Il decentramento del catasto ai comuni sta andando avanti. Nei prossimi giorni sarà definita la bozza del decreto del Presidente del consiglio dei ministri (Dpcm) che deve consentire ai comuni che vogliono farlo di optare per la gestione diretta del catasto sul loro territorio.
Pur se l’avvio è complesso e non mancano le difficoltà, il lavoro procede speditamente.
Per quanto riguarda la riforma degli estimi, onde evitare equivoci, è bene provare a chiarire meglio la situazione.
La prima cosa da dire è che la riforma degli estimi è inserita in un disegno di legge delega che, attualmente, è all’esame della Camera, mentre il decentramento del catasto, ai comuni, è già legge.
La situazione attuale degli estimi è non solo lontana dalla realtà, ma è, soprattutto, incongrua e iniqua. Quando il governo propone un catasto fondato sul valore reale intende suggerire una valutazione vicina alla realtà di mercato, e questo anche per i redditi, mediante redditività rilevate sul mercato immobiliare.
Il calcolo dei valori e dei redditi non solo sarà più trasparente di quello attuale e sarà legato alla realtà dei fatti, ma, soprattutto, sarà sicuramente più equo di quello odierno.
E’ del tutto evidente che, se il valore (teorico) è più alto di quello attuale e il risultato finale deve dare un’invarianza complessiva di gettito, le aliquote e in particolare quelle relative all’imposta comunale sugli immobili, oltre a quella di registro, dovranno diminuire di conseguenza.
La ridefinizione delle aliquote Ici dovrà tendere, prima di tutto, a favorire la casa di abitazione e, per forza di cose, dovrà avere come riferimento gli enti titolari dell’imposta, vale a dire i comuni.
Ci sarà, quindi, un riequilibrio tra chi oggi paga troppo e chi paga troppo poco, ma sempre nel quadro di una invarianza complessiva di gettito.
Affermare, allora, che l’Ici aumenterà è sbagliato, perché nel complesso così non sarà, e il riequilibrio, per sanare le sperequazioni esistenti, ci dovrebbe essere in ogni caso, anche con le regole attuali, vale a dire quelle di un catasto a categorie e classi. Regole, però, che renderebbero tutto più difficile.
Queste sono, a larghe linee, le intenzioni che stanno alla base della presentazione del disegno di legge del governo in Parlamento. Governo che per chiarire, in maniera inequivocabile, le intenzioni e far cessare le inutili polemiche, nei prossimi giorni, concorderà, con relatore e maggioranza, emendamenti in questo senso.