Il secondo Dpcm per il decentramento del catasto ai Comuni, è stato approvato oggi dalla Conferenza Stato-Città e prosegue il suo iter verso la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Tra i principali contenuti del Dpcm alcuni riguardano le modalità del trasferimento con distacco dei lavoratori dal Catasto ai Comuni. Si chiarisce che il distacco è, anzitutto, volontario, altrimenti l’Agenzia del territorio, sentiti i sindacati per esaminare i criteri di distacco, provvederà a stilare le relative graduatorie.
E’ esplicitata la temporaneità del distacco, stabilendo che, in sede di prima applicazione, in attesa di un futuro Dpcm, più organico, il distacco massimo è previsto in due anni, prorogabili per uno, dopo di che i lavoratori rientreranno, mantenendo la loro posizione, all’Agenzia del territorio. E’ salvaguardata l’intera retribuzione, anche quella di risultato, a carico dell’Agenzia, compresi gli incentivi contrattuali, che, per evitare dubbi, sono stati meglio specificati.
Qualora ci fossero lavoratori che dovessero recarsi fuori dal capoluogo di provincia, è prevista un’indennità di mobilità territoriale che sarà concordata tra OO.SS. e Agenzia, che dispone di un fondo apposito, istituito con la Finanziaria 2008, (4 mln di euro per il 2008 e 8 mln di euro dal 2009). E’ chiarito, infine, che la mobilità interregionale è solo volontaria e ha, unica condizione, di essere accettabile dall’Agenzia.
Il passaggio di personale dall’Agenzia ai Comuni, sia pure temporaneamente, conferma che il partenariato Stato/Comuni è strategico nel nuovo assetto istituzionale del catasto decentrato. I Comuni, inoltre, quando non vi sia disponibilità di personale, possono contare sulle risorse previste.
Va ricordato anche che sul versante dei Comuni, è istituito un capitolo di bilancio (59 milioni di euro per il 2008) destinato ad aiutare l’avvio del decentramento.
Nei prossimi giorni sarà convocata la cabina di regia in modo da completare il quadro delle iniziative attuative della riforma da consegnare al futuro Governo e al prossimo Parlamento.
Roma, 20 marzo 2008
Sul decentramento del catasto l’obiettivo è rasserenare il clima nessuna polemica con le OO.SS.
In vista della trasmissione del 2° Dpcm sul decentramento delle funzioni catastali ai Comuni, è giusto dare spazio anche ad opinioni diverse e, quindi, manterrò nel mio blog, il comunicato delle OO.SS. Aggiungo che, purtroppo, la posizione espressa dai sindacati lo scorso 29 gennaio, quando fu loro consegnata la bozza del 2° Dpcm per il decentramento del catasto, non ha consentito di puntare fin dall’inizio a un’intesa, perché si è preferito, anziché entrare nel merito, chiederne il ritiro, cosa che il Governo non può e non vuole fare. Nei giorni scorsi ci sono stati altri incontri con le OO.SS., durante i quali è stata consegnata una nuova bozza del Dpcm. Ma, anche in questa seconda fase, la scelta è stata di non arrivare a una intesa. Malgrado questo il Governo proporrà alla Conferenza Stato-città, alcune modifiche al Dpcm, modifiche che si sforzano di tenere conto delle preoccupazioni sindacali e, allo stesso tempo, di tranquillizzare i lavoratori sul loro futuro.
Non ritengo utile polemizzare con il comunicato delle OO.SS. che già sono impegnate in un complicato rinnovo contrattuale. L’obiettivo resta quello di rasserenare il clima e di rispondere positivamente alle preoccupazioni dei lavoratori. Dopo la Conferenza Stato-città, tornerò sull’argomento chiarendo le novità ulteriori introdotte.
Roma, 19 marzo 2008
Roma, 20 marzo 2008
Carlo Podda
Segretario Generale CGIL F.P.
