No a manovre speculative sulla benzina
A dimostrazione della giustezza dello studio sui prezzi dei carburanti, pubblicato il 5 marzo scorso, con il quale si evidenziava che se in Italia la benzina è più cara non è per il peso del fisco, ma per una mancanza di reale concorrenza, e quindi, si chiedeva di razionalizzare la rete e dare più poteri all’Antitrust, oggi, a fronte della richiesta avanzata dai presidenti di Adusbef e Federconsumatori, per il mancato calo alla pompa del prezzo della benzina in relazione al costo del petrolio a livello internazionale, non si può non essere d’accordo sulla necessità di contrastare le pratiche speculative sui prezzi del carburante, ed essere favorevoli a un tavolo che individui strumenti di verifica e controllo e organismi con poteri sanzionatori.
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