Intevista di Wanda Marra per l'Unità
L'opposizione vuole colpire colui che ha fatto pagare le tasse agli evasori che sostengono
la Cdl. Il caso Speciale c'entra poco.
«La mozione di D'Onofrio e dell’'Udc è un'operazione piuttosto significativa. Era nata in un primo momento come mozione sulla vicenda Visco-Speciale, ma ora parla fondamentalmente delle politiche fiscali. La parte che riguarda Speciale e la GdF evidentemente è considerata dal punto di vista politico in qualche modo già risolta, con un unico elemento aperto che riguarda la Magistratura». Così il Sottosegretario all'Economia, Alfiero Grandi commenta la nuova mozione della Cdl contro Visco. Spiegando: «La novità politica è quella di mettere sotto tiro le politiche fiscali. Ma il governo e la maggioranza non possono che difendere Visco».
Sottosegretario, è normale che la Procura di Roma abbia aperto una nuova inchiesta su argomenti che erano stati già definiti penalmente irrilevanti dalla Procura di Milano?
No. Non è normale. Però è anche vera una cosa, che nel momento in cui ci sono state dichiarazioni molto pesanti e anche sbagliate da parte di Speciale vengano aperti dei fascicoli.
Ciò ovviamente è molto discutibile, ma evidentemente a volte anche la Magistratura non riesce a sottrarsi da pressioni mediatiche.
Crede ci siano elementi di preoccupazione in questa nuova inchiesta?
No, perché le spiegazioni sono nel documento consegnato dal governo e allegato alla relazione di Padoa Schioppa in Senato. Inoltre, le dichiarazioni di Calvi sulla vicenda mi sono parse particolarmente convincenti.
Perché Speciale ha querelato Prodi e Padoa Schioppa?
Forse il comportamento di Speciale prelude al fatto che verrà candidato dal Polo alle prossime elezioni, visto che le sue posizioni sono fondamentalmente politiche. La sua querela non ha precedenti, e lui sembra trascurare che le dichiarazioni contro cui si scaglia sono state fatte dopo i suoi atteggiamenti e non prima,
Tornando alla mozione dell'Udc, diceva che questa va ad attaccare le politiche fiscali del governo....
L'asse portante delle politiche fiscali del governo riguarda la lotta all'evasio-ne e all'elusione, una dichiarazione di lotta ai condoni. Non è un caso che prima ancora delle misure concete ci sia già stata un'inversione di tendenza a partire dal giugno dell'anno scorso. Le entrate sono aumentate anzitutto per annuncio che la politica fiscale sarebbe stata diversa.
Quest'attacco dell'Udc alle politiche fiscali del governo che conseguenze può avere? C'è il rischio che vi si attacchi anche qualcuno della maggioranza, soprattutto ora che il governo è andato sotto in Senato?
Spero proprio di no. Sarebbe un vero e proprio autogol. Credo che oggi la maggioranza dovrà prendere atto del fatto che il clima è radicalmente cambiato nei rapporti con i lavoratori autonomi. Siamo arrivati in una situazione in cui sugli studi di settore ci sono anche dei punti d'accordo. La maggioranza non può abbandonare un punto fondamentale della sua politica, altrimenti si suicida. Non credo che la mozione dell'Udc abbia in questo momento un particolare appeal.
Dunque, non crede che Vìsco dovrebbe dimettersi?
Non credo che sia questa la scelta da fare. Credo che occorre tutti insieme correggere il tiro. E aprire una nuova stagione di restituzione fiscale.
Il fatto che ci sia un viceministro indagato non provoca dei problemi?
Se la Magistratura tirerà fuori qualche fatto nuovo, lo valuteremo. Per ora, non c'è nulla.
Non le sembra che da parte della maggioranza non ci sia stata una difesa troppo vigorosa di Vìsco in questa fase?
La maggioranza deve avere la consapevolezza del fatto che dobbiamo all'equilibrio della Finanziaria l'avvio del risanamento alle politiche delle entrate di questo periodo. C'è stata una scarsa riflessione sull’esigenza di replicare con maggior vigore a un'opposizione in debito d'ossigeno.