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Emendamento Sen. Fuda sui "reati contabili"
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  19/12/2006  10:46:14, in Ministero delle Finanze, letto 2290 volte

Al direttore di Liberazione Piero Sansonetti. 

Ho letto le riflessioni dei senatori Tecce e Sodano, su Liberazione di sabato scorso, sull'esperienza compiuta durante l'approvazione della finanziaria 2007 al Senato. Mi ha colpito la parte conclusiva dell'articolo, riportata sotto il capitolo p.s., riguardante l'emendamento, che porta la prima firma del sen. Fuda, sulla prescrizione dei reati contabili contro la pubblica amministrazione che comportano danni erariali. Per contribuire a fare chiarezza su questo importante punto, che non a caso ha destato scandalo, preciserò, in breve, come è andata, almeno fino a prima della stesura materiale del maxiemendamento che è stato sottoposto al voto di fiducia del Senato. Per ragioni di avvicendamento, mi sono trovato nella cabina di regia lunedì scorso, quando questo emendamento, che era tra quelli selezionati, insieme a tanti (troppi) altri, è stato sottoposto alla valutazione del governo e della maggioranza. Quando l'emendamento venne illustrato apparve chiaro che avrebbe avuto la spiacevole e inaccettabile conseguenza di accorciare i tempi di prescrizione dei reati degli amministratori. In "cabina di regia" ci fu una breve ma chiara discussione. Il governo, in questo caso rappresentato dal sottoscritto oltre che dal collega D'Andrea, si pronunciò nettamente contro questo emendamento e ne chiese il ritiro. La maggioranza, dopo una discussione, si disse d'accordo e incaricò un senatore, sempre di maggioranza, di contattare il senatore Fuda e chiedergli, a nome di tutti, di non insistere sull'emendamento. Dopo qualche minuto arrivò il consenso dell'interessato e l'emendamento fu definitivamente e all’unanimità respinto. Quindi, i lavori della "cabina di regia", come può confermare chi era presente, si sono conclusi con un No all'emendamento, senza ambiguità. Non possono esistere equivoci, sulla conclusione unanime della riunione del governo e della maggioranza, in merito all'emendamento. Poi, è accaduto che il testo dell'emendamento, per di più rimaneggiato, è entrato nel maxiemendamento del governo, suscitando legittime reazioni negative, al tal punto contrarie da richiedere un provvedimento legislativo urgente per cancellare questa norma, che non si sarebbe, mai, dovuta inserire nel testo sottoposto alla fiducia. Perchè è accaduto questo "incidente" politico? Non so rispondere. Sono solo certo che la discussione tra governo e maggioranza in cabina di regia, lunedì scorso, aveva escluso, senza ambiguità, questa norma e, in seguito, per qualche ragione che non conosco è rientrata. Se è stata una scelta politica è stato un grave errore, per di più in contraddizione con l'orientamento espresso nella sede collegiale, del governo e della maggioranza, come ho già ricordato. Se è stato un errore "tecnico" occorre trovare, per il futuro, le necessarie garanzie di controllo sul testo finale. Qualunque sia stata la ragione, occorre, in ogni caso, che episodi come questo non si ripetano in futuro.