L’impegno del sottosegretario Alfiero Grandi comincia alle ore 10 con l’arrivo a Napoli, presso la sala multimediale del Consiglio comunale, per partecipare all’iniziativa sul decentramento del catasto ai Comuni – le novità alla luce della Finanziaria 2007 –, organizzata dalla Lega servizi patrimoniali e dalla Legautonomie della Campania.
Il convegno, moderato dal direttore Legautonomie Campania, Gaetano Saporito, è stato aperto da Luciano Conti, direttore Lega servizi patrimoniali, che ha parlato del passaggio a un catasto di valori, da vano a mq., del limite dimensionale previsto dal protocollo Agenzia del territorio/Anci per il passaggio ai Comuni della gestione delle funzioni catastali e del fatto che la revisione e il classamento non sono sinonimo di aumento della pressione fiscale perché si interverrà sulle aliquote.
Nel suo intervento, il sottosegretario Alfiero Grandi, ha tenuto a evidenziare con forza come, sulla riforma del catasto, sia in atto una “campagna da incubo” che rischia di far passare l’idea che la riforma per i cittadini sarà una fregatura, mentre la verità è che si va verso un alleggerimento fiscale, alleggerimento che rischia di essere vanificato dal rallentamento dell’iter riformatore a causa di un allarme infondato.
Occorre allora contrastare la campagna di controinformazione in atto, e per questo Grandi, dopo aver affermato di non essere nemico del dissenso che anzi considera il sale della democrazia a patto, però, che sia fondato su dati reali e non su falsi, ha ripercorso le tappe del decentramento che, partito da Bassanini, approderà al nuovo catasto, attraverso l’accordo tra l’Agenzia del Territorio, che rappresenta lo Stato, e i comuni o gruppi di comuni.
Dopo una breve illustrazione degli stop and go subiti dal D.lgs. 112/1998, recante le modalità per il graduale trasferimento delle funzioni catastali, con lo strumento delle proroghe operate dal governo di centro destra che smentiva nei fatti quanto affermato in una lettera alle Camere dall’allora ministro delle Finanze, e cioè che la riforma del catasto sarebbe stato un impegno di continuità della politica del precedente governo di centro sinistra, Alfiero Grandi ha toccato i punti fondamentali presenti nel Dpcm attuativo, che dovrebbe essere definitivamente licenziato nella prossima conferenza Stato-città del 31 maggio.
Il sottosegretario ha parlato del rapporto tra decentramento e urbanistica, anche per quanto riguarda l’importanza che esso riveste nella politica fiscale, della certezza, per i comuni, con l’entrata in vigore della riforma, delle entrate sulle quali contare e delle leve sulle quali agire in caso di bisogno.
Il decentramento deve rispondere a qualcuno, il sindaco, in materia di decentramento è come l’ufficiale dell’anagrafe, rispetta i criteri e risponde dell’attuazione del Dpcm.
Grandi si è, infine, soffermato su un altro atteggiamento preventivo e pregiudiziale, vale a dire sulla riforma degli estimi. Riforma che è in successione a quella del catasto ma che con quest’ultima non c’entra niente. Ha evidenziato i motivi per cui si rende urgente il riaccatastamento, con parametri nuovi, da vano a mq., per rendere il valore catastale più aderente al valore di mercato anche se non in senso stretto, perché è previsto, oltre a dei correttivi tipo quelli usati per l’equo canone, un intervento sulle aliquote Ici.
Inoltre, il disegno di legge delega, in discussione in commissione Finanze della Camera, contiene l’indicazione che la riforma sia a saldo zero, vale a dire che non ci potranno essere per i comuni nuove entrate, tranne che se derivano dalla lotta all’evasione e all’elusione, dalla riforma, che su base comunale sarà a invarianza zero.
L’impegno del sottosegretario è proseguito con la visita presso la direzione regionale delle Dogane Calabria e Campania, dove è emerso un problema di risorse legato alla carenza di personale e alla difficoltà di operare in una situazione ambientale “particolare” come quella del porto di Napoli.
All’incontro, presenti il direttore dell’Agenzia delle Dogane, Mario Andrea Guaiana, il direttore della direzione regionale, Alberto Libeccio e altri funzionari della direzione regionale, il sottosegretario dopo l’esposizione delle problematiche, da parte del direttore Guaiana, condividendo le preoccupazioni espresse, dopo aver ribadito l’importanza della presenza al tavolo governativo sulla contraffazione dell’Agenzia, si è dichiarato disponibile a intervenire presso l’alto commissario alla contraffazione, Giovanni Kessler, per concordare la strategia da tenere nella lotta alla contraffazione e eventualmente a integrare, con la presenza di funzionari dell’Agenzia delle Dogane, la composizione del tavolo permanente istituito presso il ministero delle Attività Produttive.
Alfiero Grandi ha dichiarato anche il suo impegno all’indizione di un concorso per sopperire alla carenza di organico dell’Agenzia. La visita è proseguita presso la sezione operativa dell’ufficio unico Napoli 1, nel porto della città, dove era in corso l’agitazione del personale portuale (non doganale) a seguito dell’incidente mortale della settimana precedente. Dato lo stato di agitazione è’ stata effettuata una breve visita ai sistemi di controllo e verifica con gli “scanner” per lo sdoganamento dei container, e successivamente il sottosegretario ha incontrato il personale dell’ufficio di Napoli 1 affrontando con loro le problematiche emerse.
Nel primo pomeriggio, alla presenza del sindaco di Castellammare di Stabia, Salvatore Vozza, il sottosegretario ha presenziato all’inaugurazione del nuovo ufficio tributi del comune campano, ricavato dalla ristrutturazione di una parte inutilizzata della scuola. Dopo il taglio del nastro e l’intervento del sindaco, che ha illustrato gli interventi del comune su Ici e prima casa e ha dichiarato di essere pronto alla gestione diretta del catasto, il sottosegretario si è soffermato, dopo aver fatto un breve accenno alla riforma del catasto, sulla riforma degli estimi e sulla campagna denigratoria, al provvedimento del governo, messa in atto da alcuni settori, ribadendo la necessità di procedere al riaccatastamento, passando dal vano al metro quadro per rendere più rispondenti alla realtà i vecchi valori catastali che oggi sono sicuramente punitivi per alcuni cittadini. “La riforma sarà” ha detto Grandi “una riforma di equità, dove qualcuno pagherà di più ma sicuramente molti pagheranno di meno” Si interverrà in maniera corrispondente sulle aliquote dell’Ici, c’è da parte del governo particolare attenzione alla prima casa con un alleggerimento dell’imposta, per adesso non è prevista la cancellazione totale, individuando fasce di esenzione e a vantaggio delle fasce più deboli”.
“Due cose molto importanti” ha proseguito il sottosegretario, “sono presenti nell’emendamento al ddl delega in discussione presso la VI commissione della Camera e precisamente la riduzione, con il consenso di massima del governo, della tassazione sulla prima casa, sia in proprietà sia in affitto, e l’introduzione di elementi qualitativi utili a individuare la portata dell’intervento, in altre parole non si parla di quantità, manca la quantificazione economica”.
Ultima notazione nel ddl delega c’è l’affermazione che la riforma è a saldo zero, non potranno esserci nuove entrate su base comunale derivanti dalla riforma, tranne che non derivino dalla lotta all’evasione e all’elusione fiscale, con l’emersione, quindi, di situazioni oggi sconosciute o non vere, ad esempio una casa accatastata come rurale che oggi è una villa, ecc. ecc.
Il sottosegretario ha concluso la giornata nel capoluogo campano con la visita al Comando interregionale della guardia di Finanza di Napoli.