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Accordo statali indica metodo per tavolo pensioni
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  31/05/2007  10:44:00, in Welfare, letto 2527 volte

Speriamo non si ripetano voci stonate nel Governo

 

Roma, 29 mag. (Adnkronos) - "L'accordo tra governo e sindacati e' positivo perche' apre la strada al rinnovo del contratto del pubblico impiego ma anche perche' indica il metodo per affrontare e risolvere i problemi sui vari tavoli ancora aperti, dalle pensioni agli ammortizzatori sociali". E' Alfiero Grandi, della sinistra democratica e sottosegretario all'Economia, a guardare cosi' alla ripresa dei tavoli di concertazione tra esecutivo e parti sociali. Avrei preferito che al risultato sugli statali si fosse arrivati prima, non tanto per un fatto di scadenza elettorale ma perche' ha lasciato alimentare uno stato di tensione che alla fine ha costretto ad entrare in campo il premier, Romano Prodi", aggiunge, additando in "qualche voce stonata nel governo, che anziche' lavorare ad un accordo ha preferito una posizione solitaria" il motivo di una conclusione non rapida della vertenza. Un atteggiamento, questo, che Grandi auspica non si ripeta per i tavoli ancora da chiudere. "Sarebbe bene, su pensioni e ammortizzatori sociali, non arrivare nella stessa situazione costringendo Prodi ad intervenire perche' alla fine questo genera un contraccolpo da valutare attentamente: e cioe' che un risultato positivo viene percepito come negativo. Servono invece tempi e modi giusti per portare avanti il confronto. D'altra parte per Grandi il governo non ha "nessuna alternativa all'accordo con i sindacati", soprattutto "un governo di centro sinistra". Giusta per Grandi anche la strada sperimentale intrapresa per il passaggio da due a tre anni della vigenza contrattuale. "Con la sperimentazione si potra' valutare con sufficiente attenzione la trasformazione tra il vecchio e il nuovo sistema visto che non si puo' tenere il meglio del vecchio e cambiare solo il peggio". Togliere un pezzo del sistema significa, infatti, "ridiscutere tutto insieme" affrontando il problema nel suo complesso, sia su fronte del contratto nazionale che su quello della contrattazione decentrata".