Limiti severi e precisi agli stipendi dei manager pubblici
In alcuni articoli e trasmissioni televisive, tra cui ieri sera a Ballarò, è stata data un’informazione non corretta e non aggiornata sulla questione dei limiti posti, nella finanziaria 2008, agli stipendi dei manager pubblici. La finanziaria 2008, approvata dal Senato in prima lettura, contiene un quadro di limiti preciso e severo. Sono previste eccezioni per artisti e professionisti, compresi i giornalisti Rai, amministratori di spa, ecc., ma anche vincoli precisi per la generalità dei dirigenti pubblici, entro il limite della retribuzione del primo presidente della Corte di Cassazione, con una deroga, per un massimo di 25 incarichi dirigenziali. Di queste eccezioni, in ogni caso, il Governo si assume la responsabilità, motivandola. Il protagonista di questa norma, approvata in prima lettura dal Senato, è stato il sen. Massimo Villone, e la norma è stata integralmente riprodotta dal Governo nel maxiemendamento già approvato dalla Camera e ora sottoposto, di nuovo, al Senato, per l’approvazione definitiva. . L’unica variazione che è stata apportata dalla Camera è quella proposta dall’on. Villetti che mette un tetto, che prima non c’era, per tutti ,e quindi anche per le eccezioni, a due volte la retribuzione del primo Presidente. Come ho avuto occasione di dire: Villetti rafforza Villone. È, quindi, destituito di fondamento l’affermare che i passaggi parlamentari abbiano indebolito questa norma. Così come non è esatto dire che non c’è un intervento sui costi della politica e del funzionamento delle istituzioni. Al contrario, la finanziaria 2008 contiene norme che sono state valutate, dal relatore della finanziaria al Senato, un miliardo di euro.
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