Le falsità di Confedilizia sulla riforma del catasto
Continua la campagna allarmistica e falsa di Confedilizia sulla riforma del catasto. La riforma degli estimi catastali, oggetto del disegno di legge delega del governo, si impone perché gli attuali valori degli edifici non hanno alcuna rispondenza con la realtà e tanto meno con il mercato. Affermare poi che il mercato immobiliare è fermo per una riforma che ancora non c’è è un’autentica balla. Il governo propone una riforma degli estimi per avvicinare il valore di riferimento al mercato e alla realtà che, oggi, vede in molti casi delle iniquità, tipo Tor Bella Monaca (una borgata di Roma) pagare più di tante abitazioni di Piazza di Spagna. Nei prossimi giorni, porteremo tutti i dati necessari a dimostrare che oggi l’iniquità regna sovrana, a danno dei più deboli. Forse è per questo che Confedilizia non vuole cambiare. Se il valore teorico aumenterà, come è certo, per tante abitazioni, la conseguenza sarà di abbassare le aliquote in modo corrispondente, a partire dalla prima casa, perchè il governo si è impegnato a non ricavare alcun aumento di gettito dalla riforma. Come ci hanno insegnato a scuola, cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia. Se può servire a far cessare la guerra ideologica di Confedilizia, preciseremo che le aliquote scenderanno di conseguenza. Anche se il concetto dovrebbe essere abbastanza chiaro, quando si afferma che la riforma è a invarianza di gettito. Temo però che la vera ragione di tanta polemica sia il voler favorire la grande proprietà edilizia.
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