Approvare questa legge sul federalismo fiscale è una follia finanziaria e politica
Dichiarazione di Alfiero Grandi, direzione nazionale di sinistra democratica e sottosegretario al MEF nel 2° Governo Prodi
La risposta data da Tremonti è in realtà chiarissima: i conti del federalismo sono in grembo a Giove, cioè a lui. Approvare una legge come questa sarebbe un'autentica follia politica e finanziaria. Politica perchè vorrebbe dire fidarsi del Governo che è l'unico ad avere in mano le leve delle vere decisioni e la commissione che dovrebbe esaminare i decreti è uno strumento del tutto derivato e non veramente decisionale. Del Governo può fidarsi, se lo ritiene, la sua maggioranza parlamentare ma non si vede perchè mai dovrebbe farlo l'opposizione. Finanziaria perchè il discorso, alle strette, è semplice: se la spesa non aumenta vuol dire che alcune Regioni dovranno pagare il di più che andrà alle altre e per di più questo avverrebbe in periodo di crisi e di risorse carenti, quindi senza margini veri di recupero. E' vero che Tremonti è da tempo prudente sui conti perchè sa che deve accontentare la Lega e teme di dover trovare in fretta e furia delle risorse aggiuntive, tuttavia resta il fatto che le riforme si fanno quando ne sono chiari i costi e le attribuzioni, del resto questo dovrebbe essere chiaro anche ai sensi dell'art. 81 della Costituzione. Procedere al buio e rinviare tutto a scelte future da compiere di volta in volta è una scommessa al buio che può costare molto cara o ai già disastrati conti pubblici dello Stato o alle Regioni, soprattutto meridionali, che dovrebbero rinunciare a loro risorse a beneficio di altre Regioni. Se così non fosse vorrebbe dire che non cambierà nulla e sarebbe una presa in giro della Lega che mi sembra abbastanza sveglia da impedirlo. Quindi è corretta la proposta di riportare tutto in commissione e di ripartire da capo.
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