In vista delle elezioni europee 2009
Avrei preferito una lista comune di tutte le sinistre e dei verdi alle prossime elezioni europee. Non a caso avevo aderito all'appello e alle iniziative che si muovevano in questa direzione. Non è stato possibile arrivare a questo obiettivo per le prossime elezioni europee e quindi le liste che verranno presentate dalle sinistre saranno certamente 2, forse di più. Non credo sia utile andare ora alla ricerca delle responsabilità, le elezioni incombono, occorre cercare consensi e andrebbe evitata una polemica politica tutta concentrata all’interno dell’area delle sinistre. Tanto ormai il dado è tratto e almno occorre evitare di farsi reciprocamente del male. Resta il fatto politico che una caparbietà identitaria non è stata sconfitta da una risposta che è rimasta sulla difensiva. Questa divisione a sinistra potrebbe pesare non poco nella capacità di attrarre la simpatia e l'appoggio di personalità importanti della sinistra che difficilmente accetteranno di schierarsi con l'una o con l'altra posizione. Al punto in cui siamo ogni valutazione di più lungo periodo sul futuro politico della sinistra viene giocoforza rinviata a dopo i risultati delle elezioni europee e delle amministrative. Anche perchè ora è necessario, di più prioritario, lavorare affinchè - pur nelle attuali, non facili, condizioni - si realizzi almeno un risultato politico transitorio che eviti il ripetersi della bruciante sconfitta dell'aprile 2008. Infatti il quorum alle europee è un ostacolo da non sottovalutare ed è stato fortemente voluto proprio per dissuadere l'elettorato di sinistra dal votare diversamente dal PD, verso cui si è già rivolto il cosiddetto voto utile un anno fa. Il PD in crisi di consensi ha cercato con la soglia di sbarramento al 4% di forzare la mano all'elettorato di sinistra per ripetere, almeno in parte, l'operazione voto utile dell'aprile 2008. Il quorum in sè è un meccanismo di selezione di cui si può anche discutere, ma in questo caso è stato voluto in modo mirato dal PD per colpire la sinistra che aveva, ed ha, difficoltà a riunificarsi, almeno nei tempi delle scadenze elettorali, a causa del confronto tra strategie molto diverse al suo interno. Di fronte a questa insidia politica era auspicabile un'accelerazione della capacità di costruire una convergenza politica delle diverse componenti delle sinistre. Non è stato così e quindi l'attuale semplificazione delle liste a sinistra lascia irrisolto, al futuro, il problema della convergenza politica unitaria e questo peserà non poco sulla possibilità di accreditare il valore delle liste in campo agli occhi di un elettorato di sinistra insoddisfatto e deluso, tentato oggi come non mai dall'astensione. La situazione ha quindi un'evoluzione insufficiente e insoddisfacente, eppure il pericolo maggiore è che le sinistre vengano escluse anche dal parlamento europeo (tutte ? in parte?) e questo sarebbe in ogni caso un male. Quindi pur con il permanere di insoddisfazioni sulla capacità di rispondere a una sfida così alta, superando miopie e interessi di bottega, occorre fare il possible per portare la rappresentaza della sinistra così com'è e oggi, nelle forme possibili, nel parlamento europeo. Il sostegno a Sinistra e Libertà è appunto questo: un impegno a fianco della posizione più vicina, con l'obiettivo di creare le condizioni - dopo le elezioni europee - di riprendere un ragionamento di unità a sinistra, partendo da un confronto sui contenuti, sugli obiettivi che in troppi casi sono i grandi assenti di questa discussione. Del resto 2 elementi spingono in questa direzione: la destra che si sente forte ed è all’attacco, la gravità della crisi economica e sociale che sta sconvolgendo la vita di centinaia di migliaia di persone. Un buon risultato delle sinistre è parte della risposta a questi problemi. Difficile interpretare oggi la costruzione delle liste della sinistra come la prefigurazione di futuri coaguli politici, di veri e propri partiti. In ciascuna lista, sia pure per motivi diversi, ci sono ragioni che portano a ritenere che il futuro coagulo politico è tutto da costruire perchè queste liste per le europee di per sè non risolvono il problema. Quindi contribuire all'affermazione elettorale delle liste della sinistra, per scongiurare il ripetersi del 2008, è oggi importante e non è affatto un compito da poco. Naturalmente ciascuno deciderà a cosa è più vicino, o almeno meno lontano, e questo per quanto mi riguarda è Sinistra e libertà. Tuttavia c'è un punto che è bene iniziare porre sul tavolo. Non c'è futuro per forze che si autodefiniscono in un'ottica tutta autoreferenziale. E' necessario guardare sempre in 2 direzioni: a sè stessi e al rapporto con gli altri, a partire dai potenziali alleati. Un tempo si sarebbe parlato di politica delle alleanze. Purtroppo a sinistra l'autoreferenzialità è ancora molto diffusa e questo è un limite speculare a quello dell'autoreferenzialità teorizzata dal PD e che Franceschini ancora non ha buttato alle ortiche. Alfiero Grandi
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