Politica. Contratto di ingresso per i giovani nel mondo del lavoro inizialmente senza le tutele previste dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: per Veltroni si tratta di una proposta "molto suggestiva", per la sinistra è un'attacco sconcertante all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Ne parliamo con Alfiero Grandi
Un contratto di ingresso per i giovani nel mondo del lavoro inizialmente senza le tutele previste dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. La proposta lanciata da Treu e Tito Boeri ieri (martedì), a Milano, ha registrato l'interesse di Walter Veltroni (che l'ha definita "molto suggestiva"), ma ha scatenato le reazioni degli esponenti della sinistra al governo. Ne parliamo con Alfiero Grandi, sottosegretario al ministero dell'Economia ed esponente del Movimento di Sinistra democratica.
Cosa non ti convince della proposta Treu-Boeri?
Per prima cosa non mi convince la tempistica scelta per formularla, un momento quantomeno "strano", visto che i lavoratori stanno per cominciare a discutere dell'accordo sul welfare e di conseguenza poi andranno al voto. Il fatto che un autorevole esponente del centrosinistra come il futuro leader del partito democratico s'imbarchi in un'argomentazione di questo tipo lascia abbastanza sconcertati.
E nel merito?
Tutti sanno che questa è una ipotesi che circola nell'entourage di Sarkozy. E' stata proposta e sembra che il presidente francese sia interessato. Mi pare che di tutto abbiamo bisogno tranne che di copiare Sarkozy in questo momento.. C'è un problema di estensione di diritti ai lavoratori che ne hanno di meno, che è un problema reale, non è una buona ragione per toglierne a chi ne ha. Questo appare il problema politico fondamentale.
Che poi, nell'area di centrosinistra, qualcuno pensi di riaprire una questione al fine di modificare lo Statuto dei lavoratori per - non voglio nemmeno immaginarlo - mettere mano all'articolo 18 mi sembra sinceramente una stranezza...
In effetti, quella lanciata a Milano sembra essere niente affatto dissimile dalla proposta di legge che, in Francia, ha scatenato nel marzo 2006 la protesta dei giovani e dei precari, costringendo il governo ad una rovinosa marcia indietro...
Si, è esattamente la stessa. A meno che la proposta non voglia intendere - ma se è così non si è capito - che dopo i 36 mesi (intesi come massimo) di tempo determinato e sul quale bisognerebbe mettere anche qualche causale - che è uno degli argomenti oggetto di critica nell'ambito del protocollo sul welfare - si intenda far scattare automaticamente l'assunzione a tempo indeterminato.
Se fosse questa la proposta, allora sarebbe un passo avanti rispetto all'attuale precarietà. Sinceramente non mi sembra purtroppo che sia questo lo spirito della proposta lanciata ieri da Treu e ripresa da Veltroni. Quindi, temo si sia persa un'occasione per tacere.
I contratti a termine sono la vera fonte della precarietà. Come arginarli? Qual è la controproposta di sinistra democratica?
E' molto semplice: mantenere i diritti di chi li ha ed estendere i diritti a coloro che non li hanno. Se il problema è quello di avere un periodo di prova più ampio, questo è già oggi abbastanza allargato. Insomma, la lancetta deve andare nella direzione contraria alla precarietà. Di precarietà ce n'è anche troppa. Non capire che oggi il problema di fondo è questo mi pare veramente grave.