Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Il rischio è che ci sia assuefazione alla legge elettorale approvata con ben 8 voti di fiducia per impedire che i parlamentari si prendessero la libertà di avere un'opinione, presentando e votando emendamenti. Questa forzatura è servita a creare un fatto compiuto e nel nostro paese questo spesso vuol dire assuefazione, tanto ormai...
Invece no, occorre contrastare la politica del fatto compiuto e dell'assuefazione facile. Questa legge elettorale probabilmente sarà quella con cui si voterà nelle prossime elezioni, se la Corte non accetterà prima del voto i rilievi di costituzionalità che sono stati presentati in diversi tribunali dagli avvocati del Cdc.
Dopo il voto le elettrici e gli elettori potranno far sentire di nuovo la loro voce sulla legge elettorale. Solo un'iniziativa forte dei cittadini potrà sbloccare la situazione allucinante che questa legge provocherà.
Resta in parte un mistero perchè il Pd abbia voluto questa legge fino a spingere il governo a mettere voti di fiducia a ripetizione sia alla Camera che al Senato per imporne l'approvazione. Certo si intuisce che è una legge elettorale studiata per fermare i 5 stelle e stroncare sul nascere la sinistra che ha rotto con il Pd a trazione renziana. Al di fuori di questo è evidente che al Pd questa legge non porterà benefici, anche moltiplicando le liste civetta, perchè il problema del Pd non è aumentare i richiami ma le elettrici e gli elettori che non perdonano scelte politiche sbagliate, a partire dal lavoro, e una condizione sociale reale che contraddice l'ottimismo propagandistico di facciata... Continua a leggere...
Dibattito - Interventi registrati su youtubeRoma lunedì 16 ottobre 2017 CGIL via Buonarroti 12 Sala Fredda Dibattito promosso dalla rivista Critica Marxista, dall'ARS - Associazione per il Rinnovamento della Sinistra e dalla Casa editrice Ediesse Interventi: Alfiero Grandi, Stefano Fassina, Roberto Speranza, Anna Falcone, Maurizio Landini, Vincenzo Colla Conclusione lavori: Aldo Tortorella - direttore di Critica Marxista
“Dopo la vittoria del No una legge elettorale che renda gli elettori i veri protagonisti del voto” con Azzariti, Zagrebelsky, Grandi, Pace, Villone, Besostri, Carlassare, Smuraglia, Spataro, Gallo, Calvano, Prospero. Roma 2 ottobre 2017 Iniziativa promossa e organizzata dal Coordinamento per la democrazia costituzionale, l’associazione nata dalla fusione del Comitato per il No e del Comitato contro l’Italicum, per ribadire la necessità di una nuova legge elettorale per Camera e Senato. Una legge elettorale di tipo proporzionale coerente con i principi contenuti nella Costituzione, che chiuda definitivamente la stagione dei porcellum e degli italicum, e consenta agli elettori di eleggere un Parlamento credibile e autorevole e restituisca ai cittadini fiducia nelle istituzioni.
Alfiero Grandi - Apertura lavori
Noi rivendichiamo con forza il risultato del referendum del 4 dicembre 2016, che troppi stanno cercando di ignorare e di far dimenticare. Naturalmente la vittoria del No appartiene a tutti coloro che il 4 dicembre 2016 si sono pronunciati contro la deformazione della Costituzione fortemente voluta da Renzi. Quindi non è solo nostra, ma perfino di settori che in passato non si sono certo schierati a difesa della Costituzione, ma questo è un problema loro non nostro... Continua a leggere...
Legge elettorale: commedia degli inganni. Gli ingannati, ancora una volta, sono elettrici ed elettori, ai quali una propaganda martellante vuol fare credere che è materia incomprensibile, tecnica e sarebbe comunque tempo perso occuparsene perché non se ne farà nulla.
Il risultato, ad oggi, è che mentre sulla Costituzione si è via via creata una grande attenzione, fino alla vittoria del No del 4 dicembre 2016, sulla legge elettorale l’opinione pubblica è distratta, incerta, quasi non c’entrasse con la Costituzione. Eppure proprio Renzi aveva chiarito, all’inizio, che c’è un rapporto inscindibile tra modifiche costituzionali e legge elettorale. Tanto che dall’Italicum fu tolta l’elezione del Senato, nella convinzione di vincere il referendum e renderlo non più eleggibile... Continua a leggere...
