Dal decentramento del catasto ai Comuni vantaggi per i cittadini e nessun aumento ICI
Notizie circolate in queste ore lasciano erroneamente intendere che dal decentramento del catasto ai comuni potrebbe esserci un aumento dell'ICI. E' una notizia semplicemente falsa. Tutte le modifiche sono già operative e non hanno alcun rapporto con il decentramento dei poteri ai comuni che proprio in questi giorni stanno decidendo quali poteri intendono esercitare. Mi riferisco alla finanziaria 2004 del centro destra che ha previsto che i comuni possano chiedere all'Agenzia del territorio di aggiornare la base imponibile ICI e ai provvedimenti entrati in vigore a fine anno riguardanti ad esempio gli edifici non più rurali ma ormai abitazioni, ville o altro. In tutti questi casi si tratta di aggiornamenti di accatastamenti ormai fuori da ogni parametro ma che nulla c'entrano con il decentramento che è trasferimento di poteri, personale, strutture, dotazione di conoscenze per le politiche territoriali dei Comuni, semplificazione e avvicinamento nei rapporti con i cittadini e i professionisti. L'unica influenza sulle entrate ICI sarà che dai Comuni potrà venire un notevole impulso nella lotta all'evasione e all'elusione che nei comuni dove è stata fatta la sperimentazione fino ad oggi vale circa il 20% delle entrate. Nulla varierà per effetto del decentramento sul sistema dell'imposizione. Il decentramento del catasto ai comuni è poi propedeutico alla riforma degli estimi catastali che è attualmente contenuta in un ddl all'esame della Camera e che in ogni caso è una riforma che prevede invarianza di gettito complessiva a livello comunale. Aggiungo che la discussione in corso nel Governo va nella direzione di ridurre l'ICI sulla prima casa e quindi parlare di aumenti è totalmente fuori luogo e fa partdi una campagna pregiudiziale quanto infondata.
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