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Dalla Relazione Unificata emerge lo spazio per tagliare le tasse ai lavoratori
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  13/03/2008  15:22:16, in Lavoro, letto 3162 volte
Mi auguro che il Consiglio dei ministri esamini con attenzione la Relazione Unificata sull’Economia e la Finanza pubblica (RUEF) per il 2008, resa nota, ieri, dal ministro Tommaso Padoa-Schioppa. La relazione fornisce molti utili elementi di valutazione per decidere, e la decisione finale non può che essere politica, cioè del Governo nel suo insieme. Mi riferisco, in soprattutto,  a due punti della relazione che mi sono sembrati, ingiustamente, trascurati e che invece giudico particolarmente importanti.
Il primo punto è l’atteggiamento, complessivamente, prudente tenuto nella valutazione delle prospettive. La prudenza è, notoriamente, una virtù, ma resta il problema politico di come cercare di contrastare il rallentamento dell’economia italiana. Anzi, tanto più prudenza e pessimismo sono dominanti nell’analisi, tanto più occorre dire cosa si intende fare per contrastare la tendenza negativa. E’, però, più complesso intervenire sul versante estero dell’economia, mentre è, relativamente, più semplice operare sul versante della domanda interna, che è uno dei punti di maggiore sofferenza, e che spiega la previsione di un andamento tendenzialmente peggiore rispetto agli altri paesi europei con i quali possiamo fare il paragone. Tra l’altro, se non si interviene subito, ma si rinviano, sostanzialmente, gli interventi al nuovo Governo e al nuovo Parlamento, va messo in conto una vacanza di intervento di almeno tre mesi, al termine dei quali i rischi saranno ancora maggiori di oggi. Quindi, a mio parere, l’opzione politica di un intervento immediato per ridare fiato alla domanda interna, attraverso sgravi fiscali ai lavoratori, non solo è ancora aperta ma è necessaria.
La seconda questione è la tabella che si trova a pag. 55 della relazione, dove si evidenziano due possibili scenari dei conti pubblici, uno più ottimista e un altro un pò meno, mentre la relazione del ministro si colloca in un punto intermedio. Come tutti gli scenari sono rappresentativi di previsioni e, quindi, nessuno di essi ha la certezza del futuro, tuttavia a favore di quello più ottimistico propendono almeno tre ragioni. Prima di tutto, nel 2007, i conti sono già andati sempre meglio delle previsioni, improntate alla prudenza, e sempre regolarmente superate. Poi, non c’è ragione di supporre che la lotta all’evasione fiscale, darà, in futuro, risultati inferiori, a meno che qualcuno non si prenda la responsabilità di bloccare i provvedimenti in vigore. Penso alle assunzioni, per aumentare il contrasto all’evasione e all’elusione, che stanno facendo l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Dogane, senza dimenticare che stanno andando a regime alcune efficaci normative di controllo fiscale. Quindi, è prevedibile che le entrate continueranno con un’elasticità sul Pil ben maggiore di 1. Infine, anche le uscite sembrano essere più sotto controllo di quanto teme la versione più pessimistica. Perché mai dovrebbe esserci il cosiddetto rimbalzo? La differenza tra i due scenari, ottimista e pessimista, della RUEF è lo 0,6%, cioè 9 miliardi di euro. Con la metà di queste risorse si possono ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti, aumentando le loro detrazioni di 600 euro pro capite al livello di reddito più basso e andando poi a scalare fino a 55.000 euro, soglia di reddito oltre la quale le detrazioni si annullano.
E allora, letta bene la RUEF lascia intendere che lo spazio per interventi di riduzione fiscale si può creare, ma che, ovviamente, è una precisa scelta politica che spetta al Governo nella sua collegialità, e poiché il bisogno di correggere la tendenza al rallentamento economico è evidente e la sofferenza dei redditi da lavoro altrettanto, mi auguro che, nei prossimi giorni, venga presa la decisione politica di intervenire con una scelta precisa, proponendo al Parlamento un decreto legge contenente gli sgravi fiscali a favore dei lavoratori, come del resto afferma a chiare lettere la finanziaria 2008.