- Pubblicato da Sinistra Democratica News il 12/02/10
Pubblicato sul quotidiano Sinistra Democratica news il 12/02/2010
Care compagne e cari compagni la segreteria di Sinistra Ecologia Libertà ha deciso di modificare il simbolo per le prossime elezioni aggiungendo “con Vendola”. Sono stato felice, almeno come tanti altri, per lo splendido risultato che Vendola ha ottenuto nelle primarie in Puglia, tanto più di fronte ad un evidente tentativo discriminatorio, del tutto immotivato, nei suoi confronti. Ciò detto la questione del nome nel simbolo non mi trova d’accordo. E’ già stato un errore imperdonabile avere “concesso” in passato a Berlusconi di mettere il suo nome nel simbolo elettorale, cosa che contrasta con la Costituzione che non prevede la nomina diretta del Presidente del Consiglio da parte degli elettori. Questo errore lo stiamo ancora pagando e permette a Berlusconi di affermare che è stato votato da tutti gli elettori del PDL, cosa non vera. Naturalmente mi è chiaro che poi ci sono stati Fini, Casini e purtroppo anche il centro sinistra non ha resistito alla tentazione di copiare Berlusconi. Anche se altri nel centro sinistra non hanno resistito a questa tentazione, come del resto non hanno resistito a usare in modo discutibile una legge elettorale come quella in vigore, Sinistra Ecologia Libertà non dovrebbe - a mio parere - seguire questa strada, neppure per inseguire un possibile traino del nome di Vendola sulle liste. So benissimo che IdV ha il nome di Di Pietro nel simbolo, che i radicali hanno usato questo meccanismo a piene mani e tuttavia mi chiedo e vi chiedo: che cosa c’entra SEL con questo ? Non dobbiamo essere diversi ? Può essere che inserendo la frase: con Vendola nel simbolo ci sia la possibilità di avere qualche voto in più per l’effetto trascinamento di Vendola ma non dobbiamo dimenticare che si tratta di una scelta politica che investe questioni di fondo, di un profilo fondante del futuro politico di SEL che non può essere piegato ad esigenze di breve momento. SEL oggi è un movimento, domani diventerà forse un partito. Può ricorrere a questa caratterizzazione fortemente personalizzata senza mettere in discussione quello che a me pare un principio fondante di una forza politica di sinistra e cioè costruire un soggetto politico di sinistra che non può avere queste caratteristiche ? Per di più che senso ha mettere il nome nel simbolo in occasione delle regionali, essendo chiaro che Vendola non può che essere il futuro (speriamo) Presidente della Puglia ? Sono convinto che questa scelta è un errore. In ogni caso il movimento a cui penso e ancora di più il futuro partito non può essere un partito del leader e questo mi sembra contraddittorio con questa scelta. L’Assemblea del Marriot mi aveva già lasciato non pochi dubbi ma avevo pensato che la fretta e il carattere perverso del tentativo di discriminare Vendola avessero indotto ad alcuni errori di personalizzazione. Ora sono portato a rileggere l’Assemblea alla luce di questa proposta, ma in questo caso la scelta ha ben altre implicazioni. Per questo insisto nell’invitare caldamente a rifletterci e in ogni caso vi confermo il mio personale dissenso - per quello che vale - da questa scelta. Alfiero Grandi
Care compagne e cari compagni la segreteria di Sinistra Ecologia Libertà ha deciso di modificare il simbolo per le prossime elezioni aggiungendo “con Vendola”. Sono stato felice, almeno come tanti altri, per lo splendido risultato che Vendola ha ottenuto nelle primarie in Puglia, tanto più di fronte ad un evidente tentativo discriminatorio, del tutto immotivato, nei suoi confronti. Ciò detto la questione del nome nel simbolo non mi trova d’accordo. E’ già stato un errore imperdonabile avere “concesso” in passato a Berlusconi di mettere il suo nome nel simbolo elettorale, cosa che contrasta con la Costituzione che non prevede la nomina diretta del Presidente del Consiglio da parte degli elettori. Questo errore lo stiamo ancora pagando e permette a Berlusconi di affermare che è stato votato da tutti gli elettori del PDL, cosa non vera. Naturalmente mi è chiaro che poi ci sono stati Fini, Casini e purtroppo anche il centro sinistra non ha resistito alla tentazione di copiare Berlusconi. Anche se altri nel centro sinistra non hanno resistito a questa tentazione, come del resto non hanno resistito a usare in modo discutibile una legge elettorale come quella in vigore, Sinistra Ecologia Libertà non dovrebbe - a mio parere - seguire questa strada, neppure per inseguire un possibile traino del nome di Vendola sulle liste. So benissimo che IdV ha il nome di Di Pietro nel simbolo, che i radicali hanno usato questo meccanismo a piene mani e tuttavia mi chiedo e vi chiedo: che cosa c’entra SEL con questo ? Non dobbiamo essere diversi ? Può essere che inserendo la frase: con Vendola nel simbolo ci sia la possibilità di avere qualche voto in più per l’effetto trascinamento di Vendola ma non dobbiamo dimenticare che si tratta di una scelta politica che investe questioni di fondo, di un profilo fondante del futuro politico di SEL che non può essere piegato ad esigenze di breve momento. SEL oggi è un movimento, domani diventerà forse un partito. Può ricorrere a questa caratterizzazione fortemente personalizzata senza mettere in discussione quello che a me pare un principio fondante di una forza politica di sinistra e cioè costruire un soggetto politico di sinistra che non può avere queste caratteristiche ? Per di più che senso ha mettere il nome nel simbolo in occasione delle regionali, essendo chiaro che Vendola non può che essere il futuro (speriamo) Presidente della Puglia ? Sono convinto che questa scelta è un errore. In ogni caso il movimento a cui penso e ancora di più il futuro partito non può essere un partito del leader e questo mi sembra contraddittorio con questa scelta. L’Assemblea del Marriot mi aveva già lasciato non pochi dubbi ma avevo pensato che la fretta e il carattere perverso del tentativo di discriminare Vendola avessero indotto ad alcuni errori di personalizzazione. Ora sono portato a rileggere l’Assemblea alla luce di questa proposta, ma in questo caso la scelta ha ben altre implicazioni. Per questo insisto nell’invitare caldamente a rifletterci e in ogni caso vi confermo il mio personale dissenso - per quello che vale - da questa scelta. Alfiero Grandi
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