ma deve indicare con chiarezza i passi in avanti, le modifiche, anche radicali, sia dal Governo che dall’opposizione che ritiene concretamente possibili. Del resto anche la sinistra, in futuro, dovrà stabilire alleanze per poter realizzare obiettivi che altrimenti da sola non realizzerebbe.
In sostanza, vorrei dire con chiarezza che la sinistra di cui c’è bisogno, non può essere solo la somma di ciò che esiste, ma dovrà essere una forza matura, colta e consapevole e che il rinnovamento deve iniziare, anzitutto dalle idee e dai parametri interpretativi della sinistra, con l’ambizione di delineare una società diversa, molto diversa, più giusta e solidale, capace di fondere pace, ambiente e giustizia sociale. Quindi, una sfida formidabile, a fronte della quale le piccole convenienze del momento sono veramente poca cosa.
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