La sinistra che cerca una prospettiva unitaria dovrebbe partire dai fondamentali. Se c’è accordo su questi il passo avanti è possibile. Partiamo dal referendum del 4 dicembre 2016. Nel 2013 la sinistra ha pagato un prezzo per non avere raccolto la spinta dei referendum vittoriosi del 2011. Grillo capì l’errore e si intestò la vittoria più di quanto non avesse meritato sul campo. La vittoria del No ha impedito la manomissione della Costituzione. Il problema ora non è se si era schierati per il No, quanto riconoscere che andava sconfitto un disegno accentratore e autoritario. Partire dal referendum è importante perché riguarda il futuro democratico del nostro paese, la sua qualità, il diritto di avere diritti come scrisse Rodotà, contro la normalizzazione pretesa dai processi di globalizzazione... Continua a leggere...
La legge elettorale torna di attualità perché nessuno può assumersi apertamente la responsabilità della mancata approvazione senza pagare un prezzo politico pesante.
Non fosse che per finzione, la legge elettorale tornerà in discussione. Una nuova legge elettorale è indispensabile dopo il referendum del 4 dicembre 2016, che ha bocciato la manomissione della Costituzione e l’affossamento del Senato, che è rimasto elettivo... Continua a leggere...
Il 2 ottobre i Comitati referendari porranno di nuovo con tutta la forza di cui sono capaci la richiesta di una legge elettorale nuova, coerente per Camera e Senato che chiuda con la fase dei porcellum, degli italicum e consenta agli italiani di eleggere un parlamento credibile, che recuperi la fiducia dei cittadini, compromessa da anni dieffetti perversi ... Continua a leggere...
Assemblea nazionale dei comitati territoriali convocata a Roma il 24/6/2017 dal Comitato per il NO nel Referendum Costituzionale e dal Comitato contro l’Italicum Introduzione di Alfiero Grandi
Noi siamo quelli del No. No alle deformazioni tentate da Renzi sulla Costituzione e No all'Italicum, legge elettorale che ne è il completamento.
Rivendichiamo il ruolo che abbiamo svolto nella vittoria del No. Mai pensato di avere fatto tutto da soli, ma è una vergognosa distorsione (Mieli) schiacciare la vittoria del No sulla destra e i 5 Stelle. Tentativo non riuscito durante la campagna referendaria e che non deve riuscire neppure oggi. Abbiamo lavorato per consentire che il No potesse essere senza complessi anche di chi non è di destra o vota 5 Stelle e ci siamo riusciti con il lavoro fatto dall'11 gennaio al voto del 4 dicembre.
Dopo il 4 dicembre è iniziato un lavorio per fare dimenticare il risultato del referendum, perseguendo una rivalsa verso le sue conseguenze, come le dimissioni di Renzi da Presidente del Consiglio. Infatti la fretta improvvisa nel tentare di approvare una nuova legge elettorale, tentativo fallito, si spiega solo con la speranza di un voto anticipato e di un ritorno di Renzi alla Presidenza del Consiglio.
Nessuna riflessione, nessuna autocritica, un preoccupante disprezzo per il voto degli elettori e quindi per la democrazia.
Il 21 gennaio, nella precedente assemblea nazionale, abbiamo deciso di proseguire il nostro lavoro. Anzitutto perchè se la deformazione della Costituzione è fallita non abbiamo ancora una legge elettorale degna e coerente per Camera e Senato. Consideriamo l'approvazione di una nuova legge elettorale un risultato da raggiungere coerente con la vittoria del No, come del resto ha chiesto anche il Presidente della Repubblica... Continua a leggere...
L’assemblea nazionale del Pd ha formalizzato la nomina di Renzi segretario del Pd e dato il via al tentativo di cancellare il risultato del referendum del 4 dicembre 2016, tentando una restaurazione politica ed istituzionale. La ripicca renziana è chiara: la responsabilità dello stallo sulla legge elettorale è della vittoria del No... Continua a leggere...
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