La crisi del Governo Prodi lascia l’amaro in bocca. Non è la conseguenza di una sconfitta sul campo, come poteva essere ad esempio, in occasione della legge finanziaria per il 2008 che invece, malgrado tante difficoltà, è stata approvata alla fine del dicembre scorso. La finanziaria 2008 inizia a ridistribuire risorse (il pezzo forte sono gli interventi sulla prima casa: meno Ici, sconto fiscale sugli affitti, nuove case a basso prezzo), riforma la fiscalità sulle imprese e semplifica gli adempimenti tributari alle piccole imprese marginali. C’è, inoltre, nella finanziaria 2008 l’impegno, scritto a chiare lettere, ad utilizzare l’extragettito fiscale del 2008 a favore della riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti. Il Governo, malgrado i risultati ottenuti nel risanamento e i successi nella lotta all’evasione fiscale, è andato in crisi perché il gruppo politico di Mastella e quello di Dini più altri singoli senatori tutti politicamente collocati nell’area moderata del centro sinistra, hanno deciso di togliere la fiducia al Governo Prodi.
Le ragioni? Probabilmente i timori legati al referendum ormai imminente sulla legge elettorale, le dichiarazioni ricorrenti che il Partito Democratico sarebbe intenzionato ad andare comunque da solo alle elezioni, la pressione crescente della Chiesa nella politica italiana, e non voglio trascurare il peso delle note vicende giudiziarie che hanno portato Mastella a dimettersi da Ministro della Giustizia. La lista delle ragioni potrebbe essere ancora più lunga, ma questo non farebbe altro che confermare i meriti politici del Governo Prodi. I suoi atti pure importanti c’entrano ben poco con le ragioni della crisi che ha origine al centro del centro sinistra e forse il PD farebbe bene ad interrogarsi sulle ragioni che hanno portato a questa incredibile situazione. Non sarà casuale che da quando la formazione del PD è entrata nel vivo, si è aperta, nell’area più centrista, una diaspora crescente, una rincorsa a prendere le distanze dal Governo fino a provocarne la crisi. La sinistra ha mosso critiche, ha condotto battaglie nel Governo, ma in realtà non ha mai messo in pericolo la stabilità del Governo. La sinistra ha sempre rispettato l’impegno di coalizione e programmatico preso con gli elettori nel 2006. È triste che, per interessi ristretti, un gruppo esiguo di senatori abbia deciso di buttare a mare, quasi all’improvviso, i risultati importanti dell’azione di Governo e con essi gli impegni del Governo per il futuro. Questo non vuol dire che anche nell’azione del Governo non ci siano stati errori e limiti. Certo alla fine è riemersa (in parte) una politica dei 2 tempi: prima il risanamento, poi lo sviluppo e un sostegno ai redditi più bassi. Tuttavia il Governo ha fatto cose buone e poco conosciute, anche perché l’attenzione prevalente i partiti maggiori l’hanno messa nella costruzione del PD, non nel sostegno (anche critico) al Governo.
Ora il centro destra è in vantaggio, perché può usare l’argomento polemico che il centro sinistra è andato in crisi per contraddizioni interne. Il centro sinistra, se è ancora lecito - come spero – usare questa espressione, deve reagire ma senza scadere nel “si salvi chi può”, che sembra essere la sindrome prevalente nel gruppo dirigente del PD. Certo il “centro sinistra” non può ripresentarsi come prima. Tutti debbono correggere, anche autocriticamente, limiti ed errori, con grande coraggio. Correggere non è buttare bambino e acqua sporca. Al contrario liquidare il centro sinistra sarebbe come buttare anche il bambino.
La sinistra deve trovare la forza di unirsi nella sinistra-arcobaleno, deve imparare a parlare unita e ad unirsi con gli altri, compreso il PD. Guai a gioire della deriva centrista del PD. Sarebbe un calcolo miope.
È legittimo che il PD punti ad un ruolo forte, superando le sue diaspore, ma farebbe un grave errore a pensare di correre in solitudine…verso la sconfitta.
Nuovo centro sinistra si. Ma pur sempre centro sinistra, cioè alleanza tra moderati e sinistra. Oppure la destra avrà di fronte possibilità maggiori di quelle (e sono già tante) che ha ora avuto come regalo da Mastella, Dini, ecc..
Ritieni un errore aver aperto la crisi di governo in questo momento?