Giovanni Serio
Responsabile Nazionale
Agenzie fiscali CGIL FP
Rino Tarelli
Segretario Generale CISL FP
Stefania Silveri
Responsabile Nazionale CISL FP
Salvatore Bosco
Segretario Generale UIL-PA
Roberto Cefalo
Responsabile Nazionale UIL-PA
Vi informo che lo schema di DPCM sul decentramento del catasto approvato oggi dalla Conferenza Stato-città, contiene alcune modifiche che tengono conto delle osservazioni da voi avanzate nell’incontro del 17 marzo scorso.
La prima è la temporaneità del distacco. Elemento particolarmente rilevante quando non è volontario. In sede di prima applicazione, in attesa di un futuro DPCM più organico, il distacco massimo è previsto in due anni, prorogabili per uno. La temporaneità è meglio esplicitata, pur essendo per me ovvia, con mantenimento della collocazione in organico al rientro.
La retribuzione resterà la stessa, pagata dall’Agenzia, compresi gli incentivi contrattuali, meglio specificati, per evitare dubbi, e la contrattazione con l’Agenzia del territorio definirà come spendere i quattro milioni previsti nel 2007 e gli otto dal 2009 per affrontare disagio, ecc.
È precisato che i sindacati verranno sentiti in più fasi e in particolare per esaminare i criteri di distacco, quando non è volontario.
È chiarito che la mobilità interregionale è solo volontaria e ha l’unica condizione di essere accettabile dall’Agenzia.
Naturalmente le modifiche non sono il risultato di un accordo vero e proprio con le OO.SS. che avrebbe potuto migliorare ulteriormente il testo, tuttavia sottolineo che si è cercato di tenere conto delle osservazioni. Anche se ovviamente un accordo vero e proprio, avrebbe consentito di superare resistenze di altre amministrazioni.
Ciò detto il risultato mi sembra comunque apprezzabile.
Cordiali saluti
Alfiero Grandi
Roma, 20 marzo 2008
Sebastiano Callipo
CONFSAL-SALFI
Caro Segretario,
non pretendo di superare in un sol colpo dubbi e contrarietà, tuttavia vorrei almeno confermarle un atteggiamento di attenzione verso le preoccupazioni dei sindacati e dei lavoratori.
Lei sa che sono convinto che il decentramento del catasto ai Comuni, nelle forme e nei limiti previsti, sia un passo avanti importante per dare vita ad un nuovo sistema a due pilastri (Stato e Comuni) in grado di rinnovare, qualificare, rendere più vicino ai cittadini questa importante parte del sistema istituzionale italiano. Non voglio quindi sottacere la diversità di approccio. Tuttavia l’ascolto può portare a miglioramenti significativi e ad accorciare le distanze. Forse a superarne almeno alcune.
Dopo gli incontri che si sono svolti nei giorni scorsi, sono state introdotte alcune importanti modifiche nel DPCM.
La prima è la temporaneità del distacco. Elemento particolarmente rilevante quando non è volontario. In sede di prima applicazione, in attesa di un futuro DPCM più organico, il distacco massimo è previsto in due anni, prorogabili per uno. La temporaneità è meglio esplicitata, pur essendo per me ovvia, con mantenimento della collocazione in organico al rientro.
La retribuzione resterà la stessa, pagata dall’Agenzia, compresi gli incentivi contrattuali, meglio specificati, per evitare dubbi, e la contrattazione con l’Agenzia del territorio definirà come spendere i quattro milioni previsti nel 2007 e gli otto dal 2009 per affrontare disagio, ecc.
È precisato che i sindacati verranno sentiti in più fasi e in particolare per esaminare i criteri di distacco, quando non è volontario.
È chiarito che la mobilità interregionale è solo volontaria e ha l’unica condizione di essere accettabile dall’Agenzia.
Infine è mia intenzione proporre alla prossima riunione della Cabina di regia, che sulle conclusioni di ogni riunione venga prevista la consultazione delle OO.SS.
