È stato il primo parlamentare a iscriversi all’associazione dopo la diffusione della circolare anti-Ficiesse dell’aprile del 2002 e il primo firmatario dell’interpellanza con la quale 39 onorevoli chiesero ragione di tale atto all’allora Ministro delle finanze, Tremonti.Nel 2001, da sottosegretario alle Finanze in carica, partecipò e prese la parola al Congresso nazionale di Ficiesse. E altrettanto fece nel 2003, al congresso straordinario che segnò la ripresa delle attività dell’associazione dopo le modifiche allo statuto. Insomma, un grande amico e sostenitore di Ficiesse e della battaglia di civiltà per i diritti dei cittadini militari. Alfiero Grandi, 62 anni, emiliano di Argelato, in provincia di Bologna, una lunga militanza nella fila della CGIL e dei Democratici si sinistra, oggi sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, è visibilmente soddisfatto per la circolare appena abrogata. Sottosegretario Grandi, un risultato importante che dobbiamo in gran parte al suo impegno personale.
“Un risultato davvero importante. Per il quale bisogna ringraziare i molti che si sono impegnati e che lo hanno reso possibile. Dai tanti parlamentari che hanno compreso la serietà del progetto e hanno deciso di iscriversi a Ficiesse, alla CGIL che non ha mai fatto mancare tutto il suo sostegno; alle gerarchie militari che decidendo di abrogare la vecchia circolare hanno dimostrato apertura alla società civile e desiderio di crescita e di miglioramento, correggendo precedenti chiusure. Ma il complimento più vivo va fatto proprio all’associazione, che nei momenti più difficili ha agito con senso di responsabilità e pacatezza di toni, senza mai lasciarsi andare allo scoramento e a comportamenti meno che corretti, fiduciosa della forza della democrazia.”
Cosa si sente di dire in questo momento ai soci di Ficiesse?
“Faccio loro gli auguri più affettuosi. Ma chiedo anche un salto di qualità. Perché ora che non c’è più alcun dubbio sulla vostra legittimazione a esistere, avete almeno due ulteriori grandi responsabilità: quella di aprire la strada ad altre associazioni come la vostra per i diritti dei lavoratori militari e quella delle riforme sui fronti del fisco e della sicurezza pubblica. C’è bisogno di associazioni come Ficiesse. Dobbiamo costruire un rapporto nuovo tra cittadini e pubbliche amministrazioni. C’è bisogno di partecipazione, di coinvolgimento, di entusiasmo. Ma specialmente c’è bisogno di idee e di progetti. Nuovi e coraggiosi. È questo l’apporto che sapete e dovete dare. Come state facendo con i vostri documenti e le vostre iniziative. Dobbiamo trovare forme per costituire un fronte di tutte le energie che si battono contro evasione e elusione, non solo per ragioni etiche e di giustizia sociale, ma anche di leale concorrenza nel mercato.”