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Ds, nessuna scissione. E’ il partito che non c’è più
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  02/04/2007  16:39:38, in Politica, letto 2389 volte
Il congresso dei Ds è ormai finito, sia perchè le compagne e i compagni hanno già votato, sia perchè la maggioranza del partito non modifica la sua impostazione politica iniziale e, anzi, accelera il cammino per la costruzione del partito democratico. Dopo il voto favorevole che hanno ottenuto, Fassino e la maggioranza hanno, certamente, il diritto di proseguire nella costruzione del Pd, ma non possono pensare di portarsi dietro chi non è d'accordo e ha detto, fin dall'inizio, che non ne avrebbe fatto parte. Scissione, però, è una parola fuori luogo. I Ds si scioglieranno (purtroppo) nel partito democratico, e allora è difficile scindersi da quello che non c'è più. La mozione della sinistra ha difficoltà di respiro politico, ha tentato fino in fondo, e con generosità, di convincere la maggioranza a fermarsi. Si è sentita rispondere picche, e stessa sorte è toccata alla richiesta della mozione Angius-Zani che, in fondo, chiedeva correzioni. Certo importanti, ma pur sempre correzioni alla rotta decisa. Le difficoltà della sinistra nascono anzitutto da una battaglia politica e congressuale fatta con le mani legate. Volutamente legate, perchè mentre la maggioranza sembrava proporre una via salvifica alla crisi dei Ds, la minoranza di sinistra non ha proposto un'alternativa al partito democratico, ma ha cercato di rianimare e ridare credibilità al ruolo dei Ds come forza di sinistra. Una linea congressuale generosa, forse l'unica possibile per la sinistra del partito, ma certo molto autolimitante, perchè l'orizzonte era comunque quello dei Ds. A questo punto, per la sinistra dei (per ora) Ds, non ha senso stare ferma, in attesa, ma si deve porre il problema di avviare la costruzione di un'alternativa politica al partito democratico, per non dover assistere impotente al dipanarsi, prevedibilmente sempre più rapido, del percorso politico che si è combattuto, fino al punto di non ritorno verso il partito democratico. Capisco che chi ha fatto la scelta del partito democratico (ne ha parlato chiaramente Migliavacca a Bologna) pensi di agganciare la sinistra Ds a un percorso nella speranza di coinvolgerla definitivamente. E' una scelta politica comprensibile. Chi, però, ha deciso che non entrerà nel partito democratico deve muoversi fin da ora, perchè la scelta è ormai chiara e con questa occorre misurarsi. Aspettare ancora ? Sperare che il cielo aiuti ? No. E' sperabile che nelle prossime settimane il clima tra i protagonisti delle diverse scelte politiche sia di rispetto reciproco, anzi di più: auguri reciproci