Cordiali saluti
Alfiero Grandi
Roma, 20 marzo 2008
Marco CARLOMAGNO
Segretario Generale FLP
Vincenzo PATRICELLI
Coordinatore aggiunto FLP Finanze
Vi informo che oggi è stato approvato dalla Conferenza Stato-città lo schema di DPCM sul decentramento del catasto; questo provvedimento tiene conto di alcune osservazioni avanzate nel corso dell’incontro tenutosi il 18 marzo scorso.
Abbiamo provveduto ad esplicitare la temporaneità del distacco, elemento particolarmente rilevante quando non è volontario, stabilendo che, in sede di prima applicazione, il distacco massimo è previsto in due anni, prorogabili per uno ed i lavoratori mantengono il posto in organico nell’Agenzia del territorio al loro rientro.
Infine per quanto riguarda la retribuzione del personale distaccato è stato salvaguardata l’intera retribuzione, compresa quella di risultato (professionalità e produttività). la stessa, specificando meglio onde evitare dubbi.
Per coloro che dovessero recarsi fuori dal capoluogo di provincia è prevista la contrattazione con l’Agenzia del territorio per definire le modalità di spesa dell’apposito fondo introdotto dalla Finanziaria 2008 (quattro milioni previsti nel 2008 e gli otto dal 2009) .
È precisato che i sindacati verranno sentiti in più fasi e in particolare per esaminare i criteri di distacco, quando non è volontario.
È chiarito che la mobilità interregionale è solo volontaria e ha l’unica condizione di essere accettabile dall’Agenzia.
Tali modifiche non sono il risultato di un vero e proprio accordo con le OO.SS. che avrebbe potuto migliorare ulteriormente il testo, tuttavia sottolineo che si è cercato di tenere conto delle osservazioni.
Ciò detto il risultato mi sembra comunque apprezzabile.
Cordiali saluti
Alfiero Grandi
Dubbi da sciogliere e certezze da consolidare
Alfiero Grandi risponde a rdb
Ho letto sul vostro sito gli interrogativi sul decentramento del catasto. Lasciamo al passato quello che è accaduto lo scorso 29 gennaio, quando, anziché, entrare nel merito del DPCM si è preferito non farlo. Guardiamo al futuro e alla sostanza.
RdB. Quale sarà l’ammontare dell’incentivo per chi chiede il distacco o il trasferimento al Comune?
Grandi. Nell’ambito dello stanziamento di 4 milioni di euro per il 2008 e di 8 milioni di euro per il 2009, sarà l’Agenzia del territorio a concordare con i sindacati le risposte al quesito.
RdB. Come verranno gestite le quote di salario accessorio e la carriera dei distaccati e non?
Grandi. I distaccati sono parte dell’Agenzia del territorio e manterranno l’intero trattamento, come prima.
RdB. Perché non si potrà scegliere il trasferimento in altra Regione?
Grandi. Si potrà, se l’Agenzia sarà in grado di accogliere le richieste dei dipendenti che volontariamente chiedono di trasferirsi in altra regione.
RdB. I lavoratori che rimarranno all’Agenzia quali garanzie avranno?
Grandi. Sul futuro sono ovviamente prudente. Tuttavia per l’Agenzia vedo un futuro di grande qualificazione e sarà la garanzia della tenuta di tutto il sistema.
RdB. Il distacco dovrà essere motivato e provvisorio, cioè di durata inferiore a 12 mesi.
Grandi. 12 mesi sono pochi, ma sono favorevole a fissare un tempo certo per il rientro.
RdB. Chi lavorerà fuori dal Comune di residenza dovrà ricevere il trattamento di missione.
Grandi. Fermo restando che la sede in cui risolvere il problema è quella del punto 1, mi sembra ragionevole.
RdB. I Comuni che non rispetteranno le regole dovranno avere revocata la convenzione.
Grandi. Nelle convenzioni ci sarà una clausola di risoluzione, o decadenza, immediata se qualche Comune cambia le carte in tavola e va contro la legge.
