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Tremonti è un disastro ma i suoi critici sono peggio
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  27/10/2009  15:02:49, in Economia, letto 1813 volte
Durante la seconda guerra mondiale i nazisti tentarono di mandare in bancarotta le economie dei paesi alleati stampando monete false, ora nel Governo della destra sta maturando l’insano disegno di promettere sgravi fiscali per decine di miliardi di euro rischiando seriamente di mandare in bancarotta i conti pubblici dell’Italia.
Vediamo la situazione.
Le entrate dello Stato stanno andando a picco. La crisi economica spiega solo una parte della diminuzione delle entrate, il resto è dovuto alla ripresa dell’evasione e dell’elusione in grande stile. Anche le intemerate contro l’evasione danno ben pochi risultati visto che chi evade ha capito bene la situazione e pensa che dopo l’orrido scudo fiscale (il perdono a prezzi da saldo per chi ha portato illegalmente i suoi soldi all’estero) arriveranno altri condoni e quindi per ora evade poi si vedrà.
Chi è costretto a pagare attraverso i sostituti d’imposta, che trattengono le imposte alla fonte, come i lavoratori dipendenti e i pensionati sta accumulando un consistente drenaggio fiscale. In altre parole si paga di più solo per effetto dell’inflazione che fa aumentare i redditi nominali e provoca un aumento del prelievo fiscale ingiusto perché aumenta su un reddito che in realtà è lo stesso di prima. Questo prelievo nascosto resta nelle casse dello Stato e il Governo non ha alcune intenzione di restituirlo.
L’intervento fiscale più urgente oggi sarebbe quello a favore dei lavoratori cassaintegrati e disoccupati, dei pensionati a basso reddito che dovrebbero vedere riconosciuta dallo Stato la loro difficile situazione. Ma di questo il Governo non parla e invece i ”coraggiosi” della destra, che stanno prendendo di mira Tremonti, propongono l’abolizione dell’IRAP. Ora i bollenti spiriti sembrano già più calmi e tuttavia circolano documenti ed emendamenti firmati da parlamentari della destra che riscrivono la legge finanzairia di Tremonti. In verità fanno poca fatica visto che la finanziaria 2010 praticamente non esiste, con la motivazione che non ce n’era bisogno visto che il Governo aveva già fatto tutto il possibile.
Qualcuno nel Governo e nella maggioranza di destra deve averci ripensato perché la controfinanziaria di una parte della destra vale ben 37 miliardi di euro. Una manovra ben più impegnativa delle proposte presentate dall’opposizione presente oggi in parlamento. E’ come dire: Tremonti vada a casa. Per ora Tremonti resta perché così ha deciso la riunione di Arcore, ma nella destra molti cominciano a pensare che il Governo prima o poi verrà chiamato a rispondere del nulla che ha fatto, salvo avere sbandierato interventi per molti miliardi di euro di cui non c’è letteralmente traccia perché Tremonti sta cercando di fare tornare i conti spendendo il meno possibile, investimenti compresi, ormai al livello più basso di sempre.
Quando è arrivato l’allarme sul milione di piccole imprese a rischio tutte le chiacchiere sulle banche che avrebbero dato più credito, sugli interventi di sostegno dello Stato sono andate rapidamente a zero e non pochi a destra cominciano a preoccuparsi. Da qui la riscoperta dell’abolizione dell’IRAP, che però vale 38 miliardi di euro e rappresenta circa un terzo del finanziamento della sanità pubblica. Un boccone enorme e l’odiata IRAP ha sostituito una decina di altri tributi e i contributi sulla busta paga per la sanità.
L’intervento sull’IRAP oggi è del tutto inutile perché al massimo aiuta le aziende che hanno meno problemi ma non certo quelle che hanno difficoltà. E’ una risposta del tutto ideologica alla pancia di settori imprenditoriali.
Se un’azienda non ha ordini a cosa serve ridurre l’IRAP ? Gli interventi del Governo dovrebbero semmai aiutare la ripresa della domanda interna che è in gran parte possibile se i lavoratori e i pensionati migliorano le loro condizioni, anche di reddito, e riprendono fiducia nel futuro. Il problema oggi è sostenere la domanda, altrimenti sono soldi buttati e il Governo ne ha già buttati tanti senza costrutto, almeno 10 miliardi di euro.
37 miliardi di euro da trovare sono tanti e probabilmente il tutto si risolverebbe in un aumento del deficit pubblico come Tremonti malignamente non manca di sottolineare contro i suoi avversari interni, oggi più pericolosi dell’opposizione parlamentare.
Una certa quantità di risorse si potrebbero trovare ma occorre che siano spese bene, a sostegno dei redditi più colpiti, così potrebbero dare risultati importanti. Altro che intervenire sull’IRAP.
Un suggerimento del senatore Baldassarri (destra, congiurato contro Tremonti) potrebbe essere utile: ridurre il sostegno dello Stato alle imprese in campi che non servono. L’elenco l’ha fatto lui e potrebbe essere preso per buono. Il PD l’ha letto ? Cosa ne pensa ? Altre proposte potrebbero essere la tassazione di tutte le rendite come reddito normale, come è stato fatto per le stock option e una patrimoniale sui redditi più alti come hanno fatto molti paesi in nome della solidarietà sociale. Un ritocco verso l’alto all’aliquota fiscale più alta potrebbe aiutare ulteriormente.
Sarebbero misure a carico dei più ricchi e i proventi andrebbero ad aiutare le aree più colpite dalla crisi e per questa via aiuterebbero anche le imprese che oggi lamentano che non hanno ordini perché la domanda è in calo e l’appello di Berlusconi a comprare come prima evidentemente è andato a vuoto perché per farlo occorre il reddito che per alcuni milioni di persone è caduto drammaticamente e per altri milioni è comunque in discesa.
A proposito Scaiola (altro congiurato contro Tremonti ) ha nulla da dire di fronte alle montagne russe dei prezzi dei prodotti petroliferi che non hanno alcuna giustificazione economica visto che la crisi c’è, purtroppo, con buona pace di chi l’ha data per finita ? Non gli viene il dubbio che sia in atto una mera speculazione ? Dove sono finite le sue bellicose intenzioni dell’estate ?
Anche intervenire sui prezzi è un modo per garantire il potere d’acquisto e quindi la domanda interna. Scaiola farebbe bene ad occuparsi anche dei suoi compiti istituzionali. La politica economica di Tremonti è un disastro, ma le proposte di Scaiola e c. sono un rimedio peggiore del male.
Alfiero Grandi
25/10/2009