RdB. La scelta del lavoratore di transitare al Comune dovrà essere fatta entro trenta giorni dalla stipula della Convenzione e non entro 10 dalla pubblicazione del DPCM.
Grandi. Su questo punto sono meno certo della risposta, tuttavia so che l’Agenzia vuole risolvere al meglio i problemi reali dei lavoratori e quindi è bene discuterne nella sede che ho suggerito al punto 1.
Come vedete possiamo avere punti di vista diversi, ma si possono anche trovare punti di convergenza.
Alfiero Grandi
CATASTO:DECENTRAMENTO COMUNI,IN POLE POSITION IN 2339/ANSA
(ANSA)-ROMA,26 MAR - Il decentramento del catasto ai Comuni fa un ulteriore passo avanti: nella conferenza Stato-città di oggi sono stati individuati i primi 2339 enti ritenuti idonei che potranno partire immediatamente con la nuova gestione. Nel 55 per cento dei casi i comuni si occuperanno di tutto, dalla verifica formale alla definizione dell'aggiornamento della banca dati catastale. Il 22,2 per cento ha invece optato per un trasferimento parziale cosiddetto di primo livello, e riguarderà la consultazione della banca dati catastale unitaria nazionale e servizi di visura; la certificazione degli atti catastali conservati nella banca dati informatizzata e l'aggiornamento della banca dati del Catasto. Per il secondo livello ha optato il 23,2; comprende, tra l'altro, la verifica formale, accettazione e registrazione delle dichiarazioni tecniche di aggiornamento del Catasto Fabbricati, l'aggiornamento geometrico del Catasto Terreni e le variazione colturale del Catasto Terreni. Il nuovo traguardo di oggi di percorso lungo e sofferto è il risultato del lavoro di una cabina di regia creata ad hoc che ha esaminato le delibere approvate lo scorso anno dai consigli comunali degli enti interessati.In tutto i comuni in corsa - in questa prima fase - sono stati 5 mila: 2339 hanno superato l'esame, mentre per i restanti la cabina di regia “si è riservata di trovare quanto prima specifiche soluzioni, per un successivo inserimento in
mappatura, a chiusura della prima parte del processo di decentramento”. Il 2009 rappresenterà invece l'occasione per tutti gli altri comuni i quali potranno mettersi in regola entro il 15 luglio 2009, e potranno essere operativi a decorrere dal 15 dicembre 2009. L'assunzione delle
funzioni catastali è possibile solo per i Comuni con popolazione non inferiore a 40 mila abitanti ad eccezione delle Comunità montane, Comuni capoluogo di provincia, singoli o associati e Comuni sperimentatori. La riforma del catasto, come ha più volte ribadito il sottosegretario all'Economia, Alfiero Grandi, ha una ragione fiscale (si calcola che ogni anno potrebbero entrare nelle casse dei Comuni circa 582 milioni di euro di ICI evasa) ma quella più importante è che ''i Comuni potranno ricongiungere conoscenze e competenze che consentiranno loro una migliore gestione delle politiche territoriali'''. Dello stesso parere Flavio Zanonato, sindaco di Padova e responsabile del settore per l'Anci: ''il catasto per i Comuni è fondamentale perchè è uno degli strumenti principali per governare il territorio''. Zanonato ha poi rassicurato quanti temono che questa riforma possa portare ad aumentare l'ICI sulla casa. ''La riforma degli estimi - ha detto - non c'è dunque il valore degli immobili rimarrà invariato''.
Nella riunione della Stato-città del 20 marzo scorso era stato già approvato un Dpcm riguardo le modalità del trasferimento dei lavoratori dal Catasto ai Comuni: si chiarisce che il distacco è, anzitutto, volontario, è esplicitata la temporaneità del distacco (massimo due anni con una proroga di uno), è salvaguardata l'intera retribuzione.(ANSA).
TESTO DPCM APPROVATO DALLA CONFERENZA STATO-CITTA' DEL 20.3.08